Capitolo 265 IO E LA MAMMA SAREMO SEMPRE ACCANTO A TE

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Pov's Riki
Federica mi sta per baciare, quando veniamo interrotti dalla voce di Nicolò
N:devo studiare! Fuori!
Non l'abbiamo mai sentito gridare in questo modo. Tutti e due ci guardiamo con una faccia strana
R:è arrivato il momento di alzarsi
F:mi sa di si
Ci alziamo e quando stiamo per arrivare nella sua stanza ci fermiamo. Questo periodo per lui non è per niente facile. Purtroppo, due settimane fa è venuta a mancare Emma, la sua assistente sociale. Avevano un bellissimo rapporto. Ma un male troppo forte l'ha portata via
N:quante volte vi devo dire che non dovete toccare Leo e il panda!
R:tu prendi i bambini, a Nico ci penso io
F:va bene
Entriamo in stanza e vediamo Nico in piedi con i suoi pupazzi in mano e Tamara e Paolo davanti a lui che non dicono nulla
R:Nicolò!
Lui guarda me e sua madre e lancia i suoi pupazzi per terra. Non lo faceva nemmeno quando era piccolo. Senza dire niente lui si va a sedere alla scrivania e posa lo sguardo sul quaderno facendo finta di tornare a studiare
F:Tamara, Paolo, venite con la mamma. Andiamo a fare colazione
Fede prende Paolo in braccio e Tamy per la mano ed escono dalla stanza chiudendo la porta. Senza dire una parola prendo il leone e il panda da terra e mi siedo sul letto
R:non ti ho mai visto trattare i tuoi pupazzi cosi. Nemmeno quando eri piccolo
N:papà, io... non volevo trattare in quel modo Tamy e Pao
R:lo so
Si gira con la sedia e mi guarda. Batto la mano sul materasso e lui si viene a sedere accanto a me
R:perché l'hai fatto?
N:quando ho visto che avevano preso Leo e il panda, non ci ho visto più e sono esploso
Lo guardo e gli accarezzo i capelli
R:che hai tesoro mio? Tu sei un ragazzo calmo
N:non lo so, ce l'ho con tutti. Basta che una cosa vada male e la mia giornata è rovinata. Ce l'ho con il mondo. Si è portato via Emma, nonna Marta, non riesco a studiare, a scuola non riesco a fare le interrogazioni, non riesco a fare niente
R:amore mio. Non è periodo facile, lo so che per te è dura ma devi andare avanti. Devi superare questa cosa. Non ti dico che passerà subito, ma passerà. Tu sei il mio leone, tu sei forte
N:non è vero papà, io non sono forte
R:non dire così amore. Vedrai che questo periodo passerà
N:papà, ti posso dire una cosa?
R:certo. Vieni a sederti in braccio a me
Si siede sulle mie gambe e lo guardo negli occhi
R:che mi devi dire
N:non ti arrabbi vero?
R:no, ma mi stai facendo preoccupare
N:vedi papà, l'altra volta, quando ero in bagno...
R:Nico mio, cosa mi vuoi dire?
Lui abbassa lo sguardo
N:avevo pensato di farmi del male
Appena lo dice rimango un po' scioccato. Non me lo sarei mai aspettato. Non so veramente cosa dire. Non pensavo mai di affrontare questo argomento con lui
R:guarda gli avambracci di papà
Li guarda e io passo un dito sopra le cicatrici
R:vedi questi segni
N:cosa sono?
R:cicatrici
N:come te li sei fatti?
R:quando mia madre è morta, io l'ho presa malissimo. All'inizio non volevo parlare con nessuno. Ce l'avevo con il mondo perché mi aveva portato via la mia mamma. Un giorno, ho trovato il bisturi di nonno Stefano in bagno e mi sono fatto questi segni. L'ho fatto tante volte. Pensavo che mi facessero stare bene, invece no. Facevo male a me e alle persone che avevo intorno
N:come la mamma?
R:si, facevo del male anche alla mamma. Solo che io non lo vedevo e continuavo
N:e poi?
R:un giorno mentre ero in bagno, mamma e zio Luca mi hanno scoperto. Loro hanno cercato di farmi smettere, perché mi facevo male e io non riuscivo a vederlo
N:ma hai continuato?
R:è capito altre volte, ma però non lo facevo sempre
N:quando è stata l'ultima volta?
R:ti ricordi quando mamma ha avuto l'incidente?
N:si
R:quella è stata l'ultima volta
Non dice niente e nasconde il suo viso nell'incavo del mio collo. Gli lascio un bacio sulla fronte e lui mi abbraccia
R:sono qua con te amore mio
N:papà
Lo stringo forte tra le mie braccia
R:mi prometti una cosa?
N:si
R:guardami però
Lui alza la testa e mi guarda negli occhi
R:prometti, che se penserai di nuovo a farti del male, tu non lo farai. Ti prego, amore mio non farti del male, come ho fatto io. Io e la mamma saremo sempre accanto a te. Se vuoi parlare con noi, non c'è problema. Noi ti ascoltiamo. Se vuoi piangere, fallo. Piangere non significa essere deboli. Lo sai quante volte è capitato a papà di piangere? Tante. Ogni tanto fa bene piangere. Me lo prometti
N:te lo prometto papà. Mano sul cuore
R:amore mio
Lui mi abbraccia e mi lascia tanti baci sulla guancia..........?????CONTINUO?????👇🏼👇🏼👇🏼👇🏼

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