La punizione.

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Arrivarono davanti la porta. Erin guardò il ragazzo che le fece cenno di aprire. "Avanti" si sentì dall'ufficio. Cosi la ragazza aprì la porta e subito dopo entrò Justin. "Potter, almeno oggi sei arrivata in orario, merito di Justin?" disse ghignando il professore mentre era seduto alla scrivania. "In realtà no professore, anzi." rispose lei a tono. Piton si alzò e li raggiunse con 2 soli passi. "Dividerò il lavoro. Potter inizia a pulire i calderoni, Piton riordina le scorte in ordine alfabetico, quando ve lo dirò farete un cambio" disse tutto d'un fiato. "Papà ma.." iniziò il ragazzo. "Professore..." lo corresse il padre. Erin quasi sorrise. "Dicevo, professore come riusciremo a metterli in ordine alfabetico sono troppe, e alcune di queste non le abbiamo neanche studiate" precisò lui con fare superiore che al padre non piaque. "Ed è proprio questo il bello." rispose Piton ghignando. Erin li guardava e non poteva fare a meno di trovarli particolari. Erano praticamente uguali nei gesti e reazioni e questa cosa piaceva alla ragazza. Lei non aveva mai avuto un rapporto del genere, ne con la madre ne col padre, e quindi le sembrava tutto così divertente. Nel frattempo, mentre era immersa nei suoi pensieri, Justin aveva iniziato a riordinare, e perciò lei si avviò verso il lavatoio. Piton se ne stava seduto a correggere cose, alzando di tanto in tanto lo sguardo. Dopo un bel po di tempo prese parola:"va bene, facciamo il cambio". Cosi la ragazza si diresse alla dispensa e Justin inziò a spiegargli dove era arrivato:"per ora sto alla F, purtroppo io questi ingredienti nemmeno li ricordo." disse per giustificarsi. "Va bene Piton, vedrò di avvantaggiarmi" disse la ragazza facendogli l'occhiolino e allontanandosi. Il ragazzo rimase per un attimo impalato e poi rivolse lo sguardo al padre che guardava la scena. Dopo di che si recò lui al lavatoio e iniziò a pulire il restante. Dopo nemmeno 10 min il professore si avvicinò alla ragazza, che ormai ci aveva preso gusto. "Potter, a che lettera sei?"fece lui all'improvviso. "Alla I professore." rispose la ragazza girandosi e guardandolo. "Però, parecchio indietro." continuò Piton. "Non chieda spiegazioni a me ma a suo figlio" rispose Erin sarcastica. "Non giocare con me Erin te l'ho detto mille volte. Metti via quell'atteggiamento da saputella e accetta la critica." concluse Snape girando i tacchi e tornando alla scrivania. Lei decise di non continuare la conversazione perché se no sapeva gia che le sarebbe spettata l'ennesima punzione. Dopo circa mezz'ora Justin finì di ripulire i calderoni e andò ad aiutare Erin con gli ingredienti. Spesso si lanciavano occhiate, o meglio la ragazza lo faceva per vedere la reazione. Pochi mantenevano il contatto visivo con lei, e Justin, proprio come suo padre, riusciva a farlo. Passato un altro po finirono il lavoro e andarono dal professore:"abbiamo finito" annunciò il ragazzo. "bene, ci vediamo domani a lezione" disse lui senza neanche alzare lo sguardo. Mentre i ragazzi si stavano allontanando Piton continuò "Justin" a quel punto il ragazzo si girò con fare interrogativo "rimani un attimo". Erin intanto stava uscendo dalla stanza. Una volta fuori tirò un sospiro e pensò *Gia uno era troppo, con due è un impresa*. Nel frattempo nell'ufficio...
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ciao guyz! mi scuso tanto perché sono un attimo sparita, ma pultoppo non ho tanto tempo essendo estate sto sempre fuori. anyway cercherò di aggiornare di più e bho restate connessi.

Tale padre tale figlio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora