Ero nervosa quando tenni la tua mano nuovamente in mezzo al caos, in mezzo alla gente.
Ero nervosa quando la mia pelle entro in contatto con la tua ,morbida.
Ed ero nervosa quando scorsi il tuo respiro posarsi sul mio collo nel mentre mi accorgevo le tue iridi fisse sul mio corpo.
Bruciavo, bruciavo senza darlo a vedere, perché chi vuol far vedere è colui che non ha paura. Ed io in quel momento percepii una forte paura, paura di lasciar perdere, paura di annegare nei soliti pensieri quelli che invadono la mente, quelli che fanno male al cuore. Io in quel momento percepii la paura di perderti, di perdermi in un mare di parole, di perderti in mezzo a quell assordante rumore, che poi tanto rumore non sembrava se non il terrore di udire solo un silenzio, un silenzio capace di spezzare cuori, e quel terrore si fece carne, si fece ossa, si fece in me, si fece in te.
Ero nervosa quando tenni la tua forte mano con la speranza che le mie dita intrecciate alle tue potessero gridare forte ciò che nascondevo, ciò che desideravo. Perché si ti desideravo come desideravo il mare, desideravo il tuo corpo, desideravo tutto di te. E tu? Mi chiedo tu cosa potessi provare in quel momento, è che il tuo cuore probabilmente era freddo, non lo sentivo, non ti sentivo.
Strinsi la tua mano o forse feci finta, ma vero era il mio amore per te, vero come la voglia impazzita di piangere, piangere a lungo soffocando singhiozzi nel cuscino, così è andata quella notte. Così vanno tutte le notti.
Le tue mani, quelle mani che ricorderò in eterno.
Quelle che ricorderò sotto forma di tatuaggio nascosto,
quelle che esplorarono ogni mia insicurezza, ogni mio dettaglio, ogni mia debolezza.
Quelle mani che ho imparato ad amare con il tempo, e quel tempo adesso non smette più di torturare le mie paure. Le mie ossessioni.
Ero nervosa quando ti tenni per mano quella notte.
Ed il mio cuore batteva, batteva impazzito, batteva alla follia, ed io gridavo assieme a lui, io gridavo disperata, io gridavo parole confuse nel mezzo di un totale silenzio. Gridavo e poi, e poi?
Poi aspettai una stella cadente,
Poi aspettai te,
Poi aspettai e mi calmai.
Forse per poco,
Forse per te.
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Songs of Innocence
PoetrySono qui a lasciar libere le lacrime cadere, sono qui sola, anche se amata. Ma sono qui. Immersa in una prigione di insicurezze, Torturata dal mio stesso io, Straziata dalla voglia di fuggire e forse poi ritornare. Eppure ancora una volta sono qui...