CAPITOLO 29

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La luce che entra dalla finestra mi fa richiudere gli occhi, mi scoppia la testa."Dove sono?"

Mi guardo intorno e sono a casa mia, nel mio letto.

"Come ci sono arrivata?"

-Ei bellissima come ti senti?- dice Nicolas venendo verso il letto con un vassoio per la colazione,

-Ciao- sono molto confusa, -Cosa ci fai tu qui?- scosto la coperta e fortunatamente ho addosso i vestiti,

-Sono venuto a casa delle tue amiche per parlare- spiega, -Eri molto arrabbiata con me e mi hai scritto dei messaggi, che mi hanno fatto innervosire- si siede sul letto porgendomi un bicchiere d'acqua, -Bevi ti farà bene, hai ancora mal di testa?-

-Si un sacco, ma quanto ho bevuto? Non ho mai avuto un mal di testa così forte dopo una sbronza-

-Non lo so, ma almeno tre per aver vomitato quasi tutta la notte-

-Ah mi dispiace- dico bevendo il contenuto del bicchiere,

-Ma cos'è zenzero?- chiedo, "Che schifo"

-Zenzero, limone e miele è un rimedio naturale per il mal di testa e vomito- spiega,

-Che ore sono?-

-Quasi mezzogiorno-

-Uffa non ho voglia di andare al lavoro oggi- dico massaggiandomi le tempie,

-Chiama il tuo capo, inventati una scusa e stai a casa con me- propone, non ho intenzione di passare la giornata con lui, sono ancora arrabbiata,

-No fa niente, prendo un OKI e vado- finisco di bere il bicchiere che mi ha preparato e dopo aver sgranocchiato qualche biscotto mi alzo per vestirmi, ma ho un giramento di testa, per fortuna Nicolas mi prende al volo prima che cada,

-Forse è meglio se ti riposi oggi, domani hai il turno al mattino-

-Mi passi il telefono per favore così chiamo Susanna?-

-Si certo- si allontana, mentre io mi stendo nel letto, quando torna me lo porge e chiamo il mio capo.

- Ciao Susanna- dico con gli occhi chiusi

-Martina tutto bene? Non mi sembri molto in forma- dice

-Già non mi sento tanto bene oggi, volevo avvisarti che non riesco a venire al lavoro, mi dispiace-

-Tranquilla non preoccuparti, fammi sapere quanti giorni ti servono, riprenditi-

-Grazie mille- e chiudo la conversazione.

-Dai ora fila a letto e riposati un altro po'-

-Non ho sonno, ho solo mal di testa- dico indispettita,

-Mamma mia che nervoso che mi fai venire- mi guarda in cagnesco,

-Pensa tu a me- lo guardo storto,

-Facciamo pace?- propone e io lo guardo male,

-Perché dovremmo?-

-Perché non mi piace essere arrabbiato con te e poi mi sei mancata-

-Tu neanche un po'- dico anche se non è vero,

-Le tue amiche dicono il contrario, hanno detto che hai parlato di me tutta la sera e che hai ripetuto più volte che ti mancavo- fa un sorrisetto,

-Ne dubito- ma so che è vero, quella parte della serata me la ricordo, anche quando Clara mi ha raccontato del sesso e che ho subito pensato a Nicolas "Cazzo"

-Ieri...Noi?- chiedo titubante, per paura della risposta, lui mi si avvicina e mi accarezza i capelli,

-Non potevo, non eri in te- confessa,

-Quindi non abbiamo?-chiedo confusa e sollevata,

-No non me la sono sentita, la mia prima volta non è stata un granché, vorrei che la tua fosse migliore insomma- lo guardo in modo dolce, come se l'arrabbiatura fosse scomparsa, mi avvicino alle sue labbra e lo bacio in modo dolce per ringraziarlo.

-Ti dispiace se chiudo un attimo gli occhi? Mi scoppia la testa- chiedo,

-No tranquilla, quando ti svegli sarò qui affianco a te-

Non è un addioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora