Introduzione

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                                                                26/06/2008

Cara mamma,

So che stai pensando che é strano che io ti scriva. Lo sto pensando anche io, ma ti spiegherò tutto più tardi.

Qui ti parlerò di tutto ciò che mi succede proprio come fosse un diario.

Oggi é esattamente un mese dalla tua scomparsa e non é che le cose qui vadano un gran che bene e sai perché? Perché sei andata via. É brutto vedere i miei coetanei che tornano da scuola con la propria madre mentre io torno con la zia.

Ieri sono stato da nonna e mentre io ero nella mia stanzetta sentivo che continuava a ripetere alla zia “al mio angioletto sono state tolte le ali, non può più volare.”

Non so cosa voleva dire, forse si riferiva ad uno dei suoi numerosi angioletti di porcellana, sai la sua preziosa collezione. Quando la gente mi incontra per strada mi abbraccia o mi dà qualche carezza.in parte lo trovo gratificante ma poi penso che probabilmente lo fanno per compassione. Le loro carezze non saranno mai come quelle che facevi tu, i loro abbracci non mi scalderanno mai quanto i tuoi.

Quando chiedo qualcosa alla zia, lei mi accontenta ma manca il solito ingrediente: il tuo amore.

Mi manca fare tutto ciò che facevo con te, mi manca la minestrina calda la sera, i pomeriggi al parco; mi manca vederti assorta nei tuoi pensieri mentre ascoltavi musica o quando leggevi uno dei tuoi numerosi libri.Ho promesso che un giorno leggerò quei libri, per vedere perché ti piaceva leggerli e capire perché li trovavi interessanti.

L'altro giorno, é venuto a trovarmi papà e reputo il suo comportamento veramente infantile ed egoista.

Come mai dopo la tua morte si preoccupa di me? Non lo ha mai fatto!

Non si é mai degnato di una chiamata per sapere io nostro stato di salute, non ha mandato alcun messaggio per augurarci buone feste; non é mai venuto a trovarci é stato sempre per i fatti suoi a fare la bella vita con la sua compagna.

Tu invece sei sempre stata al mio fianco e mi hai sostenuto. Ci sei sempre stata quando mi sbucciavo le ginocchia, quando piangevo per qualcosa che andava storto, ci sei stata durante la mia prima delusione amorosa, hai aggiustato i guai causati dalle mie marachelle.

Sei stata uno scudo, un angelo e spero che da lassù continuerai a proteggermi e veglierai su di me.

So che devo andare avanti e lo faccio solo e unicamente per te. Quando ho bisogno di qualcuno con cui parlare, con cui sfogarmi il dottore mi ha detto di scriverti in modo da tenerci compagnia a vicenda e per non essere meno solo, perché d'altronde con chi potrei sfogarmi? Con la zia? Non credo proprio... Ha parlato con uno psicologo il quale ritiene che io abbia dei traumi o dei disturbi.

Forse é lei che ha dei disturbi. L'hai mai vista la mattina? Si accende la radio e inizia a canticchiare. Il problema é che la radio non é collegata  alla presa, quindi emana solo dei sfrigoli procurati dall'accensione dei microfoni all'interno.

Credo che tra qualche annetto bisognerà portarla in un centro di pazzi.

Okay, faccio il bravo.. scusa!

Sai, l'ultimo periodo che abbiamo passato insieme non é stato particolarmente bello. Ricordo che tu eri molto debole a causa del bimbo che portavi in grembo, ricordo che facevi di tutto per portare avanti la tua gravidanza, ma la mancanza di troppe cose ti ha resa fragile e il tuo cuore ha ceduto. Avrei voluto essere io a colmare quel vuoto ma quando cucivo la ferita da una parte, dall'altra si scuciva.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 07, 2015 ⏰

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