Capitolo 21: furto e ritorno

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Ero così agitato da non accorgermi che Hotoke non era al mio fianco, lo vedo arrivare poco dopo con il viso lievemente sudato e gli occhi pieni di agitazione.

-Hey Jaden, io devo andare per via di un impegno importante, riesci a tornare da solo? -

Lui parla veloce ed io ero troppo confuso e agitato per capire bene le sue parole, quindi annuisco semplicemente.

-Grazie mille! Non vedo l'ora della nostra prossima uscita piccolino-

Sorride ed esce dal locale con un passo veloce, resto seduto immobile per almeno un'oretta prima di riprendermi e rendermi conto della situazione in cui mi ritrovavo, ero solo, lontano da casa e non avevo la minima idea di come avrei fatto a tornare indietro.

Esco dal locale per prendere un po' d'aria fresca e cerco di rendere più lucidi i miei pensieri, continuo senza sosta a pensare ad un metodo per tornare a casa, ma ogni idea mi sembrava più stupida della precedente.

Controllo sul telefono se c'erano ancora dei pullman che passavano a quest'ora, ma le mie speranze furono vane, inoltre il tragitto era troppo lungo per un taxi.

Mi guardai attorno e presi una decisione un po' stupida, mi avvicinai ai parcheggi delle bici e scassinai uno dei lucchetti facendo attenzione, poi presi la bici e mi misi in marcia diretto verso casa.

Le strade erano buie ed io non ero estremamente sobrio, quindi a ogni curva o percorso stretto rischiavo dei bruttissimi incidenti, ma questo mi faceva solo salire l'adrenalina a mille rendendomi euforico e se possibile ancora più stupido.

Nonostante andassi abbastanza veloce casa mia mi sembrava ancora estremamente lontana e dopo un po' di tempo iniziai a sentirmi molto affaticato, continuavo a pedalare sorretto solamente dalla forza di volontà.

Dopo alcune ore inizio a intravedere le luci del mio quartiere, quindi con uno sforzo immenso aumento la velocità diretto verso casa.

L'ombra che ci unisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora