Capitolo 49

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49. Adrià ho fatto una cazzata

Non avevo mai azzardato così tanto con le mie ex, non sapevo cosa, però, mi avesse spinto a fare a Gioia quella proposta, ma soprattutto, nonostante ci sperassi per davvero, non mi sarei mai aspettato che accettasse

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Non avevo mai azzardato così tanto con le mie ex, non sapevo cosa, però, mi avesse spinto a fare a Gioia quella proposta, ma soprattutto, nonostante ci sperassi per davvero, non mi sarei mai aspettato che accettasse. Si stava fidando di me e mi aveva donato qualcosa di importante, anche se non era più illibata. Non stavamo insieme e lei poteva tranquillamente rifiutare, e il suo non rifiuto stava a significare che anche lei provava qualcosa per me e, soprattutto, che in quel momento, non aveva senso reprimerlo. Speravo di poter esprimere il più presto possibile i sentimenti che provavo nei suoi confronti, lo avrei fatto anche la mattina stessa se il tempo me lo avesse permesso.

Vederla con Lorenzo qualche settimana fa mi aveva fatto leggermente ribollire il sangue nelle vene, non l'aveva capito che mi piaceva?! Forse ero stato io quello poco esplicito, ma lei lo sapeva bene che non giocavo con le donne e che quindi quei baci che ci eravamo dati non erano stati dati per passatempo. Non avevo capito il motivo per cui lei fosse uscita con quel mezzo sconosciuto e poi ci avesse intrapreso una relazione che poi era anche finita male, dato che quella persona, che non poteva nemmeno essere definita uomo e soprattutto non meritava nemmeno di essere chiamata per nome aveva avuto un comportamento inaccettabile nei confronti di Gioia e, soprattutto, lo aveva fatto davanti a me, nel mio locale.

Nonostante ciò decisi di non rimuginarci in quel momento, stava per diventare mia, e tutto il resto non contava. Ci eravamo riaddormentati subito dopo aver fatto nuovamente l'amore, provare quella nuova esperienza con lei mi aveva fatto sentire un'altra persona, mi sentivo amato, compreso e per questo non giudicato.

Mi ero preso cura del suo corpo come se fosse un'opera d'arte, ogni sua forma, piccola o grande che fosse, doveva sentirsi inclusa in ciò che stava succedendo tra di noi. Amavo lei e amavo il suo corpo, ma mi era chiara anche un'ulteriore cosa, il mio sentimento era ricambiato, perchè le emozioni che avevo provato non potevano derivare dal semplice e puro sesso. Avevamo litigato per giorni, per mesi, ma alla fine nulla di quello era servito. Tutto l'odio si era trasformato in amore e speravo di non uscirne nuovamente sconfitto.

Mi ero svegliato da pochissimo e vedere le nostre condizioni, in quel momento, mi fece spuntare un sorriso sul viso. Eravamo ancora sporchi, ma ieri eravamo crollati, senza avere nemmeno il tempo di darci il bacio della buonanotte, figuriamoci avere il tempo per fare una doccia. Più la guardavo e più rimanevo stupito di come fosse bella al naturale, non era affatto volgare anche se era nuda e mi accorgevo sempre di più di dover rendere ufficiale il tutto, non potevamo essere ancora degli spiriti liberi, me la sarei sicuramente fatta sfuggire, nuovamente, dalle mani.

Le mie riflessioni furono, però, interrotte dal suono del campanello, non capivo chi potesse essere, mia madre era venuta ieri, non credevo fosse possibile venisse anche oggi. Stavo entrando nel pallone. Se avessi svegliato Gioia ci avrei messo tempo per farla preparare, ma io non sapevo dov'erano i miei vestiti, ma soprattutto avrei dovuto indossare qualcosa di nero così che se si fosse sporcato, nessuno se ne sarebbe accorto.

𝑆𝑎𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜 /𝑈𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora