Ibiza pov's
La mattina seguente ci svegliammo con le voci dei nostri compagni e con dei forti rumori provenienti dal piano superiore
"Che diamine sta succedendo?" Chiesi in preda al panico una volta aperti gli occhi
"Stanno entrando, ci ammazzeranno tutti. Porca puttana, che cazzo fate ancora qua dentro voi due. Il tempo delle belle scopate è finito. Vi aspetto nella sala principale cazzo" urlò Palermo entrando nella stanza, con gli occhi che quasi gli schizzavano fuori dalle orbite.
Stavano entrando, ci stavano attaccando.
Eravamo finiti, spacciati, nella merda.
Ognuno avrebbe salvato il suo culo e la banda sarebbe andata a puttane.
Che cosa stava andando storto?
Manila e Marsiglia sarebbero dovuti già essere in aiuto del professore, ma invece dove si trovavano quei due?
Era la fine, stava finendo tutto, tutto stava andando in frantumi
"Hai capito Ibiza, cazzo" urlò Denver scuotendomi per le spalle per riportarmi alla realtà, fuori da tutti quei pensieri.
Ci trovammo in un attimo carichi di armi, bombe e tutto ciò che ci serviva.
Gli ostaggi erano già stati messi in una stanza, al sicuro, mentre altri erano con noi per non far saltare la copertura.
Io,Denver e Tokyo scendemmo a controllare a che punto fosse la fusione dell'oro, ma fu lì che 5 guardie ci sorpresero.
Da dove cazzo erano entrate?
"FUOCO!" Urlò Tokyo iniziando a sparare alla cieca, creando caos, feriti.
Ci spostavano da una parte della stanza all'altra, cercando di fare fuori quei figli di puttana che sembrava avessero studiato quella scena per giorni.
Altro che tregua, stavano architettando contro di noi in quei giorni di silenzio.
Stavano cercando un modo per farci fuori. Che figli di puttana
In preda alla rabbia, presi coraggio ed uscii allo scoperto.
Ed ecco che cominciai a sparare, partendo dal basso, colpendo una delle guardie che cadde a terra.
E ad uno ad uno morirono tutti, mentre i nostri compagni del forno, erano scomparsi
"Che cazzo sta succedendo? Che cazzo di fine ha fatto il professore? E dove sono gli altri? Cazzo, cazzo" Urlava Tokyo piangendo
"Vieni qua" parlò Denver abbracciandola.
A quella scena un po' mi irrigidii, ma in una situazione come quella, non ero nella posizione di mettere al primo posto i miei sentimenti o le mie emozioni.
Ci stavano parlando chiaro, era arrivato il momento di uscire, ma lo avremmo fatto a modo nostro, correndo ogni tipo di rischio.
Fanculo l'oro, fanculo tutti, era arrivato il momento di combattere.
Uno sparo proveniente dal piano di sopra, seguito da delle urla ci portò alla realtà.
Ci guardammo spaventati e senza più esitare prendemmo quell'ascensore e ci catapultammo lì sopra.
Helsinki, era ferito, accasciato sul pavimento vicino la biblioteca
"Helsi. Brutti figli di puttana" urlai a squarciagola dirigendomi da lui, in preda ad un pianto di disperazione e paura che avremmo perso anche lui.
Mi accasciai per terra e presi il suo viso tra le mani, per appoggiarlo alle mie cosce
"Come ti hanno ridotto Orso?" Piasi disperata nella speranza che qualcuno venisse ad aiutarmi
"Ti salveremo, non temere" lo consolai alzandomi per andare a cercare aiuto, con il suo sangue tra le mani e le gambe tremolanti, mentre Tokyo rimase al suo fianco, mano nella mano, per tenerlo sveglio ed evitare ogni cosa. La ferita era sotto le costole, nello stomaco, non era del tutto grave ma sarebbe potuto morire dissanguato se non ci fossimo dati una mossa.
"Helsinki è ferito. Palermo cazzo, vieni" sbraitai attirando l'attenzione dei miei compagni che nel frattempo avevano sterminato tutti i poliziotti entrati nella banca
Si affrettarono tutti e in un attimo ci trovammo nella stanza con i kit medici tra le mani, per salvare la vita ad Helsinki.
Più nessuno sarebbe dovuto morire, tantomeno chi non lo meritava.
Si fece subito sera, Helsinki sembrava fuori pericolo, gli ostaggi tranquillizzati, ma noi non eravamo tranquilli.
Avrebbero attaccato di nuovo, ma sta volta lo avrebbero fatto sul serio, mentre noi ci trovavamo lì senza l'aiuto di nessuno, senza nessuno al comando, senza il professore del quale non avevamo notizie da più di 24h ormai.
Ci spostammo a notte fonda nella stanza principale per architettare un modo di difesa al prossimo attacco, senza far perdere la vita a nessuno.
A dirigere era Palermo, Tokyo aveva finalmente capito che in una situazione come quella doveva starne fuori il più possibile
"Ci piazzeremo con le mitragliatrici nei punti in cui è più facile entrare dall'esterno, se attaccheranno, lo faranno di nuovo da quei punti. Lasciamo i piccoletti a proteggere gli ostaggi e Tokyo con Helsi, non può restare solo. Il resto della banda dovrà munirsi di ogni arma a sua disposizione ed attaccare/uccidere il nemico. Hanno dichiarato guerra e guerra sia. Siamo nella merda ragazzi, qualsiasi cosa accadrà, spero di rivedervi tutti fuori.un giorno, sani e salvi. Adesso a lavoro. Non sappiamo quando attaccheranno di nuovo. Da ora in poi mangeremo e dormiremo a turno. A questo punto portiamo fuori i culi da qua, fanculo l'oro e la sua fusione. Dobbiamo architettare un modo per uscire e dobbiamo farlo facendo più rumore possibile. Studieremo le piantine di questa fottuta banca e capiremo come cazzo uscire da qua dentro. Avanti, a lavoro ragazzi" spiegò tutto nei minimi dettagli Palermo.
Sembrava tenere i nervi saldi,ma in realtà era il primo a non sapere come uscirne da là dentro.
Eravamo soli, ad aspettare il prossimo attacco con la speranza di non essere colti in fragrante.
Da quel momento in poi, tutto si faceva più serio e complicato.
Era arrivato il momento di uscire, ma a modo nostro e facendo un sacco di rumore...Eccoci con un altro capitolo. Le cose si mettono male per la banda. Come ne usciranno tutti assieme? E ce la faranno?
Instagram:@itsibizax
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Ibiza//La Casa Di Carta 5
أدب الهواة●TUTTA LA STORIA È TOTALMENTE INVENTATA E DIRETTA DA ME. Instagram: @itsibizax ( condivido tutti gli aggiornamenti della storia sul profilo ) ●LA STORIA È SOGGETTA A COPYRIGHT. È VIETATA UNA COPIA PARZIALE O TOTALE. SE COPIATA, VERRANO PRESI I DOV...