CRASH !

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CRASH !!!

Mi ero addormentato, seduto sul divano, leggendo un libro quando quel rumore di vetri infranti mi riportò al presente.
Nel silenzio assordante che seguì non sapevo se lo avevo sognato oppure se era realtà.
Cos'era successo? Un incidente fuori in strada? Qualcuno ha rotto un vetro per entrarmi in casa?
Mezzo rincoglionito mi alzo scuotendo la testa dal divano e mi guardo intorno.
Niente a questo piano le finestre sono tutte integre e fuori non si vede anima viva. Scendo allora all'ammezzato ed anche la non ci sono segni di vetri rotti. Rimane la cantina alla quale si può accedere solo dall'interno ma, in effetti, c'è una piccola finestra che potrebbe essere stata rotta. Accendo la luce delle scale e scendo di sotto.
Mi guardo in giro, la finestra è intatta, non c'è niente di strano qui.
Mi sono sognato tutto?
Mha tutto può essere, mi volto per risalire le scale e, con la coda dell'occhio, percepisco un movimento, più che altro un ombra.
Mi volto a guardare... non c'è niente.
Perplesso ma ancora rincoglionito dalla pennichella risalgo e mi ripiazzo in salotto, sul mio divano di finta pelle beige (ovviamente finta quale animale ha la pelle beige?).
E, cercando di leggere ancora sento un nuovo rumore.
Sarà il caldo, sarà il buio, sarà la solitudine... sarà quello che vi pare ma questa volta il rumore c'è stato.
Di andare nuovamente a guardare non se ne parla. Non per paura o timore, sai che, la morte non è poi così male: si ritrovano vecchi amici o nemici e si discorre dei tempi andati per un po', poi si continua la morte come si è sempre continuata la vita.
No, non sono andato nuovamente a guardare perché... echissene! Certo è casa mia se c'è qualche intruso mi interessa ma sai che... da me non c'è nulla da rubare, al massimo un po' di polvere e non credo serva a molti quella. Quindi, aspetto. Tranquillo, qui sul divano, aspetto e vediamo che succede... sempre se deve succedere qualcosa.
Tempo zero e l'abbiocco postprandiale (che parolone semplicemente per dire "dopo aver mangiato troppo ti sale la fiacca") ela pennica torna sovrana.
Tra un ronfo e l'altro, tra un grugnito ed il successivo, in qualche modo sento.
Che sento? Sento la presenza di un indiscreto ospite, non invitato, curioso, ficcanaso, che gira dovunque indisturbato e che dovunque non si nota.
È entrato! Come non lo so, quando nemmeno ma è entrato.
Sento il suo ronfio tranquillo e sommesso, lo sento strusciarsi contrlo le mie gambe... quell'accidenti di gatto in qualche modo è rientrato!
Accidenti! E sì che credevo, ormai non lo vedevo da una quindicina di giorni, che fosse passato a miglior (o peggior, chissà) vita.

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