Un Modo Per Scappare (pt 2)

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Marlene
Lo stormo di corvi si catapulta su di me, mi strappano la carne, i vestiti, i capelli. Urlo con quanto fiato ho in gola, ma non sembrano sentirmi, anzi riescono a prendermi di forza e alzarmi da terra.
La donna urla furiosa e lancia quello che sembra una granata vicino a me. Lasplosione mi catapulta fuori dalla nave, in un laghetto, provo a nuotare per stare a galla, ma il braccio fa talmente male che non riesco a muoverlo. Urlo, ma dalla mia bocca esce un urlo ovattato e bolle d'ossigeno. Alghe mi si arricciato intorno a braccia e gambe, sono in trappola. Urlo ancora dimena domi da quella stretta così forte che iniziano a formicolarmi mani e piedi. Riesco a trascinarmi sulla riva e rimango lì a boccheggiare, non so come sia riuscita a tirarmi fuori o come mai le alghe abbiano lasciato la presa.
Conor
Josh riesce a portarla sulla riva "è come sonnambula" dice. "Conor, cerca di estrarre l'unghia dal braccio" dice Erik vicino a me, io annuisco e le sfilo dal braccio dalle vene nere l'unghia. Improvvisamente lei urla e del fumo nero le esce dalla bocca insieme a del liquido nero, vomita parecchie volte quell'intruglio scuro finché il braccio ridiventa a poco a poco normale. Piano piano riapre gli occhi. Stanno cambiando colore, ridiventano i suoi e i capelli si allungano e si tingono di biondo. Si mette a sedere portandosi la mano sulla fronte. "dobbiamo andare, non la distrarranno a lungo" dice Josh. La prendo in braccio e il mio amico apre il portale, sentiamo la Direma urlare e mi prende dal cappuccio della felpa e mi fa cadere all'indietro, Josh scompare nel portale e rimango con Marlene nella palude. La bionda si ritrae gattonando all'indietro. "non dovevate venire" bisbiglia. Ha l'aria assente e guarda davanti a se. La chiamo, ma lei non risponde, guarda un punto preciso per terra, ma è come se guardasse oltre. Il tempo si ferma e mi giro di scatto la Direma sbuca da un groviglio li alghe e liane, come se riuscisse a fondersi con la materia, e carica brandendo un coltello arrugginito, ma pur sembre tagliente. Io mi sposto ma non riesco a afferrare il braccio della ragazza dall'aria assente e  finisce nel bagno di sangue mentre rotolo giù dal piccolo promontorio. Poi l'aria si fa più fresca e afferro un aggeggio di metallo li vicino girandomi di scatto, colpendo la Direma allo stomaco, facendola volare contro un tronco e sento in sonoro crack della sua spina dorsale spezzata in due.
"presto presto!" la incito. Prendo Marlene in braccio e le cade dalla tasca della felpa una biglia azzurra, la schiaccio per terra. Il portale si apre e lo oltre passiamo. Arrivo in camera mia. Josh ha le mani nei capelli e appena si accorge del nostro arrivo si alza di scatto. Sentiamo un urlo al piano di sotto. Poggio Marlene per terra, ma ha ancora lo sguardo assente. "va a vedere, rimango io con lei" dice Luke seduto sul suo letto. Annuisco e mi catapulto fuori. Scendo le scale e per un attimo non scivolo. Quasi tutti gli studenti dell'edificio si è riversata nella sala comune. Rimango lì in alto, sulle scale. Una ragazza dai boccoli bruni sta sdraiata per terra, a pancia in giù, e incastrata nella sua schiena sta una freccia con un piccolo foglio bianco, gli occhi sbarrati della ragazza sembrano guardarmi, oltrepassare la massa di ragazzi che ci divide, mi accusa. Come se la sua morte è opera mia. David si da strada tra i ragazzi e legge il bigliettino. "arriviamo" legge scandendo ogni singola sillaba. Nel salone cade un silenzio spettrale, degli sguardi si girano a guardarmi, altri sono sotto shock o altri ancora hanno impronte determinate dietro la loro maschera spaventata.

L'anima PerdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora