Capitolo 15

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I successivi tre incontri sono stati brutali e non sempre veloci come il primo. Ho dovuto combattere contro un troll delle Paludi, un ghoul e un infido goblin. Ora ho una serie di ferite e contusioni, ma la più grave è una pugnalata al basso ventre sul lato sinistro, che non ho visto arrivare. Quel bastardo di un goblin ha tirato fuori il coltello dopo che lo avevo già disarmato della sua spada corta e ha sferrato l'affondo poco prima che lo uccidessi. Per fortuna sono riuscita a scansare in parte il colpo evitando che mi colpisse in punti fatali, ma la ferita è piuttosto profonda e sanguina parecchio.

Ora sono accasciata al suolo, con le spalle appoggiate alla parete trasparente. Finalmente hanno dichiarato mezz'ora di pausa. Decisione presa non certo per far riposare me, ma il pubblico che aveva bisogno di andare in bagno e rifocillarsi.
Io ovviamente ne sto approfittando per riprendere fiato dato che sto combattendo da quasi tre ore ormai.

Sento dei passi e alzo lo sguardo.

Si avvicina lo gnomo, Faust, con sulle spalle l'ascia bipenne e una spada per mano.

Lo guardo e inclino la testa di lato: "Non ti sembra di esagerare un po' con l'armamentario?"

Lui scoppia a ridere e si avvicina ancora di più, ora si trova a circa un metro da me: "Ah bambina, non credo proprio sai? Per quello che ti ho visto fare oggi, sono fin troppo scoperto!"

Sospiro vistosamente scivolando leggermente verso il basso: "È già ora di ricominciare?"

Lui appoggia le due spade e si siede di fronte a me: "No, abbiamo altri dieci minuti circa, ma ho chiesto io di entrare prima."

Ormai al mio stesso livello, lo scruto per qualche istante, dubbiosa: "Perché lo hai fatto? Sai Faust, sono davvero stanca e non ho più voglia di uccidere nessuno, tanto meno te."

Lui mi sorride e mi guarda con i suoi grandi occhi marroni e gentili che hanno la capacità di scrutarti dentro come se vedessero oltre, come se sapessero più di quanto dovrebbero mettendo a nudo le tue fragilità e i tuoi pensieri più profondi. La sua età, la sua anzianità, mi fa quasi tremare la pelle. Sento addosso tutto il peso dei secoli che superano i seicento anni di sicuro ma probabilmente vanno molto oltre, solo che non riesco a definirlo con certezza. È in vita da troppo tempo.

Lui incrocia le gambe dimostrando un'incredibile flessibilità data la sua stazza e si liscia i baffi usando entrambe le mani, poi con tono calmo e caldo mi dice: "Lo so che non mi vuoi uccidere e vorrei tanto poter dire lo stesso io, ma sono certo che alla fine vincerai tu. Tu non sei umana, o meglio, sei Altro. Ho vissuto talmente a lungo, così tante vite diverse che sono pronto ad andarmene. Ho passato quasi la totalità della mia vita in Faerie, ma ogni tanto sono venuto nel vostro strano mondo e so che un tempo c'erano degli umani speciali..."

Devo aver fatto una faccia terrorizzata perché lui si interrompe e poi mi dice: "Tranquilla, non dirò nulla. Il tuo segreto è al sicuro con me e morirà oggi, in questa arena. È stata una fortuna poter vedere un essere speciale come te in azione e soprattutto avrò una morte onorevole per mano tua. Me ne andrò combattendo contro la migliore, contro un essere raro."

Mi passo le mani sugli occhi, una lacrima mi bagna la benda che mi copre ancora il volto. Mi osservo i palmi e sono sporchi di sangue secco. Anche addosso sono letteralmente coperta di sangue fresco ed essiccato tanto che mi tira la pelle in modo fastidioso.

Faust interrompe il flusso dei miei pensieri: "Vieni, manca poco ormai. Andiamo verso il centro dell'arena, è meno scivoloso lì dato che c'è meno sangue. Ti ho portato questa." Mi passa la spada mentre mi alzo con una smorfia di dolore per via della ferita e ci avviamo verso il centro dell'arena facendo attenzione a non scivolare.

Mi sorride con i suoi occhi saggi e antichi: "Sei un'eccezionale combattente, ma so anche che sei una spadaccina, lo vedo da come ti muovi. Vorrei battermi con te ad armi pari, con la spada. Cosa ne pensi?"

Solo il fatto di avere una spada tra le mani, anche se non è la mia, mi riempie di gioia: "Ne sarei onorata."

"Dovrebbe essere ben bilanciata. Mi sono raccomandato su questo dato che è stato l'ultimo desiderio prima di morire."

Ruoto la spada, la lancio in aria e la riprendo al volo. Sì ha un ottimo bilanciamento, può andare. Dopo questo momento di gioia, ritorno a guardare il mio avversario: "Perché sei sicuro che io vinca?"

"Lo so, credimi, hai ancora molto da fare, tanto da combattere e altre importanti battaglie da affrontare. Hai un ruolo importante nel prossimo futuro e non puoi scappare dal tuo destino."

Le sue parole mi entrano dentro, in profondità e mi causano un brivido come se avessi appena ascoltato una profezia.

Poi quel momento passa e lui con voce tonante dice: "Sei pronta? Tra pochi secondi partirà una sirena che darà inizio al combattimento. In guardia!"

Si mette in posizione di guardia e poi si inchina con la spada davanti agli occhi in saluto e per rispetto al suo avversario. Faccio anche io lo stesso.

Il suono acuto della sirena dà il via, mentre tutti gli astanti sono già tornati ai propri posti e sono in trepidante attesa del penultimo incontro.
Ovviamente con la mia solita fortuna Erald doveva essere l'ultimo.

Nessuno che ti regali mai niente!

The Bounty Hunter - Hunted (Vol. 4)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora