Quella giornata di metà dicembre era stata particolarmente fredda ad Hogwarts. La neve aveva continuato a cadere lentamente per tutto il giorno, imbiancando le teste degli studenti che passeggiavano all'esterno, con le guance arrossate per il freddo e i sorrisi spensierati per la fine degli esami.
Durante la mattinata si erano tenuti gli ultimi test, temuti e faticosi, che però avevano dato il via ufficiale alle vacanze natalizie. Entro pochi giorni molti ragazzi avrebbero lasciato la scuola per passare le festività in famiglia, altri sarebbero rimasti.
Ed era proprio alle feste, alla famiglia e a molto altro che andavano i pensieri del gruppo di grifondoro che dopo cena, stanchi ma allegri, si erano riuniti nella sala comune della loro casata per rilassarsi e passare del tempo insieme.
Il fuoco scoppiettava davanti a loro, illuminandone i volti di un alone dorato, e li riscaldava dai gelidi spifferi di vento che entravano dalle finestre.
"Diamine, si congela" si lamentò James, sfregandosi le mani per riscaldarsi e avvicinandosi al camino, sospirando di sollievo non appena ne percepì il tepore.
Peter, rannicchiato su una poltrona, annuì e si strinse meglio nella coperta che lo copriva, come a voler rafforzare l'affermazione dell'amico.
"Sempre a lamentarvi! Sembrate dei vecchietti rammolliti" li prese in giro Sirius, il quale, al contrario dei suoi amici, non sembrava patire minimamente la bassa temperatura.
"Mmh... non eri per caso tu quello che fino a due minuti fa si stava lamentando della - parole tue- inaccettabile quantità di stress che gli esami ti hanno causato, povero piccolo Sirius?", James si sistemò meglio gli occhiali sul naso, guardando divertito il ragazzo dai capelli neri.
"Beh, è diverso" replicò Sirius, stiracchiandosi sul divano che stava condividendo con Remus. Fece finire il braccio alle spalle di quest'ultimo, troppo concentrato sull'enorme libro poggiato sulle sue gambe per farci caso.
James alzò le sopracciglia, "Ah sì? E perché?"
"Perché io ho sempre ragione, James. È ovvio" disse alzando le spalle e facendogli l'occhiolino.
Remus, senza spostare lo sguardo dal tomo, si lasciò sfuggire una piccola risatina alla battuta idiota di Sirius, richiamando subito la sua attenzione.
Black si girò verso di lui con un sorriso stampato in volto "Non ho forse ragione, Rem?" gli chiese.
"Certo, certo. E chi osa contraddirti?" disse ironico, facendo comunque allargare il sorriso sul volto dell'altro.
"Visto?" si pavoneggiò Black con James.
"Remus, mi deludi, pensavo mi volessi bene" piagnucolò Potter, facendo finta di essere offeso, "Anch'io voglio qualcuno che mi difenda. Peter?" si rivolse all'altro.
"Ovvio, James", Minus si affrettò a dimostrare il suo supporto, e la soddisfazione sul volto dell'altro era ben evidente.
Dopo di lui, però, nessuno replicò e il discorso, abbastanza insensato anche per i loro parametri, cadde così com'era iniziato. I quattro rimasero in silenzio per qualche minuto, godendosi il calore e la tranquillità della loro sala comune. Si era fatto parecchio tardi e i loro compagni grifondoro erano andati nei dormitori a dormire. Accadeva spesso che il gruppetto rimanesse lì fino a notte inoltrata, senza fare niente in particolare.
Di solito era Remus il primo ad andarsene, dicendo di non voler fare troppo tardi altrimenti l'indomani mattina non sarebbe riuscito a seguire le lezioni. Sirius lo seguiva pochi minuti dopo e Peter si alzava quando anche James si decideva ad andare a letto.
Non era quello il caso, però. L'indomani non avrebbero avuto niente da fare e nessuno sembrava intenzionato a dormire, nonostante sentissero gli occhi appesantiti dalla stanchezza.
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For Your Eyes Only || Wolfstar
Fanfiction-,'Completa',- For Your Eyes Only || Wolfstar (Sirius Black & Remus Lupin) Remus Lupin e Sirius Black si conoscono dal 1971. Una notte in cui le quattro vite dei Malandrini rischiano di terminare - nell'esatto posto dove riposano i cadaveri per l'et...