Buon viaggio a voi che avete deciso di leggere la storia di Blake e Gabrielle. Spero con tutto il cuore che vi piaccia!
"Solo le passioni, le grandi passioni, possono elevare l'anima a grandi cose" diceva Diderot.
Io ho sempre amato scrivere. Credo che faccia proprio parte del mio DNA. Ho iniziato per gioco, con un quaderno trovato sparso per casa, una penna mezza consumata e mille idee per la testa. Le parole fluivano senza alcuna difficoltà e riempivano intere pagine. Se dovessi rileggerle ora penso proprio che mi farei delle grandi risate. Ma in fondo quando siamo piccoli la nostra fantasia è più viva che mai ed è impossibile interrompere la catena di pensieri dentro di noi. Un po' mi manca quel periodo in cui tutto era facile, possibile e gli unici problemi che si presentavano erano le liti con le amiche o i pianti perché tua madre non ti comprava il pupazzo che desideravi. Crescendo le cose cambiano, è inevitabile. Cominci a porti delle domande su chi sarai fra qualche anno, cosa vorrai fare. Ci sono di mezzo i primi amori finiti male, i voti bassi a scuola e mille sbalzi di umore. Io queste cose le ho passate realmente sopra la mia pelle. Ma la scrittura mi ha salvato sempre. Mi ha accompagnata ovunque e solo all'ultimo anno di liceo ho capito che quella era la strada che avrei voluto percorrere tutta la vita. Ed ora, eccomi qui, a ventisette anni appena compiuti, con tante responsabilità sulle spalle, ma con l'anima intraprendente e l'autoironia che non si sono mai del tutto sbiadite. Anzi, devo dire la verità, non sono per niente cambiata: porto sempre i soliti capelli un po' alla rinfusa, i brufoli sulle guance sono ancora presenti sul mio volto così come le occhiaie, ahimè accentuate a causa delle ore di sonno perse. E poi ci sono tante cose che vorrei fare. Non voglio arrivare a ottant'anni rimpiangendo di non aver portato a termine i miei progetti. Per questo punto molto, ma molto in alto, precisamente alla "New York Times Magazine". Voglio diventare un'affermata giornalista, dedicarmi ai fatti di cronaca, e perché no, pubblicare anche un libro.
Sarebbe un sogno! Poi però ti svegli e capisci che sei senza un soldo e odi chiedere prestiti ai tuoi genitori. Perciò mi sono rimboccata le maniche e ho trovato lavoro presso una rivista di nome "Red Velvet" letta per lo più da adolescenti. Non che la cosa mi dispiaccia, ma non è questa la vita che io immaginavo. In un ufficio strettissimo, con solo un computer, un armadietto mezzo rotto e una pianta di orchidea ammosciata. Per non parlare della mia posizione: gestione della rubrica delle domande, considerata l'ultima ruota del carro solo perché arrivata più tardi degli altri. Se potessi lascerei questo lavoro, ma essendo la mia prima esperienza lavorativa dopo il college la utilizzo come modo per mettermi in gioco, dimostrare che non sono così scarsa come molti pensano. Fra qualche anno rimpiangeranno tutto il loro falso giudizio, anche se per ora so che non è ancora il momento di emergere. Ho troppa poca esperienza. Non mi importa nient'altro nella vita se non la mia famiglia e la mia carriera. Ho sacrificato tutto per arrivare dove sono adesso. La vita è troppo breve per sprecarla ad oziare sul divano. Io voglio lasciare un segno, essere ricordata per aver fatto qualcosa di buono nella società. E non mi arrenderò finché non succederà!"
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Tsunami ( CARTACEO)
Chick-LitGabrielle è una ventisettenne determinata sul suo futuro lavorativo, con una famiglia accanto a supportarla e pronta ad allontanare l'amore dalla sua vita. Bking è un dj mascherato, con un passato doloroso alle spalle e ha come unica ancora di salve...