Buio

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La ragazza vagava nel buio, senza sapere realmente il tempo, e il luogo in cui era intrappolata. Cercò di farsi luce con la torcia del telefono, ma quello che ne usciva da essa era solo un misero raggio.

Disperata, iniziò a correre davanti a lei, con le mani avanti per non rischiare di sbattere contro qualcosa, o, nel peggiore dei casi, qualcuno.

All'improvviso, sentì qualcosa di solido fermare la sua strada, e allo stesso momento, una viscida mano che le toccava la spalla.

In un momento, le passò la vita davanti.

La stretta presa dell'essere era viscida, umida, ricordava quasi un guanto usato per pulire i piatti.

Si ricordò dei suoi errori, di quanto volesse tornare indietro nel tempo per poter rimediare, ma non riuscì nemmeno a calcolare la velocità dell'oggetto che l'avrebbe colpita, che già era a terra con un rossore sulla guancia.

La figura si avvicinò a lei, alzando di nuovo la sua arma contro la castana.

Stava arrivando, la sua fine era arrivata.

《Ti ho detto mille volte di non lasciare i calzini per terra! Lurido essere!》 Furono le uniche parole che riuscì a sentire, prima che la ciabatta, la colpisce nuovamente sulla faccia.


AAAH RIP AHAHAHAH

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