Tappezzeria, solitudine, porta che sbatte, lacrime, insicurezza, stanchezza, vuoto, flebile speranza, corridoio.
Dopo un ultimo sguardo si voltò, ma solo quando sentí la pesante porta di legno chiudersi dietro di sé, Harry si riscosse dallo stato catatonico in cui si trovava, alzò una mano e si sfiorò le guance rigate di lacrime.
Non doveva finire così. Si trovava nel corridoio, steso a terra, raggomitolato su se stesso alla vana ricerca di un calore confortante, ma il mondo era così freddo senza di lui.
L'aveva cacciato, gli aveva detto di andarsene, ma Harry non aveva perso la speranza, forse potevano lavorarci, forse potevano stare meglio, forse tutto si sarebbe potuto risolvere.
La verità era che Harry non lo vide mai riaprire quella porta, lo aspettò inutilmente fino a quando le sue speranze si infransero, proprio come aveva fatto il suo cuore qualche ora prima.
Il loro problema era che non parlavano di come si sentivano, era una cosa che non facevano, ma l'avrebbe aspettato, lì in quel corridoio.'Cause you left me in the hallway
