🌙 Alimentes Flames. 🌙

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Fierobecco si era addormentato al suo fianco, l'ippogrifo aveva trovato un ottimo compagno di fuga in Sirius Black.

Quest'ultimo, evaso da Azkaban, trovava nella latitanza una libertà che non respirava da anni.
Dodici per esattezza.

Certo, non era comodo vivere nelle grotte e cibarsi di topi, ma all'uomo poco interessava. Ciò che più aveva a cuore era la verità, verità ora conosciuta sia da Harry sia da Remus.

Oh, Harry era identico a James, tranne che per gli occhi, e Sirius avrebbe pianto come un bambino se non fosse stato folle di vendetta alla Stamberga.

Per non parlare di Remus: il respiro gli era mancato quando lo aveva rivisto dopo tutto quel tempo.
Nessuno se ne era accorto, ma Black sì: stava provando nuovamente dei sentimenti, delle emozioni o, forse, non aveva mai smesso.

Durante la prigionia l'unico appiglio a cui si era aggrappato con tutte le forze per non impazzire era la consapevolezza di essere innocente, anche se una voce nella sua testa gli ricordava, ogni singolo giorno, che Lily e James erano morti poiché aveva convinto il migliore amico a fidarsi di Peter.

Anche la sete di vendetta lo aveva tenuto in vita: i Potter meritavano giustizia, lui meritava di far conoscere la verità, Harry meritava una vita migliore e Sirius avrebbe fatto il possibile affinché fossero, finalmente, una famiglia.

Un altro pensiero fece capolino quando la parola "famiglia" sfiorò la sua mente: Remus.

Black si era chiesto, in prigione, come stesse Lupin, come stesse vivendo e cosa provasse nei suoi confronti.
James gli ripeteva in continuazione che non lo avrebbero lasciato da solo dopo Hogwarts, ma, per colpa di Peter, Lunastorta aveva vissuto insieme alla propria solitudine.

E non solo. Aveva dovuto partecipare da solo al funerale dei migliori amici, non poteva far nulla per il piccolo Potter in quanto non era il padrino e aveva affrontato quegli anni col pensiero che l'uomo amato avesse tradito lui e tutti coloro a cui volevano bene.

Quanto era stato sciocco a non convincere Ramoso a scegliere Lunastorta come Custode Segreto?

In cuor suo conosceva la risposta.
Anzi, le risposte.

La prima, la più razionale, era la paura che Lupin potesse cedere al richiamo del branco e fornire loro informazioni senza nemmeno esserne consapevole, nei momenti in cui la luna piena rendeva la mente offuscata e l'istinto animalesco prevaleva sulla ragione.

L'altra motivazione era dettata dal cuore: se Voldemort avesse scoperto che lui conosceva la posizione dei Potter, il Signore Oscuro lo avrebbe torturato e quasi sicuramente ucciso.
La semplice idea di perdere Remus gli faceva mancare il respiro.
Era un'idea talmente tanto dolorosa che poteva paragonarla al bacio del Dissennatore.

Eppure Sirius, in quegli anni, brancolava nel buio dell'ignoranza: escluso dal mondo, non era a conoscenza né del destino di Harry né di Lupin.

Volse lo sguardo verso il cielo dove la luna piena si ergeva maestosa.
Un ululato si alzò dal fitto bosco sottostante alla grotta, poco dopo altri ululi cominciarono a elogiare la regina bianca che illuminava la notte.

Chissà come stava Remus. Chissà dove avrebbe passato quelle ore infernali a graffiarsi il corpo, mordersi, combattere contro una malattia invincibile e inevitabile. Chissà se continuava a mangiare il cioccolato dopo le trasformazioni proprio come gli aveva consigliato di fare quando erano a Hogwarts.

Quel dubbio lo fece sorridere, ancora si ricordava lo sguardo interrogatorio che Lunastorta gli rivolse in infermeria nel momento in cui si presentò col cioccolato più dolce di Mielandia.

«Mangialo, ti sentirai meglio.» gli aveva detto e così aveva fatto.

Black aveva sempre avuto una certa influenza su Lupin e Lupin su di lui.
James a volte diceva di sentirsi di troppo tra loro poiché il modo in cui riuscivano a far incastrare le insicurezze, i dolori, i pensieri, i battiti, gli sguardi era qualcosa di unico e inimitabile.

Due sopravvissuti che si erano amati. Sirius ancora lo amava, in realtà. Ma Lunastorta? Provava ancora dei sentimenti per lui soprattutto dopo esser venuto a conoscenza della verità?

L'uomo se lo chiedeva da giorni e, da giorni, si ripeteva che doveva scrivergli.

Un nuovo ululato lo strappò dai pensieri e l'immagine del licantropo si manifestò nella sua mente.
Aveva deciso. Gli avrebbe scritto in quel momento stesso cosicché, l'indomani, Remus sarebbe stato meno solo dopo la trasformazione.

Ah, se solo avesse potuto gli avrebbe spedito anche del cioccolato. Al momento, però, doveva accontentarsi di trasfigurare una foglia in pergamena e scrivere con la bacchetta.

"Caro Lunastorta,
Io e Fierobecco stiamo bene. La vita da fuggitivo mi si addice, seguire le regole non è mai stato il mio forte. Il gufo potrebbe essere intercettato, ma dovevo dirti che non posso fare a meno di pensarti. Azkaban non ha mutato i miei sentimenti, anzi, li ha rafforzati. Spero in un nuovo nostro incontro al più presto e, te lo prometto, avverrà molto prima di quanto pensi.
Stanotte c'è stata la luna piena. Mi auguro che tu stia bene e ci tenevo a ricordarti di mangiare il cioccolato quando sarai a letto.
Non sei più solo, credimi. Non lo sei mai stato, in realtà, perché io sono stato con te in questi anni. Non ti lascerò mai, spero che tu faccia altrettanto con me.
Per sempre tuo.
Felpato".

Con diversi incantesimi non verbali, Sirius riuscì a trovare un gufo bello arzillo il quale sembrava impaziente di entrare nel mondo magico e portare a termine la missione appena consegnatagli: destinazione casa Lupin.

Ora si sentiva veramente in pace con se stesso, iniziò perfino ad avere sonno, lui che cercava di rimanere sempre sveglio per non fare incubi. Aveva la sensazione, però, che stavolta a fargli compagnia ci sarebbero stati sogni lieti che gli avrebbero riscaldato l'animo.

Black si stese sulla pietra e, per la prima volta dopo tanto tempo, si sentiva veramente libero e felice.

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