CAPITOLO 105

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Sono circa venti minuti che parlo ininterrottamente... sono senza fiato, ma non mi fermo... la mia bocca dà voce a tutto ciò che mi passa per la mente... sto spiegando a Simo tutto quello che è successo in questi ultimi giorni, le parlo dei tuoi silenzi, della tua assenza, della tua freddezza... di quella notizia che ti ha portato alla deriva, a toccare il fondo ... peggio, o quasi, di quando mesi fa ci stavamo perdendo... le racconto di come ti ho trovato... della paura nel vederti steso a terra, del sollievo nel sentirti ancora con me... della rabbia per avermi esclusa, della comprensione nel saperne il motivo... ed infine del mio sogno infranto, che è anche il tuo, il nostro... del dolore che provo...

"Simo, io non credo di farcela... ho cercato di essere forte, di esserlo per entrambi, anche perché tu non l'hai visto... Simo, ho davvero avuto paura... non l'ho mai visto così... Marco è devastato... ma il problema è che lo sono pure io... tutti i nostri progetti di un futuro insieme infranti in un attimo... e io ora non so che fare... cioè so che ci sono tanti altri modi per avere una famiglia e ne sarei felicissima... ma prima dobbiamo superare questa cosa... e io non so se ci riesco... fa troppo male... prima sono praticamente scappata da casa... mi sentivo soffocare... come posso aiutare il mio amore se non riesco a gestire me stessa, la mia ansia?!... Vorrei solo piangere, Simo... ma perché?... Cazzo, ormai avevo rinunciato all'idea di diventare madre... ma poi è arrivato Marco e... e... beh, quel desiderio, quel sogno... il più bello... è tornato ad occupare i miei pensieri... già immaginavo la vita a tre... Marco sarebbe il papà migliore al mondo... e io farei del mio meglio... Cazzo, Simo, perché? Perché a noi? Perché proprio a noi?... Dio solo sa quanto avremmo amato il frutto del nostro amore... quel piccolo frugoletto o frugoletta... sì, lo so potremo adottarne uno o fare l'inseminazione... ma non sarà lo stesso... lo potremmo fare con chiunque così... invece, noi meritavamo di averne uno nostro... solo nostro... mio e di Marco... un piccolo Mengoni con gli occhi e il sorriso di Marco, col suo carattere dolce, sensibile... con la sua voce... e... beh, qualcosa anche di mio... ma lui è la luce, la mia luce... e se lui sta così, io non ce la faccio... io sola non ci riesco... io non so che fare... Simo, ti prego, dimmi che devo fare... perché io non riesco a pensare lucidamente, ora... vorrei solo sparire... capisco perché Marco ha fatto ciò che ha fatto ieri..."

Piango, piango disperata... ho tirato fuori tutto ciò che mi angoscia in questo momento... affondo il viso tra le mani, sulle ginocchia rannicchiate al petto... sento l'erba umida sotto di me e vorrei mi risucchiasse per sprofondare fino agli abissi della terra... singhiozzi forti accompagnano le mie lacrime calde e amare... Simo mi abbraccia, mi stringe forte... mi accarezza la testa, lascia che mi sfoghi, che liberi tutto il dolore che ho dentro... sa esattamente cosa significhi per me tutto questo, sa quanto ti amo e quanto, da sempre, ho desiderato una famiglia mia... sa che il tuo amore per me, mi ha salvata da me stessa, mi hai fatta credere di nuovo all'amore, hai ridato linfa ai miei sogni... ma, ora, è tornato il buio... e sa quanto posso essere ostinata... pur di non farti sentire più in colpa di quanto già non ti senta... mi farei male da sola, rinunciando alla felicità di quel sogno... ma tu sei più importante, senza te non sarebbe più vita... e lei lo sa...

"Ehi, Giò... ora che ti sei sfogata, mi ascolti..."

Inizia asciugandomi alcune lacrime... è dolce, ma risoluta e decisa... sa che ho bisogno di parole forti per scuotermi e ritrovare la mia forza interiore, che spesso nego a me stessa...

"Prima di tutto non voglio sentire più niente di simile... nessuno dei due deve sparire e tanto meno fare stupidate come quella di Marco di ieri, ok?!"

Mi guarda seria, in attesa di un mio cenno, poi prosegue...

"Lo so che è dura, lo so che si è spezzato il vostro sogno più grande, quel sogno in comune che ha ritrovato speranza da quando vi siete incontrati... ma lo hai detto anche tu... ci sono altri modi per avere figli, doni d'amore infiniti... non è la stessa cosa... ma potrebbe essere bello uguale, magari anche di più... poi non dovete pensarci ora... Marco è andato dal medico? Si è fatto spiegare bene?... Magari ha capito male, magari non è così drastica la cosa... magari potrebbe fare cure specifiche... o forse è lo stress... non lo so, non ne capisco nulla... ma magari sentire qualcun altro? Capire bene che fare... potrebbe essere la cosa più giusta da fare prima di demolirvi così entrambi... Cazzo, due testoni emotivi... una bella accoppiata proprio..."

LA MIA LETTERA PER TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora