Capitolo I - Coccole

292 4 4
                                    

«Sono a casa!»

Quando Tom sentì la voce di Dustin echeggiare nell'ingresso della villetta in cui abitavano sorrise. Quel giorno era stato particolarmente pesante, tra gli allenamenti e tutto il resto, e l'unica cosa che voleva fare il moro era rilassarsi sul divano abbracciato al suo fidanzato come un bambino che abbraccia il suo peluche.

In quel momento Tom era in cucina a preparare la cena. Dustin tornava ogni sera per le otto e il suo ragazzo sapeva che amava trovare la cena pronta, così quando tornava presto dagli allenamenti si divertiva a sperimentare in cucina. Quando il biondo mise piede in cucina fu avvolto da uno splendido odore di cibo italiano. Si avvicinò al suo fidanzato e gli cinse la vita con le braccia, appoggiando il mento sulla sua spalla.

«Ciao amore» mormorò il moro, girandosi nell'abbraccio per fronteggiare il suo ragazzo e trovandolo sorridente.

«Ciao» rispose Dustin, baciandolo dolcemente sulle braccia.

Provavano, nel baciarsi, un piacere superiore a quello del sesso; e nel condividere atti di vita quotidiana riconoscevano più bellezza che nel condividere esperienze eccezionali. Alcuni avrebbero obiettato che erano una coppia strana; ebbene, loro avrebbero risposto che facevano della stranezza un vanto, e dell'ordinarietà un nemico da combattere a spada tratta.

Il bacio fu breve, e quando le loro labbra si disgiunsero i due ragazzi si sorrisero, prima che Tom si rimettesse a badare al sugo alla bolognese che sobbolliva sul fuoco.

«Ti sto preparando una cena italiana» esclamò il moro, girando il sugo e controllando che l'arrosto nel forno non stesse bruciando.

«Grazie» rispose entusiasta l'altro ragazzo, sedendosi a tavola e guardando con occhi pieni di tenerezza il suo fidanzato cucinare.

Tom nel frattempo aveva calato la pasta, e mentre aspettava che tutto finisse di cuocere si sedette vicino a Dustin, gli prese una mano e la baciò, per poi portarsela al viso e strusciarvi la guancia contro. In quei momenti il moro sembrava più un gatto che un essere umano, ma Dustin in quei momenti realizzava quanto fosse dolce il suo ragazzo.

«Com'è andata oggi?» domandò Tom, mantenendo il contatto della mano del suo ragazzo sulla sua guancia.

«Bene, direi. Tu che hai fatto?» replicò Dustin, cominciando ad accarezzare la guancia del suo ragazzo e sentendo sotto i polpastrelli un principio di barba.

«Mi sono allenato, poi sono andato a far la spesa e ho sistemato un po' casa» mormorò il moro, beandosi delle carezze del biondo.

«Prima o poi dovrò mettermi ad aiutarti seriamente» sospirò il ragazzo, sentendosi un po' in colpa. I suoi orari di lavoro lo occupavano per gran parte della giornata, e nonostante Tom avesse ribadito più volte che poteva benissimo occuparsi lui delle faccede domestiche Dustin voleva aiutarlo.

Tom interruppe il filo dei suoi pensieri lasciandogli un rapido bacio sulle labbra.

«Non ce n'è bisogno, davvero. Tu fai già troppo sopportandomi, e quello che fai per poterci amare alla luce del sole è impagabile. Ti amo tanto, amore.” Il moro pronunciò quelle parole fissando Dustin negli occhi, sorridendogli. Questi si commosse, e quando il suo ragazzo se ne accorse gli si avvicino e lo abbracciò, sedendoglisi in braccio.

“Ti amo anche io” rispose Dustin, con la voce un po' incrinata.

Quando la cena fu pronta i due si sedettero a tavola, dopo averla apparecchiata con cura.

Dustin rimase estasiato dalla magnifica cena preparata da Tom: le sue doti di cuoco si affinavano sempre di più, con sua somma gioia. 

Dopo cena Tom si mise a rigovernare la cucina, mentre Dustin si sedette sul divano aspettando il suo fidanzato. Quando questi arrivò si accucciò contro il suo fidanzato, che iniziò a scorrere la mano sulla sua schiena. Tom era talmente tanto rilassato che avrebbe potuto fare le fusa; non essendo un gatto scelse la via più facile, e si lasciò andare tra le braccia di Morfeo. O meglio, tra quelle di Dustin.

Quando il biondo se ne accorse decise, per non svegliarlo, di portarlo in braccio fino in camera da letto e metterlo a dormire. Così lo prese di peso e se lo strinse al petto, per poi dirigersi verso la loro camera. Quando però lo adagiò sul letto un mugugno uscì dalle labbra del ragazzo addormentato, che strinse la mano del biondo. Questi si adagiò sul letto accanto al suo fidanzato, che appoggiò la testa sul suo petto lasciandovi piccoli baci.

“Non volevo svegliarti” mormorò Dustin, giocherellando con i capelli di Tom.

“Tranquillo, non è colpa tua” gli rispose il moro, continuando a baciargli il petto.

“Non sarebbe il caso che ci mettessimo il pigiama?” domandò il biondo, sorridendo alla smorfia che fece il suo fidanzato sbadigliando.

“Forse hai ragione” replicò questi, alzandosi a malavoglia dal letto per cambiarsi. Quando entrambi si furono cambiati si sdraiarono di nuovo uno accanto all'altro, e Tom si rannicchiò di nuovo addosso al suo fidanzato.

“Mi fai le coccole?” domando Tom a mezza voce, strusciando la testa sul petto di Dustin. Il ragazzo circondò con un braccio il suo fidanzato, mentre col braccio libero cominciò ad accarezzargli la schiena muscolosa. Nonostante l'aspetto suggerisse una personalità spiccatamente estroversa Tom era in realtà una persona molto timida e coccolona, e il suo vero carattere si coglieva in attimi di vita quotidiana come quello che stavano condividendo.

“Grazie amore, ti amo tanto” biascicò il moro, prima di scivolare nuovamente nel mondo dei sogni.

“Grazie a te” mormorò in risposta Dustin, sorridendo e pensando che, in fondo, non poteva chiedere di meglio.

Lovely familyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora