-key - cp. 1

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Quanto tempo che è passato dall'ultima volta che sono stata qui.

Sto salendo le scale di legno che portano al secondo piano , come ai vecchi tempi il quinto scalino cigola un po per via dell'asse  scollegata dalla struttura , ricordo perfettamente quel giorno... io e mio fratello Jace avevamo appena 4 anni , ma nonostante l'abissale  arco temporale, quell'episodio non me lo potrei mai dimenticare , quanta paura avevo preso , ma come al solito nonna non si era arrabbiata , lei era sempre cosi dolce e comprensiva , non ci sgridava mai.

Era estete , io e mio fratello stavamo esplorando la casa, la nonna era fuori in giardino a sistemare la serra a cui teneva tanto con all'interno le sue adorate piante e i loro relativi fiori .  C'era una sola stanza in cui io e Jace non potevamo entrare, non da soli ...l'ufficio della nonna, dove si trovavano le cose a cui lei era più affezionata , soprattutto gli oggetti del nonno. Ogni volta che entravamo in quella stanza io e mio fratello eravamo catturati e affascinati , da una cosa in particolare; una piccola statuetta su una mensola abbastanza in basso. 

Era di un  giallo luccicoso, ( era oro il colore , ma io e Jace lo chiamavamo giallo luccicoso ) eravamo ammaliati da quella cosa che luccicava , volevamo tenerla  in mano  a ogni costo; potevamo essere un po i Gollum della situazione, il poveretto era ammaliato da quel fantastico anello, noi da quell'oggetto che non sapevamo manco cosa fosse.Lo volevamo e basta.

Non eravamo mai riusciti a vederlo bene, allora decidemmo di prenderlo. 

Jace salì sulla sedia della scrivania che avvicinammo alla mensola e lo prese in mano.

Era bellissimo. 

Quello stupido continuava a tenerselo solo per se e non voleva manco farmelo vedere , lo stesso esatto comportamento di Gollum ! 

Jace, mutatosi in un personaggio del mondo immaginario di Tolkien , ammaliato dal suo tesssssoro ,continuava a ignorarmi e pavoneggiarsi per via della sua altezza a cui io non arrivavo. 

Decisi di fare un salto e prendere l'oggetto, iniziai a correre.

Presi le scale per scendere al primo piano. Arrivata  quasi alla fine delle scalinate con mio fratello dietro che mi inseguiva disperatamente, la nonna entrò in casa e nel momento in cui io la vidi lasciai cadere il trofeo (nome scoperto subito dopo l'accaduto )del nonno sul quinto scalino della scala di legno , ammaccandola e facendola schiodare dalla struttura...come posso approvare oggi, la scala non è mai tornata come prima.

Senza rendermene conto mi ritrovo catapultata fuori dai miei pensieri per colpa di una voce che riecheggia  alle  mie spalle.

"Cami tutto okey ?"

OLLY.

riconoscerei questa voce ovunque.

"Hem.. si scusa...stavo...stavo solo pensando a...a una cosa " mi sono appena accorta che mi sono impallata qui, come un'idiota, perdendomi nei miei ricordi ,senza badare al fatto che il mio migliore amico si trovi qui dietro di me, e che, vedere una tizia imbambolata su uno scalino, ad osservare il vuoto possa ,apparire un po strano e inquietante. 

Sento Olly avvicinarsi a me e la sua mano appoggiarsi delicatamente sulla mia spalla.

"se non te la senti Cami possiamo mandare tuo padre o uno dei tuoi fratelli "

"non ti preoccupare sto bene, devo andare io , solo io so dove la nonna custodisce le chiavi dell'ufficio "

Io e la nonna Cassie avevamo un rapporto molto speciale , inutile sottolineare il fatto che ero io la sua preferita, non per vantarmi , ma lei mi adorava, soprattutto per una cosa che mi ricordava sempre , io assomigliavo tantissimo a mamma Maia. Non ricordo praticamente nulla di lei, solo i suoi fantastici occhi verdi e la sua dolce dolce e rassicurante. Papà non ci fa parlare mai della mamma.

Story-RememberWhere stories live. Discover now