Capitolo 2

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Scarlett pov

“buongiorno tesoro, sei pronta per affrontare questa giornata?” mi chiese mia madre entrata in cucina in quel momento

“buongiorno mamma, si sono prontissima soprattutto ora che siete qui con me”
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“Okay, sono pronta fra pochi minuti la mia vita cambierà” penso mentre raggiungiamo il luogo dove si svolgerà la cerimonia, mi sono messa dei pantaloni eleganti blu, con una camicia bianca messa all’interno dei pantaloni, una giacca blu con le maniche lunghe aperta ed ai piedi un paio di scarpe bianche sportive ma che allo stesso tempo rendono l’abito un po’ più formale
Mentre continuo il mio percorso vedo la persona che più odio al mondo

Eric Coulter

Ha la mia stessa età, ed oggi anche lui farà la sua scelta

I nostri genitori erano amici hanno fatto l’iniziazione insieme, da piccoli eravamo inseparabili, dove ero io c’era anche lui e viceversa, ma poi qualcosa è cambiato o meglio lui è cambiato, litigavamo di continuo ed anche i nostri genitori non hanno più lo stesso rapporto che avevano prima, anche lui mi ha visto, ma fa finta di niente continuando a camminare verso il palazzo per la cerimonia ed io, sperando di non aver più a che fare con lui, non posso che fare lo stesso senza che me ne accorgessi siamo già arrivati

Faccio un sospiro ed entro alla mia sinistra c’è un palco dove al lato c’è un tavolo con sopra cinque ciotole di marmo, dove davanti sono disegnati i simboli di ogni fazione ed accanto un coltello, mentre a destra ci sono le postazioni per ogni fazione, ed ognuna ha un colore predominante, blu per gli eruditi, bianco per i candidi, grigio per gli abneganti, arancione per i pacifici ed infine nero per gli intrepidi

Ad un certo punto nella sala cala il silenzio e guardando il palco e capisco il perché, Jeanine Matthews appena salita comincia il suo discorso terminando con un “il futuro appartiene a coloro che sanno qual è il loro posto” probabilmente riferita ai divergenti, finito il suo discorso comincia a chiamare nome e cognome di chi dovrà fare la scelta in ordine alfabetico, non sto prestando attenzione visto che sarò una delle ultime ma riesco a sentire qualche nome

Eric Coulter – intrepidi “mentirei se dicessi che questa fazione non fa per lui”

Tobias Eaton – Intrepidi, mi ricordo di lui è un abnegante, figlio del capofazione degli Abneganti, ricordo che la prima volta che ci siamo parlati avevamo otto anni era molto timido, io stavo piangendo dopo essere caduta, lui appena mi ha visto è venuto ad abbracciami nonostante sia un abneganti e non ama il contatto fisico, ha cercato in tutti i modi di farmi sorridere da lì è nata una grande amicizia che però si è dissolta crescendo, lui era sempre più chiuso in sé stesso ed io non facevo altro che passare le mie giornate in compagnia di mio fratello

“Scarlett White” queste sono le parole che mi distraggono dai miei pensieri, guardo i miei genitori che mi sorridono e mi alzo, sento i piedi farsi più pesanti, ma continuo la mia strada scendendo i gradini

Appena arrivo suo palco cammino fino ad arrivare a prendere il coltello e osservare le ciotole di marmo, nel recipiente degli eruditi c’è dell’acqua, quello pacifici è pieno di terra, in quello degli abneganti ci sono delle pietre, in quello dei candidi c’è del vetro e in quello degli intrepidi dei carboni ardenti

Prendo il coltello girandomi verso i miei genitori, mia madre mi sorride mentre mio padre, anche lui sorridendo annuisce, faccio un piccolo taglio sul palmo della mia mano sinistra mentre guardo ogni ciotola ed il mio sguardo va infine nel recipiente degli eruditi, allungo con un po’ di indecisione una mano verso quest’ultimo, ma infine seguo l’istinto e con decisione la mia mano si sposta sopra un altro recipiente dove cade una goccia del mio sangue

Da una delle cinque fazioni si eleva un boato dopo aver sentito parlare Jeanine

Intrepidi

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