Restai paralizzata di fronte a Ethan, che guardava la figura alle mie spalle impaurito.
Dio, non ci voleva proprio.
Io volevo parlare con lui, non di certo svelare il suo più grande segreto alla madre.
Eppure l'avevo fatto ed ero stata stupida.
Perché invece di attaccarlo potevo parlargli come una persona civile.Sospirai profondamente e, con un minimo di coraggio, mi voltai. Jocelyn era ancora lì, con una teglia di biscotti in mano, stupita da ciò che aveva sentito uscire dalla mia bocca.
<<Ethan?>> lo richiamò <<Puoi rispondere per favore?>> era nervosa, impaurita e solo per colpa mia. Se fossi stata zitta, se avessi deciso di non mettermi a urlare in casa loro, probabilmente ora starei discutendo con Ethan nella sua stanza, lei ci avrebbe portato dei biscotti senza però scoprire altro.
<<Mamma...>> non sapeva cosa dire <<quello che hai sentito->>
<<Cosa? È vero?>> questa volta mi girai verso Ethan e gli intimai con lo sguardo di stare zitto, di negare.
<<Si>> strabuzzai gli occhi.
Jocelyn fece cadere i biscotti a terra insieme alla teglia.
Stava per perdere l'equilibrio, ma riuscì a tenersi in piedi grazie alla rampa delle scale. Si poggiò lì.<<Mamma, possiamo parlarne civilmente?>> Ethan si sentiva in colpa, soprattutto nel vederla così spaventata e delusa.
Ma era tutta colpa mia, solo mia.<<Jocelyn, m-mi dispiace, io non volevo comportarmi così. Sono stata maleducata e->> non riuscii a terminare la frase perché Ethan mi strattonò il braccio, facendomi male.
<<Stai zitta santo cielo! Hai già combinato abbastanza casini per oggi>> digrignò i denti, lo sguardo gelido e distante.
Lo fissai intensamente, colpita dalla rabbia e dalla cattiveria che trasmetteva. Poi massaggiai il braccio dolorante.<<Mamma>> sussurrò lui, avvicinandosi alla donna che era sull'orlo delle lacrime <<ti prego, non fare così. Posso spiegarti tutto>> cercò di giustificarsi e addirittura di abbracciarla. Ma lei si scansò, scosse la testa e si chiuse in camera.
Il silenzio ora regnava sovrano in casa.
Ethan fissava il vuoto.
Io ero sconvolta.
E la reazione di Jocelyn mi aveva lasciata di stucco. In quel momento capii che una semplice parole di troppo poteva rovinare rapporti e persone. E che una situazione tranquilla poteva trasformarsi in poco tempo in una catastrofe.<<Ethan...>>
Si voltò di scattò. Serrò la mascella, strinse le mani a pugno e ridusse gli occhi a due fessure.
Si stava avvicinando minacciosamente a me.
Infatti, appena fummo a pochi centimenti di distanza, prese i miei pugni e li strinse forte, fino a farmi male.
Poi mi imprigionò tra il suo corpo e il muro.<<Sei una stronza Jessica! Come cazzo ti viene in mente di fare queste scenate in casa mia con mia madre che ci ascolta? Giuro che non ti picchio solo perché sei una ragazza!>> sputò quelle parole con veleno, ferendomi <<Non ti azzardare più a nominarmi quella puttana di Isabel, perché io non ho niente a che fare con lei, che ha rovinato tutte le nostre cazzo di vite!>> esclamò, per poi lasciarmi andare <<Se proprio vuoi saperlo ci siamo visti una sola volta, ma io l'ho mandata a fanculo e non l'ho più sentita. Non so dove diamine abita e nemmeno mi importa. Me ne frego di lei>>
Stavo per scoppiare in lacrime.
Era inutile chiedergli scusa per il mio comportamento, tanto non mi avrebbe perdonata.
E poi il suo modo di fare mi aveva spaventata.
Non l'avevo mai visto così accecato dall'odio.<<Io...>> provai a dire, ma il suo sguardo gelido mi fece tremare <<me ne vado>>
Così feci. Scesi velocemente le scale, per poi chiudermi la porta d'ingresso alle spalle.
Mi sentii improvvisamente libera, come se fino a quel momento fossi rimasta rinchiusa in una prigione.
Mi fermai davanti la porta, cercando di prendere respiri regolari e di calmare il battito del mio cuore.
Tentai di scacciare le lacrime, invano.
Solcarono il mio volto, provai a scacciarle immediatamente.
Ero paralizzata, mentre cercavo di tornare a respirare, quando Logan scese dall'auto.
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Il Mio Amato Fratellastro 2: Quando Tutto Cambia
RomansaSequel "Il Mio Amato Fratellastro" Dopo un'inaspettata rivelazione, Jessica si sente persa. Tutte le sue sicurezze cadono nel vuoto e lei non sa come recuperarle. Il trasferimento a New York ha scombussolato la sua vita. Certo, ha conosciuto persone...