Iniziamo piano, con colpi potenti ma dati a bassa intensità. Io mi adeguo al ritmo di Faust, voglio studiarlo, vedere come si muove e quanto può essere agile.
La sua tecnica è davvero impressionante, precisa, chirurgica direi, ma anche rapida.Mano a mano che danziamo, girandoci intorno e sferrando affondi sempre più veloci, io comincio ad osservare anche come la sua magia si muove su di lui. Sono però restia ad usare le mie nuove capacità, mi sembra quasi di barare e non voglio farlo contro di lui; un vero guerriero che ha lottato per il suo popolo e combattuto decine di battaglie per secoli.
Lui mi guarda, sorride ed ho la stessa strana sensazione avuta poco fa come se mi leggesse nella testa e poi con voce graffiante mi dice: "Senti bambina... mi spieghi perché diamine ti stai trattenendo? Guarda che non sono ancora morto e soprattutto non voglio la tua pietà! Voglio andarmene da questo mondo in modo onorevole e facendo così tu mi stai privando di questo mio diritto."Ha ragione ovviamente, mi sto decisamente trattenendo. Non voglio ucciderlo ma devo farlo per poter avere anche solo una minima chance di scappare da questo inferno. In un certo senso mi sto anche riposando, recuperando un po' le forze dato che comunque la ferita al ventre continua a sanguinare.
So però che devo velocizzare il tutto altrimenti arriverò esausta allo scontro con Erald e Dio solo sa che avrò bisogno di tutte le mie forze per tentare la fuga.A quel punto sorrido in risposta, abbasso la testa in modo affermativo come a confermare i suoi dubbi.
Faccio un profondo respiro centrando tutto il mio essere e trovando il perfetto bilanciamento tra il mio corpo ancorato a terra e la spada che ora sembra essere un'estensione naturale del mio braccio.
Mi rintano in me stessa per concentrarmi solo sul compito che ho di fronte a me, sull'atto in sé. Non devo pensare alla persona, all'essere vivente a cui devo porre fine, altrimenti non riuscirò a portare a termine questo duello.Aumento il ritmo e la danza di morte si fa sempre più rapida e veloce, tanto che la mia spada quasi non si vede più, è solo una scia nera che volteggia nell'aria. Faust cerca di starmi dietro, ma poi inizia a sudare per lo sforzo di parare i colpi. Vedo che si sta stancando e ho già causato alcune ferite, alcune leggere altre più profonde.
So di temporeggiare, non so cosa mi sia preso ma non riesco a finirlo. Le lacrime iniziano a bagnarmi di nuovo il volto rendendo la visuale più difficile.
Faust para a stento l'ennesimo colpo preciso e poi con voce fioca, dato che gli manca il fiato per lo sforzo, mi dice: "Cosa aspetti dannazione?! Falla finita, uccidimi!"Aumento ancora l'intensità, poi la sua spada vola di lato e a quel punto sento un urlo che squarcia l'aria.
Subito dopo realizzo di essere io e che la mia spada è affondata quasi fino all'elsa poco sotto lo sterno dello gnomo e spunta insanguinata dalla sua schiena.Con un ultimo rantolo sussurra al mio orecchio: "Grazie..." poi si formano delle bolle di sangue ai lati della bocca, le gambe gli cedono e si accascia al suolo.
Riesco all'ultimo istante ad estrarre la spada e a prenderlo per le spalle per evitare che crolli a terra di faccia. Poi lo adagio al suolo, mi inginocchio e scoppio a piangere.
Non sento nemmeno il frastuono che è scoppiato nell'arena per via della mia ennesima vittoria. Provo solo un profondo dolore e tanta stanchezza.
In lontananza la voce metallica annuncia la mia vittoria e chiama l'ultimo concorrente destinato ad affrontarmi, Erald.Io fregandomene di tutto e tutti, incrocio le mani dello gnomo sul suo ampio petto. Pulisco la spada sui resti del goblin che giacciono lì a pochi metri e poi la posiziono sul suo corpo mettendo le mani intorno all'elsa. Un atto di rispetto nei suoi confronti in modo che possa andare nell'aldilà armato come da loro tradizione. Con un fazzoletto che aveva nella tasca, gli pulisco il volto dal sangue. Non è molto ma almeno posso dargli un minimo di dignità dato che questi bastardi probabilmente butteranno via i corpi o li bruceranno. Così la sua anima rischia di rimanere intrappolata in questo piano terreno, per sempre, o comunque così credono quando non vengono sepolti con i loro rituali.
"Ehi, sei pronta?"
La voce di Erald mi fa sobbalzare tanto ero assorta nei miei pensieri di morte.
Mi giro e lo guardo: "Sì sono pronta, seguiamo il piano, ok?"
La mia voce mi sembra flebile, spossata, quasi priva di emozioni come se fossi un'automa.Lui annuisce appena e poi si mette in posizione di guardia. Si è già trasformato nella sua forma guerriera ed è molto più grosso ed alto del normale. Anche lui però ha imparato a parlare perfettamente nonostante i denti aguzzi che gli fuoriescono dalla bocca.
Io sospiro, mi alzo e mi metto esattamente davanti a lui.
Guardo in basso. Siamo proprio sopra la grata centrale da cui entra l'acqua nell'arena.La sirena suona.
Erald inizia a girarmi intorno ed io seguo i suoi movimenti.
Poi attacca e con gli ultimi rimasugli delle mie forze evito ogni suo colpo. Come pattuito mi prende per la gamba e mi fa cadere di schiena, a quel punto mi rialzo con un colpo di reni, blocco un suo diretto e lo colpisco alla schiena con forza, ma non troppa, altrimenti potrei ucciderlo. Lui cade a terra di faccia e sbatte sulla grata.Poi gli dico: "Ora!"
Lui si rialza e nel movimento verso l'alto afferra la grata e con non poco sforzo, la divelle e me la lancia addosso. Io la schivo per un soffio abbassandomi sulle gambe, poi corro verso di lui e con una mossa degna di un quaterback mi lancio e lo colpisco al petto e insieme voliamo nel canale buio come una notte senza stelle.
L'aria mi esce dai polmoni per via della caduta libera che sembra non finire mai. Le orecchie mi fischiano a causa dell'aria che ci viene incontro.
Erald urla per farsi sentire da me mentre continuiamo la nostra infinita caduta: "Merda... speriamo di non spiaccicarci al suolo perché se ti sei sbagliata siamo fottuti."
"Vedrai che ho ragione, ah ecco! Senti l'umidità e il rumore d'acqua?"
Non fa in tempo a rispondermi perché in pochi istanti aumenta la luce e vediamo uno specchio luccicante sotto di noi; è decisamente acqua.
Prendo un grosso respiro e poi colpiamo la superficie cristallina come due missili.
L'impatto è devastante ma lo è ancora di più il freddo intenso che provoca uno shock al mio corpo già debilitato.
L'aria immagazzinata mi esce dai polmoni tutta d'un fiato e non respiro più, non ce la faccio a nuotare, non so più dove è il sopra e dove è il sotto.
La testa mi scoppia e poi sento una forza potente che mi trascina indietro, ma non riesco a contrastare.Non ce la farò mai... morirò qui.
Sto per perdere conoscenza, lo so, non ho più aria, è finita. I polmoni mi esplodono, ingoio acqua dolce e poi tutto diventa nero.
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The Bounty Hunter - Hunted (Vol. 4)
FantasíaIl mondo è cambiato da tempo: sono ormai più di 60 anni che gli esseri umani non rappresentano la specie dominante e le Autorità hanno dovuto creare delle leggi specifiche per evitarne la completa estinzione. Makhaira è un'eccezionale bounty hunter...