Zulema POVSiamo in viaggio da circa quattro ore e da quando siamo partite noto l'espressione corrucciata della bionda farsi spazio sul suo viso.
Chissà che pensieri le attraversano la mente..."Zulema non ce la faccio più a guidare, si può sapere dove cazzo stiamo andando?! Siamo praticamente in mezzo al nulla!"
Sbuffa nervosa mollandomi un'occhiataccia.
"Dios mío, rubia! Stiamo arrivando!
Volevi che trovassi una soluzione?! Bene, l'ho trovata! Ma non voglio rivelarti tutto adesso!
Sono certa che ti piacerà..."Rispondo cercando stranamente di mantenere la calma. Sono troppo felice all'idea di avere finalmente un posto in cui vivere, lontana dal caos della città e la paura di essere rintracciata dalla polizia.
La caravana si trova praticamente in mezzo alla natura incontaminata dell'Andalusia in una zona nei pressi del deserto di Tabernas.Guardo fuori dal finestrino la terra giallastra che si staglia di fronte ai nostri occhi e socchiudo i miei venendo
travolta da immagini sfocate appartenenti alla mia infanzia.
La mia terra arida e forte, il disamore di mia madre, gli scorpioni del deserto, miei unici amici, la nascita di mia figlia, strappatami subito via.
Mi perdo negli angoli più oscuri della mia memoria ed una lacrima mi bagna il viso."Zulema, ti senti male?"
La voce sottile di Maca improvvisamente mi riporta alla realtà ed in un attimo mi asciugo il volto con le mani, che vengono subito macchiate dal mio eyeliner ormai colato.
Abbasso il finestrino respirando un po' d'aria."Al contrario, bionda. Sto benissimo.
Gira a destra, siamo arrivate."Le regalo un lieve sorriso e slaccio la cintura di sicurezza. In cuor mio,
spero davvero che le piaccia così quanto piace a me l'idea di vivere in una roulotte in mezzo a questo silenzio,
ma so già che avrà da ridire.Macarena POV
Parcheggio la macchina in mezzo a quello che sembra un enorme parco incontaminato, non ho la minima idea di dove ci troviamo. Se da un lato temo quello che mi verrà a breve rivelato, dall'altro, sono piuttosto tranquilla perché Zulema escogiterebbe la qualsiasi pur di star bene.
La seguo a passi lenti, queste ore di guida mi hanno letteralmente sfiancata.
Lei invece mi sembra come una di quelle bambine al luna park.
Non ho mai visto un'espressione simile sul suo viso. Non vorrei esagerare con le parole, ma sembra addirittura felice.La seguo su un piccolo dosso che dà su un bellissimo lago. Intorno a noi ci sono tantissimi alberi, siepi. È sicuramente un posto che si addice alla personalità solitaria e misteriosa di Zulema.
Improvvisamente noto che mi indica una caravana, una roulotte di quelle vintage colorata di bianco e di blu."Che ne pensi?"
Dice con un sorriso e gli occhi che le brillano.Non ci posso credere...
Davvero mi sta dicendo che vivremo in una sorta di mini camper?
In mezzo al nulla? In realtà, però, l'idea non mi dispiace affatto. Ed odio ammetterlo, ma non voglio rovinare quel pizzico di gioia che le vedo in volto."Bella!
Ad una condizione però... niente animali. Niente cani o gatti ai quali potremmo legarci... ah, dimenticavo,
nessuno scorpione, che ti conosco..."Zulema sorride divertita scuotendo il capo, faccio per entrare nella roulotte,
dopo aver visto le chiavi nascoste sul piccolo davanzale della finestra.
È di media grandezza, ma molto confortevole. C'è un bagnetto, una piccola cucina, un divano di fronte al
lavandino che si può richiudere su se stesso per far spazio... e poi c'è un letto matrimoniale. L'idea di dormire insieme a Zulema mi manda delle scosse elettriche lungo tutta la spina dorsale, non abbiamo più parlato della nostra notte insieme, e credo che per lei sia stata davvero solo una scopata senza importanza."Allora? Ti piace? Io la trovo pazzesca!"
La sento entrare nella caravana con i suoi scarponi pesanti e quel sorriso che sembra non volerle lasciare più il viso.
Mi fermo un attimo ad osservarla, e penso a quanto mi affascini quella sua bellezza orientale, enigmatica."Sì... solo che è, come dire... vuota."
Noto la sua fronte corrugarsi come a non comprendere del tutto ciò che intendo.
"Sai, quando ero piccola, andavo spesso in viaggio con i miei genitori... acquistavamo sempre tante cartoline e magneti che attaccavamo poi sul frigo.
E le foto... Dio, riempivano tutte le pareti..."Il mio sguardo si perde improvvisamente nel vuoto ed i miei occhi si riempiono di lacrime.
"E adoravo personalizzare la mia cameretta...
Era piena di adesivi a forma di stelle e sulla porta e gli armadi, incollavo tantissimi poster dei miei cantanti preferiti..."Sorrido aspramente lasciandomi cadere sul divanetto.
"Mi dispiace rubia, non so di che cazzo stai parlando...
Non ho mai avuto una casa."Con queste parole Zulema lascia la roulotte accendendosi una sigaretta. Quel sorriso così bello che prima le illuminava il viso, è sparito.
Mi sento quasi in colpa per aver tirato fuori questi ricordi in sua presenza.
Non conosco nel profondo la sua storia, ma tutti sanno che non ha mai avuto nessuno pronto ad aspettarla fuori,
o una famiglia desiderosa di abbracciarla una volta uscita dal carcere.La seguo con lo sguardo attraverso la
finestrella, si è seduta di fronte al lago lasciandosi accarezzare i piedi dall'acqua.
Sento il bisogno fisico di abbracciarla, di scusarmi, ma un'ulteriore forza mi blocca.
È sempre stato così tra me e lei. Desideri contrastanti che fanno costantemente a pugni fra di loro.Mi libero dei miei scarponcini e mi stendo sul letto fissando il soffitto.
Ne abbiamo passate così tante, siamo due donne distrutte, con l'anima rovinata e la voglia di ricominciare.
La odio, ma al contempo non riesco a starle lontana, perché in fondo, la capisco.
Il suo dolore, la sua voglia di vendetta, la rabbia repressa, sono le stesse cose che provo io.
E tutti, anche una come Zulema, meritano una seconda possibilità.Ci penso su e decido di iniziare bene questa nostra convivenza.
In pochi minuti preparo due toast con un po' di insalata e salsa barbecue.
Fortunatamente, nel mio zaino c'erano alcune rimanenze di cibo che avevo a casa.
Metto il tutto in un piatto di plastica insieme a due tovaglioli e la raggiungo."Ho pensato che potessi essere affamata...
Purtroppo da bere non ho altro che non sia acqua, magari domani andiamo
da qualche parte a fare un po' di spesa."Mi siedo accanto a lei sulla riva del
lago e la osservo mentre addenta uno dei toast."Cazzo rubia, nessuno cucinava per
me dai tempi di Antonia a Cruz del Norte. Mi ci potrei abituare!"Dice seria tra un morso e un altro.
"È solo un toast, Zulema... comunque dobbiamo dividerci i compiti.
Per esempio, tu potresti lavare il bagno!"Le dico lanciando una pietrolina nel lago.
"Scordatelo! Non mi sporcherò mai le mani nel cesso dove poco prima hai fatto i tuoi bisogni!"
Scoppiamo in una risata fragorosa, fissandoci dritte negli occhi.
"Okay, okay... allora ognuna pulisce il suo! Ma se io mi provvedo ai pasti, tu dovrai pur fare qualcosa!"
"Posso occuparmi della lavatrice... direi che ci so fare..."
Dice con un sorrisetto malizioso, mentre io sgranò gli occhi dandole una gomitata scherzosamente.
"Sei proprio una stronza..."
Spazio autrice:
Ciao ragazze!
Mi scuso per avervi fatto attendere, ma ho deciso di dedicarmi molto a questo capitolo perché ci tengo particolarmente.Attendo i vostri commenti per capire se questa storia vi stia o meno piacendo.
A presto! 🏜💛
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Zulema & Macarena - Tu sei la mia casa
FanficZulema e Macarena, bianco e nero, yin e yang, vita e morte. L'incastro perfetto al di là delle sbarre.