Serpente dentro

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Il ragazzo si fermò proprio davanti a lei ed Hermione prese un bel respiro, cercando di controllare il tremito delle sue mani. Le era sembrato che fosse passato un secolo dall'ultima volta che Ron le aveva rivolto la parola spontaneamente.
In quei giorni infatti Harry e Ginny avevano provato più volte a farli riavvicinare, ma non erano mai riusciti a farli rimanere nella stessa stanza per più di due minuti. Il tempo sufficiente per Ron di incenerirla con lo sguardo ed inventare una scusa per sparire dalla circolazione.
Inoltre Lavanda in quel momento stranamente non era con lui, dallo scherzo che le aveva fatto per farle perdere la partita dei Serpeverde anche lei l'aveva costantemente evitata, forse per paura di una sua vendetta. Peccato che Hermione non fosse quel genere di persona.
- Che cosa devi dirmi ? - le uscì, forse, con un po' troppo impeto.
Ron la fissò con uno sguardo offeso che le strinse il cuore.
- Scusami ... - si corresse, torcendosi le mani - E' che ultimamente non sei stato molto incline a parlarmi e non mi aspettavo che mi cercassi per farlo.-
Il ragazzo accennò un lieve sorriso prima di tornare a guardarla con una strana espressione, un'espressione che non aveva mai visto sul suo volto.
-Infatti...- disse Ron, facendo calare un silenzio imbarazzante fra loro prima che si decidesse nuovamente a parlarle -Ma credo di non poter più aspettare...-
Hermione lo guardò interrogativa.
-E' successo qualcosa?- chiese, sperando in una risposta negativa.
-Sì, decisamente.- rispose il ragazzo iniziando a guardarsi intorno -Ma non voglio parlarne qui nei corridoi, vieni con me.-
Iniziò a camminare spedito verso le scale che portavano alla Torre di Astronomia.
-Dove vuoi andare?- chiese la ragazza seguendolo, ben sapendo dove portassero quelle scale.
-Dove nessuno potrà disturbarci- fu l'unica risposta che ebbe.
Hermione non si fece troppe domande e lo seguì docilmente. Parlare con Ron e tornare ad essere sua amica era fino a quel momento l'unico desiderio della ragazza che ancora non si era avverato. Ma forse, pensò speranzosa, quello poteva essere il momento giusto per chiarire con lui.

-Ehi, Draco!- esclamò Theodore Nott, entrando in stanza -Credevo che fossi con la Granger, che ci fai ancora qui?-
Malfoy ghignò girandosi verso il compagno -Cos'è, vuoi cacciarmi?- disse, alzando un sopracciglio.
-Certo che no!- si difese subito Theodore, regalandogli un' occhiataccia -
E' che fra poco arriverà una ragazza e...-
A quelle parole Draco lo guardò sorpreso            -Qualcuna che conosco? Magari una Grifondoro...?- chiese, interrompendo l'amico.
Nott rise e si sedette sul letto.
-No amico, è una Serpeverde del terzo anno e no, non la conosci visto che non ti sei mai interessato a quelle più piccole.-
-Credevo che ti piacesse la Weasley.- buttò lì Draco, lanciandogli uno sguardo eloquente che Nott ignorò.
-Ho detto solo che è carina e poi lo sai bene che è fidanzata con Potter...- gli rispose, evasivo.
Malfoy sbuffò, e come poteva dimenticarselo?! Visto che adesso ci si metteva anche Hermione a palesargli la sua (purtroppo) presenza ad Hogwarts.
-Be'... non temere, fra poco dovrò andare.- rispose al compagno, prendendo una foto dal comodino per metterla al sicuro nel cassetto.
-Stai ancora guardando quella foto?- chiese Theodore con un sorriso, togliendogliela dalle mani.
-Ehi, ridammela subito!- berciò il Serpeverde, indispettito.
-Certo che la Granger è stata veramente geniale!- disse Nott, bloccando l'amico mentre cercava di riprendersela.
-Sembra veramente che Zabini e la Parkinson stiano uscendo da scuola. Se non lo sapessi con certezza non riuscirei a distinguerla da una vera.-
-Già è vero, odio ammetterlo ma quella ragazza non fa altro che stupirmi...-
Nott sorrise malizioso
-Ti stupisce solamente?- chiese, beccandosi uno spintone come risposta.
-Molto divertente...- sibilò poi Malfoy, strappandogli la foto dalle mani e mettendola finalmente nel suo cassetto.
-Ma questa foto non mi basta lo stesso...voglio quel diario, solo con quello potrei farla finalmente pagare a Zabini per tutto quello che ha fatto...- aggiunse con un'espressione dura.
-E qual è il problema?- rispose Nott, guardandolo interrogativo -La Granger ha il diario, no? Chiedile di dartelo, non credo che Zabini sospetterà che lo abbia tu, d'altronde ha già frugato tra le nostre cose.-
Draco sospirò -Peccato che lei non voglia consegnarmelo, ha paura che possa fare qualcosa di stupido.-
Theodore rise di gusto -Ti ha detto davvero così? Quella ragazza mi piace sempre di più...e non guardarmi male...non mi piace in quel senso...-
Draco incrociò le braccia, ignorando l'ultima frase del compagno -Sta cercando di fare in modo che io non mi vendichi su di lui. Anche se non ne capisco il motivo, dopo tutto quello che ci ha fatto.-
-E' una Grifondoro, Draco...che ti aspettavi?- fu la risposta di Nott, prima che un lieve bussare alla porta li distraesse dalla loro conversazione.
-Theodore...Ci sei?- chiamò una vocina da dietro la porta -Sono Nancy, posso entrare?-
-Certo!- le rispose il Serpeverde, lanciando poi uno sguardo a Malfoy.
-Ho capito, me ne vado, non preoccuparti!- disse Draco con un mezzo sorriso, mentre una ragazzina minuta faceva il suo ingresso nella stanza lanciandogli uno sguardo imbarazzato.
Malfoy ghignò prima di chiudere porta. Aveva sempre avuto un grande ascendente su quelle dei primi anni, se avesse voluto avrebbe potuto farle saltare senza esitazione dalla Torre di Astronomia.
Solo una ragazza poteva tenergli testa...
Solo una aveva sempre avuto l'orgoglio di dirgli di no...
Solo una lo aveva schiaffeggiato quando erano al terzo anno...ed era con quella ragazza che aveva appuntamento nella stanza delle Necessità.
Forse per la prima volta Draco avrebbe momentaneamente represso la sua "sete" di vendetta. Se veramente era quello che voleva Hermione, allora avrebbe potuto anche ripensarci.

D come Draco, M come MisoginoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora