Capitolo 20: Distruzione

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Dopo alcuni minuti Hotoke ritorna con due Cosmopolitan tra le mani, gli faccio un piccolo applauso per la scelta e prendo il mio tra le dita.

-propongo un brindisi a questa serata fantastica!-
-concordo piccolino-

Avvicina il vuo bicchiere al mio e io faccio lo stesso, li facciamo scontrare poi inizio a sorseggiare il mio drink, era la prima volta che lo provavo ed era molto buono, solo che aveva un retrogusto un po' strano, forse era cocco ma non ne ero sicuro.

Anche Hotoke beve il suo drink e in poco tempo entrambi lo avevamo finito e inizio a sentire la mia testa girare, in genere l'alcool non mi faceva subito effetto così.

Quando Hotoke mi propone di tornare in pista a ballare mi rifiuto e mi accoccolo nel divanetto sentendomi avvolgere da un'infinita stanchezza, le mie palpebre iniziano a cedere e riesco solo a vedere Hotoke alzarsi prima di cedere completamente al sonno.

I miei occhi erano serrati e sentivo il mio intero corpo rigido come la pietra, non riuscivo a sollevare le palpebre e attorno a me c'erano dei rumori sempre più forti, come dei tamburi.

Il suono so intensificava sempre di più e sentivo il mio intero corpo venire avvolto e scosso da quei rombi, le mie orecchie iniziano a sanguinare e vorrei solo gridare per il dolore.

Oltre al suono riuscivo a percepire delle forti luci puntate sui miei occhi, ma pensavo ingenuamente che fossero protetti dalle palpebre.

Come la musica anche le luci iniziano a diventare più forti, mi sembrava che i miei occhi stessero bruciando, ma non avevo lacrime per spegnere quei fuochi infernali.

L'unica cosa che riuscivo a fare era urlare internamente e pregare in un attimo di sollievo, ma questo non avvenne, la situazione diventava solo peggiore di secondo in secondo.

Quando inizio a sentire un minimo di sollievo sento delle correnti d'aria dirette verso il mio copro e vengo all'istante penetrato da miliardi di aghi, sanguino da ogni poro del mio corpo e il dolore è così intenso che mi sveglio con un grido atroce che viene soffocato dalla musica assordante della discoteca.

Mi sentivo violato, osservo il mio intero corpo per capire se ero veramente ferito ma trovo solo una punturina all'interno del gomito, forse provocata da un insetto.

L'ombra che ci unisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora