Bagliori di luce

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POV Jacob

Una...due...tre...quattro... cinque... ne stavano passando parecchi di cervi, strano pensai, non è ancora primavera di solito non migrano qui in questo periodo. Me ne stavo disteso su di una roccia con muso immerso in un cespuglio di mirto, mi ricordava l'odore dolciastro dei vampiri.
"Cos'era un insulto?" Leah sbucò all'improvviso e mi saltò addosso, ringhiai,
"Tranquillo, non credo che ci abitueremo mai!" staccò con un morso le radici di quell'arbusto e si sedette accanto a me. A parte il continuo scalpitare delle zampe di quei cervi, tutto intorno era tranquillo, non un filo di vento, il sole faceva capolino ogni tanto tra le nuvole. Scrutai l'orizzonte in cerca di qualcosa di interessante da fare, ma dopo l'assurda conversazione in quella stanza tutto il resto mi sembrava noioso. Era davvero incredibile, impossibile per certi versi, gli angeli esistono? Non avevo mai creduto in Dio o cose del genere... era tutto così strano...un mugolio mi sfuggì,
"Hey che ti prende? Dio? Al massimo quella Alice potrà essere un demone come tutti i succhia-sangue" mi guardò soddisfatta.
"Non l hai detto sul serio!" scattai in piedi, aria di sfida, gli balzai addosso ma non per scherzare, si stupì mentre tentava di evitare i miei morsi,ci inseguimmo per 1 chilometro.
"Basta Jacob !" abbassò la coda, si era arresa, presi aria.
"Credevo avessi superato il tuo astio per i Cullen" pensai arrabbiato,
"Si...beh... è solo che con loro succede sempre qualcosa di spiacevole per non dire fatalmente mortale!"
"Alice ci ha salvati alla radura, ricordi?" mi voltai,
"Lo so, comunque non credo che questa faccenda abbia a che fare con gli "angeli" di cui parlano gli umani." Non risposi.
"Hai ascoltato la storia di tuo padre? E' fantastico che prima lottassimo con branchi rivali! Cioè non che sia fantastico lottare contro i nostri simili...ma ci pensi c'erano altri lupi...molti altri lupi!" era inutile l'istinto di combattere era inestirpabile in quella lupa.
"Beh vedi, con questa storia forse avrai ancora occasione di usare gli artigli... allora non ti dispiace correre pericoli fatalmente mortali?" la presi in girò, ringhiò di nuovo,
"In ogni caso io credo alla storia di mio padre..." dissi, lei annuì,
"Dovremmo andare a cercare quella grotta magari troviamo qualche indizio!" agitò la coda entusiasta,
"Dopo secoli?" sbruffai,
"Aiuteremmo la vampira" si lasciò sfuggire, la guardai confuso . "Lo senti?" cavolo se lo sentivo, era proprio l'odore di Alice e Jasper, erano davvero vicini,
"Sembra quasi che stiano cercando noi..." le dissi,
"Forse dovremmo trasformarci" fortunatamente avevamo lasciato i vestiti lì vicino.
Entrambi silenziosi si avvicinarono, Alice lanciò un sguardo rammaricato a me e Leah, Jasper si fermò mentre lei avanzò di una decina di metri; non osavamo seguirla, ma non andò oltre, guardai il vampiro.
"Tuo padre vuole che non ascolti il piano di cui stanno parlando... e a quanto pare anch'io non dovrò saperlo" sospirò, in fondo anch'io era abituato alle stranezze, Nessie era una mezzosangue e ancora mi sbalordivo quando da un giorno all'altro passava dal sangue ad un hot dog. Ma non sarei voluto essere nei suoi panni.
"Fidati di lui..." mi venne solo da dirgli, tuttavia mi sentivo inesorabilmente coinvolto in quella faccenda, anche loro ormai erano la mia famiglia; Leah se n'era andata ormai da un pezzo seppure restava nelle vicinanze.
"E...lei come ..." non ero un mago dell'eloquenza,
"Come l 'ha presa?" sorrise nervoso,
"Immagina...è sconvolta...non si sente più se stessa...ed era già ossessionata dall'idea di essere la colpevole di ogni situazione pericolosa in cui siamo stati coinvolti" frattanto la guardava, in modo che davvero non avrei saputo descrivere a parole, non un semplice sguardo d'amore, molto di più... nè io guardavo così Nessie, nè Edward così Bella. Sembrava scrutarle l'anima, in quel momento esatto anche lei si voltò, stesso sguardo seppur velato da immenso dolore, era un legame spirituale...quasi le loro anime fossero una sola. Alice ci raggiunse, lui le accarezzò i capelli, avrei voluto andare via, dimenticai quasi perchè fossero venuti me...Alice non doveva avere visioni su cosa gli altri avevano in mente...servivo io.
"Jacob mi dispiace che siate coinvolti in questa storia" mi disse lei all'improvviso,
"Figurati nanetta! Con voi non ci si annoia mai..." le sorrisi, sentì comunque un nodo alla gola, era evidente che era in un pessimo stato. Sentivo Leah tornare indietro e infatti tornò da umana,
"Devo restare anch'io" annunciò, Alice abbassò lo sguardo,
"Le sue visioni sono più potenti" spiegò Jasper,
"Oh..." ancora più strano, Leah sembrava voler dire qualcosa ma non riusciva a smettere di fissare Alice, cercavo di farle capire come fosse fuori luogo il suo sguardo "curioso", non era certo il caso.
"Leah..." la chiamai a qualche metro di distanza dagli altri,
"Che c'è?"
"Smettila di fissarla" mi guardò stupita, sbruffò,
"Non fa niente Jacob" Alice ovviamente ci aveva sentito, a quel punto Leah arrossì leggermente,
"Sei una vampira decisamente stramba" disse con schiettezza, ecco pensai ora esplode, le salta addosso, oppure fugge chissà dove, invece no, Alice iniziò a ridere e così anche Leah, a quanto pare anche Jasper fu sorpreso , ben presto però entrambe continuando a guardarsi smisero di ridere, emozioni cambiate in un momento, il sorriso di entrambe tradiva una certa angoscia.

NON SO PIU' CHI SONO (an Alice Cullen's story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora