La Magia ha sempre un prezzo...

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Caro diario, non riesco a trovare le parole per descrivere quello che è accaduto, ma semplicemente prima di iniziare a raccontare ti dico che sono stata fortunata.
Era la vigilia di Natale, ed ero in giro per comprare gli ultimi regali, ormai era notte e i negozi avevano iniziato a chiudere, quindi decisi di andare a casa.
Le strade erano buie e silenziose, non c’era anima viva, si sentiva solo il vento.
Ad un certo punto si è messo pure a nevicare fino a diventare una vera e propria bufera di neve, così scorgendo in lontananza una vecchia casa abbandonata su una collina isolata nascosta dalla nebbia, pensai di rifugiarmici, in attesa che finisse la tempesta.
Una volta entrata vidi subito sulla destra una grande tavola imbandita di ogni prelibatezza, c’erano enormi lampadari in cristallo ornati di decorazioni in oro, un maestoso camino e enormi rampe di scale, dopo tutto quella casa che da fuori sembrava ormai ridotta in rovina,dentro si era rivelata quasi come se qualcuno ci vivesse ancora.
Infreddolita mi scaldai davanti al camino e siccome fuori non aveva ancora smesso di nevicare e la fame iniziava a prendere il sopravvento spizzicai qualcosa dalla tavola, non ero mai stata così bene.
Ma ad un tratto si sentì un rumore di tacchi sempre più forte, quel qualcuno era sempre più vicino a me, chiusi gli occhi perché non volevo guardare.
Quando gli riaprii mi ritrovai in un altro mondo pieno di mostri ed altre creature terrificanti di cui non sapevo nemmeno l’esistenza. Non avevo la più pallida idea di dove ero finita.
Mi sentivo spaesata, stavo andando in panico ero terrorizzata. Intorno nessuno era come me o la gente aveva tre ma anche quattro teste, o zanne, o ali, … insomma per farla breve nessuno veniva dal mio mondo.
A quel punto pensai di poter andare a chiedere informazioni in un bar (sempre che la “gente” parli la mia stessa lingua), entrai e al posto del barista c’era uno scheletro, mi avvicinai per chiedere informazioni:
“mi scusi potrei sapere dove mi trovo?”
e lui “blascrrffrruula”
“mi scusi può ripetere”
“blascrrffrruula”.
Ovviamente non capii niente di quello che aveva detto perché era evidente che non parlava la mia stessa lingua. Così almeno chiesi:
“potrei avere dell’acqua?”
Non ero sicura che mi avesse capito infatti mi diede un intruglio verdastro con dentro un occhio che galleggiava lo lasciai lì ed uscii dal locale.
Non sapendo cosa fare, iniziai a girare per la città in cerca di qualcuno che mi potesse dare spiegazioni su quello che stava succedendo.
Trovai per caso una vecchietta che sembrava venire dal mio mondo così provai a chiedere informazioni a lei:
“mi scusi mi può dire dove mi trovo?”
“ma certo ti stavo proprio aspettando … ti trovi nel mondo dove finiscono tutte le vittime di Milania la strega che ti ha condotto qui con l’inganno. Dimmi vuoi sapere altro?”
“come torno a casa?”
“non è facile sai …”
“devo almeno provarci”
“allora ecco, questa spada avvelenata ti servirà per ucciderla, devi trafiggerla nel torace”
“grazie mille”
“non c’è di che, ma sappi mia cara che la magia ha sempre un prezzo quindi un giorno vicino o lontano potresti pagare per l’uso di questa”
Subito dopo la vecchia signora, sparì e sentii di nuovo quel rumore di tacchi ma questa volta non chiusi gli occhi perché decisi di affrontarla, quindi presi la spada avvelenata pronta per ucciderla.
Quando la vidi la mia sicurezza ad un tratto svanì quella creatura era alta più di due metri, con capelli lunghi e scuri come il carbone, una pelle bianca come il latte, magra come uno scheletro, una bocca piccola con guance rosse. Ma la cosa più inquietante del suo aspetto è che aveva gli occhi non nel solito posto dove gli hanno tutti, lei gli aveva nelle mani.
Mi sentivo al punto di svenire, ma poi pensai che se volevo rivedere la mia famiglia e passare il Natale con loro allora avrei dovuto ucciderla.
Mi feci coraggio e la trafissi nel torace. In pochi istanti cadde a terra ed io con lei.
Quando mi risvegliai ero nel mio letto. Guardai l’orario e il giorno era il venticinque dicembre dell’anno duemila e diciannove alle ore sette e mezza. Mi rassicurai, guardai fuori dalla finestra ed era il mio mondo. In realtà non capii nemmeno come tutte queste cose siano potute succedere ma forse la risposta non c’è.
Comunque l’importante è che ora ero a casa pronta per passare il Natale con la mia famiglia e affetti.

Qualche ora dopo …
Era stato il pranzo più bello della mia vita: ho riso, scherzato, pianto dalle risate e fatti giochi da tavolo. Finalmente mi sentivo completa. Nel pomeriggio insieme alla mia famiglia andai a fare una passeggiata. Mentre i miei cucini giocavano la palla per sbaglio era finita nel giardino della casa in cui mi ero rifugiata. Non feci in tempo ad avvisarli che …

















































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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 20, 2020 ⏰

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