Davvero non ho forze se non per scostare il capo verso destra con tale lentezza e sofferenza per continuare a fissare quell'immagine riflessa.
Vorrei guardarmi negli occhi ma non ci riesco, mai lo farò, ch'io non son degno d'aver alto lo sguardo.
Puntalo, puntalo quell'indice che ti ritrovi, fammi bramare le tue mani calde ed imitami, punta il dito, fallo, fallo.
Guardami tracciar il contorno del mio orrido e pallido corpo, cogliere i suoi dettagli e guardami sputar contro me stessa.
Quasi rabbrividisco in questa stanza fredda, o forse tremo perché non so chi sono.
Osserva bene quel volto d'angelo... Son davvero io? Io mi sento vuota, priva e stanca, stanchissima, forse non provo desidero d'essere.
Puoi sussurrarmi all'orecchio quanto mi ami, continua, fallo mentre io mi sussurro quanto rancore io provi nei miei confronti.
Dimmi che mi ami, lo fai sempre e lo farai sempre, poi dammi un soffice bacio bagnato bacio sulla guancia, dammi un bacio ed io mi sento Gesù.
Le tue morbide labbra rosa, le sento attraverso la pelle, tal pressione non fa altro che corrodermi lentamente.
Ti prego, non baciarmi per poi sputare con me allo specchio, te ne prego non farlo.
Sono già triste, son tristissima, piango spesso, tu mi fai lacrimare sempre di gioia ed un po' meno di tristezza, ma lo fai comunque.
Abbi pietà e rispetto, provaci, provaci, fai ciò che io non faccio per me.
Che idiota son io, ti chiedo di ascoltar musica con me ma è evidente che a te non carezza le orecchie ed il cuore e non lo stringe come fa per me.
Mi sento piccola piccola, troppo grande, diversa, oserei fuori luogo e non so perché.
Mi sento la metamorfosi di Kafka e tu mi deridi, non lo conosci, Kafka.
Poi mi dici di guardar con te ed io voglio conoscerti, lo faccio, guardo, osservo, consumo assiduamente ma tu non lo fai e mi sento come se tu, imitando gli altri, stessi irridendo di me.
Guarda, guarda come osservo, pretendo tu lo faccia, ma la mia visione del mondo è la visione di me stessa e tu non sei me.
Ti prego scostati, il tuo calore mi manda in fiamme ma resta e fammi diventar cenere, te lo chiedo in ginocchio, te lo chiedo per favore.
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Douces Pensées
RomanceI miei occhi guardano il mondo e lo giudicano senza pensar a quanto sia limitata la mia visione in quanto soggettiva, ve la racconto.