SCOMPARSO

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Jude era arrivato a casa da qualche ora. Quando avevano saputo che il presidente Vanguard era stato liberato, Mark era riuscito a convincere la signorina Schiller a ritornare a Tokyo per permettere a Victoria di salutare suo padre. Così facendo, loro avevano avuto il permesso di tornare a casa per la notte, con la promessa però di ripresentarsi alla Inabikari alle 6 del mattino successivo per poter partire alla ricerca del famigerato Shawn Froste. Jude era contento di aver trascorso quel pomeriggio a casa e di aver cenato con suo padre, non sapendo esattamente quanto tempo sarebbe passato prima di rivederlo.

Era quasi pronto per andare a dormire quando qualcuno bussò alla porta della sua stanza. - Avanti - mormorò. Il suo maggiordomo fece capolino sulla soglia. - Signorino Jude, chiedo scusa per il disturbo... alla porta c'è una ragazzina che vuole vederla -. Il ragazzo penso subito a Celia.

Fu molto sorpreso quando, raggiunto il cancello di casa, trovò Zayra Blaze. Aveva gli occhi arrossati e sembrava sull'orlo di una crisi di nervi. - Jude - sussurrò, mentre le lacrime cominciarono a scorrerle sul viso. - Mi dispiace... - continuò la ragazza:- Sono andata a casa, volevo fare una sorpresa ad Axel, ma lì non c'era... Allora ho pensato fosse da Julia, così sono andata in ospedale ma la sua stanza era completamente vuota, non c'era nemmeno lei... Ho chiesto alle infermiere, mi hanno detto che è stata portata in un'altra struttura per la riabilitazione, ma io non ne sapevo nulla, nessuno mi è stato detto... Anche mio padre era strano e non mi ha voluta vedere... Poi sono tornata a casa, ho aspettato e aspettato ma Axel non è tornato... Sono andata in camera sua ed era vuota, capisci? Se n'è andato e non so dove! -.

Jude rimase immobile, smarrito davanti al dolore di Zayra. La ragazza raccolse le braccia intorno al corpo, come per proteggersi, mentre le lacrime scendevano sempre più copiose:- Io... Non volevo stare da sola, ma non sapevo dove andare, così ho girato per un po' e sono finita qui -.

Jude si avvicinò a Zayra e la strinse a sé con forza. La ragazza ricambiò l'abbraccio, mentre piangeva disperatamente. Jude cominciò ad accarezzarle la testa teneramente. Era un po' a disagio, non si era mai trovato in una situazione simile prima, ma aveva fatto una promessa ad Axel e l'avrebbe mantenuta. Per di più, vederla così infelice e indifesa gli faceva male.

Attese che Zayra si calmasse, poi disse:- Se non hai nessun posto dove andare, puoi restare qui per la notte -. Zayra si staccò dall'abbraccio:- Ma... magari disturbo... e poi non ho niente con me -. - Non ti preoccupare - la rassicurò il ragazzo, prendendole la mano e guidandola nel cortile di casa:- Domattina andremo velocemente a recuperare le tue cose -.

Appena entrarono in casa, il signor Sharp uscì dal suo studio. - Figliolo, che cosa succede? - domando a Jude. Zayra stava per ritrarre la mano, ma lui la strinse. - Padre, ti presento Zayra Blaze, fa parte dello staff della Raimon -. L'uomo scostò lo sguardo sulla ragazza, mostrando molto interesse:- Ma certo! Benvenuta, mia cara. Sei la ragazza che si è esibita prima della finale, giusto? -. Zayra arrossì:- S...Sì, signore... è un piacere conoscerla... chiedo scusa per il disturbo, i... -. Ma lui la interruppe:- Tranquilla, sei nostra gradita ospite -.

Jude aggiunse:- Purtroppo Zayra è rimasta sola a casa, per questo le ho detto che poteva restare qui... Ovviamente mi occuperò di tutto io -. - Ma certo, figliolo, mi fido di te. Buonanotte -.


Si trovavano nel salotto privato di Jude, dove lui trascorreva il tempo sommerso dai libri o guardando le riprese degli allenamenti. Zayra era seduta a gambe incrociate sul divano e stava finendo la cena che il ragazzo era riuscito a trovare in cucina. Indossava una sua vecchia tuta che le andava leggermente grande, ma aveva il suo profumo e la cosa le piaceva anche se poteva sembrare equivoca.

Jude aveva preso la sedia della sua scrivania e l'aveva sistemata vicino al divano, poi si era seduto al contrario, appoggiato con le braccia allo schienale, e osservava la ragazza. Gli occhi di lei sembravano esausti, però avevano recuperato un po' di quella luce che a lui piaceva tanto. Avrebbe voluto aiutarla e dirle dove fosse Axel, ma purtroppo ne sapeva quanto lei.

- Grazie - mormorò a un certo punto Zayra, posando il piatto sul tavolino. - Sicuramente avrai pensato che solo una pazza si sarebbe presentata in questo modo davanti a casa tua -. Il ragazzo le sorrise:- Tranquilla, mi fa piacere averti qui -. Zayra arrossì.

Poco dopo Jude si alzò e sparì dietro a una porta, poi ritornò con una coperta. - In quella stanza c'è il mio letto, tu dormirai lì. Io invece starò sul divano - annunciò. Zayra cominciò a protestare:- Ma non scherzare, ti ho creato abbastanza disturbo presentandomi qui senza preavviso... Non posso chiederti anche di rinunciare al tuo letto -. Jude fece segno di no con la testa:- Io dormirò sul divano. È molto comodo e di solito è qui sopra che mi vengono le idee migliori -. Il commento strappò un sorriso a Zayra, per la gioia del ragazzo. - Davvero, non ho intenzione di occupare più spazio del dovuto - continuò lei, incrociando le braccia:- Se davvero vuoi che vada nell'altra stanza, dovrai portarmici di peso -. Jude non se lo fece ripetere due volte.

Posò velocemente la coperta sulla poltrona lì di fianco e, prima che lei potesse aggiungere altro, l'aveva già sollevata. - Mettimi giù! - urlò lei, divertita. Il ragazzo le fece fare il giro della stanza saltellando. Jude era molto felice, lo rallegrava vederla così sorridente. Zayra, invece, era sorpresa nel vedere il regista della Raimon, che generalmente era molto riservato, così solare.

Per paura di cadere, la ragazza allacciò le braccia al collo di Jude. Lui si fermò e abbassò lo sguardo su di lei. Si guardarono, mentre il tempo intorno a loro sembrava fermarsi. Erano persi l'uno negli occhi dell'altra, così vicini da sentire i rispettivi battiti del cuore. Jude avvicinò il viso a quello di Zayra e lei fece lo stesso. Le loro fronti si sfioravano. Il ragazzo sentì di nuovo il bisogno di baciarla, ma si fermò.

La magia del momento si spense. Jude appoggiò delicatamente la ragazza a terra. Lei, rossa per l'imbarazzo, si scostò leggermente e gli disse:- Davvero... starò comodissima sul divano -. Jude voleva ribattere, ma lei aveva già preso la coperta e si era coricata. - Ecco fatto -.- Se ti serve qualcosa, chiamami - le disse il ragazzo, anche se con riluttanza. Lei gli fece un cenno di assenso e lui sparì nella sua camera.


Jude spalancò gli occhi e balzò seduto. Gli ci volle qualche secondo per realizzare dove fosse, poi ricordò gli eventi della sera prima. Capì subito perché si era svegliato. Nella stanza accanto, Zayra stava urlando.

Si alzò e corse in salotto, trovando la ragazza che si dibatteva contro chissà quale nemico. - AXEL! - continuava a gridare. Jude si avvicinò e cercò di svegliarla. - Zayra... Zayra, sono Jude! Va tutto bene, stai solo sognando -. Ma la ragazza sembrava non volersi destare.

Nel tentativo di calmarla, Jude si sedette sul divano vicino a lei, poi la sollevò leggermente e la avvicinò a sé, stringendola in un abbraccio. Subito Zayra sembrò ribellarsi ma in breve tempo il suo respiro si fece regolare.

La ragazza aprì leggermente gli occhi assonnati:- C... Che cosa succede? -. Jude si sistemò in una posizione più comoda, senza lasciarla andare. - Un incubo - mormorò, accarezzandole il viso. Zayra nascose il viso nell'incavo del collo del ragazzo:- Che imbarazzo... -. Jude sorrise, continuando a farle delle carezze. Lei alzò gli occhi verso di lui:- C'era Julia e l'incidente... Ma poi c'era anche Axel e gli alieni lo portavano via e lo torturavano...-. Lui le fece cenno di stare zitta:- È stato solo un incubo... non temere -.

Zayra abbassò lo sguardo. - Rimani qui? - gli chiese, imbarazzata. Jude fece cenno di sì. La ragazza sorrise e si rannicchiò sotto le coperta, lui le fece appoggiare la testa sulle sue gambe. - Buonanotte, Jude - mormorò. - Buonanotte, Zayra - rispose lui.

Il sonno stava per avvolgerli quando Zayra sussurrò:- Mi piacciono i tuoi occhi -. Solo in quel momento Jude si rese conto di aver lasciato i suoi fedeli occhialini nell'altra stanza. - Sei molto bello - disse ancora lei, prima di addormentarsi profondamente. Jude si appisolò subito dopo contro lo schienale del divano, il sorriso sulle labbra. 

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