Untitled Story Part

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Perdonatemi spiriti gentili, non era mia intenzione offendervi nel profondo, sovvertire i vostri docili equilibri, i fili nel teatrino fragile dei vostri pensieri.

Lungi da me allontanarvi dagli antri della vostra mente e violentarvi con la follia del mio squallore, squallore che odora di fiori marci, di petali appassiti per la noncuranza.

Mai avrei pensato di penetrare le vostre froge e turbare le sensibili vostre narici!

Ma sappiate che dovunque accantoniate il vostro cervello, se mai accenderete l'altro vostro interruttore al mio passaggio, sappiate che sarà solo il corto circuito di un momento, follia passeggera.

Mi guarderanno male le vostri comari mentre assaporerò il vostro godimento, sanguinerà dai miei denti mentre voi sarete in mio pugno.

E allora nel momento di debolezza tenterò di addomesticare le vostre meningi delicate, tenterò di seguire l'ordito tenero dei vostri pensieri.

Ma rozza e grossolana s'è fatta l'anima mia e per certe crune più non può passare.

E così mi allontanerete, menti fini, dopo aver saziato una fame di secoli, feroce di belva, nascosta, imprevedibile, legittima.

Io non sono ciò di cui necessiterete per tutta una vita, come una gran bevuta, felicità ebbra ed eccessiva per una sera o poco più.

Ve ne tornerete alle vostre occupazioni, e io me ne tornerò a frignare in un vicoletto cieco del mio gran vuoto.

Cosa credete?

Pensate davvero che mi unisca a voi per passione, non per noia non per professione?

Vi prego di perdonare il mio corpo signori, non è stata una mia scelta, perdonatelo come io perdonerò il vostro.

Menti fini, fui una di voi, quando i tempi ancora erano piacevoli.

Non mi riconoscete?

Forse non poi così sottile è l'anima vostra.

[La mia idea di Bocca di Rosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora