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Pov Lisa

Mirko era sparito.

In quegli stupidi due minuti di telefonata all'ambulanza se ne era andato.

Perchè?

Era ferito.

Non sarebbe arrivato da nessuna parte.

Non capivo perchè non volesse andare in ospedale.

Ma sopratutto non mi capacitavo del motivo per il quale mi aveva lasciata lì,come una stupida,nuovamente.

Insomma bastava dirmelo e non avrei chiamato i soccorsi.

Invece no,doveva scomparire,farmi innervosire,preoccupare.

Ero arrabbiata,un'altra volta.

Cosa aveva nella testa? Segatura? Bruchi? Fogliame?

Pensava di poter giocare con me?

Non mi conosceva neanche e si prendeva tutta quella confidenza.

Gli avevo prestato aiuto e lui mi ringraziava così.

Andandosene,lasciandomi spiazzata,sola,senza dire nulla.

Non volevo vederlo mai più.

Con quella faccia da schiaffi seppur troppo bella.

Con quel modo di fare odioso,e con quella strafottenza immensa.

Bollivo di rabbia,tornai a casa.

Non badai al fatto che stavo facendo un rumore immenso,e,quando me lo ricordai,era troppo tardi.

I miei erano in piedi davanti a me,i visi assonnati e le espressioni miste tra il severo e l'interrogativo.

"Ci mancava solo questo" mormorai.

- Dove sei andata? - chiese mio padre.

Stavo per rispondere ma mia madre mi precedette.

- A quest'ora della notte poi! Non vedi che ore sono? Potevi avvisare perlomeno,e domani lavori se non te ne fossi dimenticata!-

- Avete ragione - dissi riluttante.

L'ultima cosa che volevo era litigare,in quel momento per la testa avevo solo il viso di Mirko.

In più avevo bisogno di riflettere,sul suo comportamento di merda,ma anche sul mio essere troppo disponibile.

- Sai solo dire che abbiamo ragione? Nient'altro? - rispose mio padre

- Sono stanca,vorrei andare a letto. - aggiunsi

- Mi sembra ovvio che tu sia stanca! Esci di sera,di giorno,ti sembra il caso? Anche noi siamo stanchi e non vorremmo essere svegliati dal tuo baccano! Poi a sedici anni non esci di notte,è chiaro? - sbraitò la cornacchia.

- Posso andare ora? - chiesi.

Non ce la facevo davvero più.

- No che non puoi andare! Ora ti siedi e ci dici dov'eri,altrimenti ti scordi le uscite,gli amici e il telefono! - urlò ancora mia madre.

- Papà posso andare a dormire? - insistetti.

Non avevo voglia di dar retta a lei,lei che non si interessava di me ma pretendeva di comandarmi da una vita.

Mio padre di tutta risposta dissentì.

Dio,quanto doveva durare ancora tutto ciò?

La testa mi rimbombava,le gambe tremavano ancora.

Dietro cementi di parole.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora