Il ragazzo riprese con le labbra quella cannuccia rossa un po' masticata, portandola da una parte e l'altra della bocca seguendo il ritmo della musica classica di sottofondo.
«E quindi, tu cosa gli hai risposto?» disse tenendola tra i denti stretti e spostando lo sguardo da dietro le mie spalle ai miei occhi un po' abbassati.
«Cosa pensi che io gli abbia detto?».
Sotto quel piccolo tavolo tondo cercavo di nascondere le mie mani agitate, che continuavano a scontrarsi e a togliersi le pellicine vicino alle unghie a vicenda, come per farsi un dispetto.
«... Di no?».
«No, cioè sì... no, cioè no, nel senso non no ma sì, gli ho risposto di sì...».
Alle mie parole Taehyung portò indietro la testa, abbandonando la presa stretta sulla cannuccia - ormai mal ridotta - e sbuffando infastidito.
«Jimin...».
Titubante alzai di più lo sguardo verso di lui, chiudendomi sulle spalle e mordendomi l'interno di una guancia: «... Dovevo dirgli no vero?».
Aspettò qualche secondo prima di rispondermi, muovendo lentamente la testa prima da una parte e poi da un'altra con gli occhi chiusi, creando suspense.
«Leggimi nel pensiero» sbottò infine, incrociando le braccia al petto e aprendo un solo occhio per guardarmi.
... Davvero?!
Roteai gli occhi infastido, «sul serio Tae?! Io sono disperato veramente, non puoi metterti a scherzare adesso!», ma il ragazzo scoppiò subito in una fragorosa risata, tenendosi l'addome con le braccia mentre si piegava in avanti.
«Oh Jimin, mio caro Jimin! Tu si che ti sei messo nei guai, nel miglior guaio in cui ti sei mai cacciato!».
[...]
Lo squillo di una notifica mi percosse dai futili pensieri in cui ero distrattamente caduto, facendomi tornare dritto con la schiena e prendere il cellulare da una tasca dei jeans scuri per controllare.
Un nome comparse al centro del display, facendomi perdere un battito per l'emozione: "sto arrivando hyung!" citava il messaggio, seguito da uno sticker di un animaletto che saltava dalla felicità.
Ancora non potevo credere di avere il numero di Jungkook, per me quel momento sembrava davvero tutto solo frutto della mia bizzarra immaginazione.
Per quanto volessi rispondergli rimasi imbambolato a guardare lo schermo, con il pollice che tremolava a pochi millimetri da esso e le orecchie che si facevano sempre più rosse.
Jungkook... Oggi passerò un intero giorno con Jeon Jungkook...
Ed ero così preso - nuovamente - dalle mie fantasie che, quando il display si spense diventando completamente nero, sobbalzai spaventato dal mio stesso riflesso dal basso.
«Jimin, riprenditi!» mi sgridai scrollando prime le spalle e poi le braccia, tirandomi subito dopo un leggero schiaffo su una guancia dimenticandomi di trovarmi in un luogo pubblico.
Notai solo un paio di sguardi girarsi verso di me e guardarmi stortamente, brevi ma tali da provocarmi numerosi brividi lungo la schiena per la vergogna.
Accidenti, quanto sta diventando imbarazzante...
Come se nulla fosse diedi un'altra piccola occhiata al cellulare, sospirando appena prima di farmi corraggio e scorrere con il pollice sullo schermo, senza però entrare nella chat.
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fantasticherie color ciliegia. jikook
Fanfiction«Perché continui a guardarmi? Ho fatto qualcosa di male?» «Non puoi capire cosa tu riesca a farmi immaginare, Jeon Jungkook...» (incompleta) 2021 © ossobruco