Mi chiamo Eren! ~Ereri~

29 Ora ti racconterò tutto

Eren si risvegliò in un letto, all'interno di una stanza a lui sconosciuta; una camera da letto dalle pareti spoglie e dal pavimento piastrellato, con un piccolo armadio e una finestra, da cui entrava uno spiraglio di luce. Una stanza più spartana di così non si poteva. Il castano aveva un leggero mal di testa, e massaggiandosela non lo aiutava per niente. Guardandosi attorno però trovò un dardo sedativo posto sul mobiletto, completamente vuoto.
"Ma che...".
All'improvviso la porta si aprì facendo entrare un uomo. Era alto e biondo, con i capelli e la barba lunga con gli occhi argentati, nascosti da un paio di occhiali da vista rotondi. Portava una maglietta color crema e una giacca scura, pantaloni marroni e scarpe castane.
Eren lo riconobbe: era il postino.
"Dormito bene?", domandò questo.
Aveva una voce calma e serena, profonda quanto basta.
"Chi sei?".
"Sono l'uomo che ha portato al sicuro te e il tuo compagno".
"Sei tu il bastardo che ci ha rapiti?!".
"Sì, ma era per proteggervi".
"Proteggerci?! Da cosa?! Dai mostri?!".
"Da Petra Ral".
Eren si bloccò, così l'uomo ne approfittò per sedersi sul letto e parlare per primo.
"Io mi chiamo Zeke Yager, e sono tuo fratello maggiore".
Il ragazzo rimase senza parole, incapace di pensare e di parlare.
"Fratello...è impossibile! Sei troppo grande per essere mio fratello! Non ti ho mai visto!".
"Sono nato da tuo padre, ma mia madre è differente dalla tua".
"Non capisco".
"Ora ti racconterò tutto".
Zeke riprese fiato.
"Anni fa, quando non era ancora diventato un dottore, Grisha Yager si fidanzò con una certa Dina Fritz, da cui ebbero me. Dopo qualche anno la sua bravura e il suo potere accrebbero talmente tanto che Grisha abbandonò mia madre in strada, preferendo sposarsi con una donna più bella, una certa Carla, con come conseguenza te e tua sorella. Nostro padre non voleva avere figli, ma in entrambi i casi di Carla si venne a sapere delle gravidanze solo dopo il terzo mese, per cui fu d'obbligo tenerli".
"Mi...mi dispiace" fu l'unica cosa che disse Eren "ma cosa c'entra la tua storia con me e Petra?".
"Petra è innamorata di Levi Ackermann da anni orsono, nonostante il fatto che si fossero lasciati e che lui fosse diventato gay. Otto anni fa, quando andò a casa sua per parlargli ti vide assieme a lui, e comprese che dovevi essere tolto dai piedi. Ordinò ad uno dei suoi uomini di fare un incidente stradale in cui tu fossi coinvolto, senza riuscire ad ucciderti. Poi pagò un barbone affinché fosse lui ad ammazzarti, ma le cose precipitarono quando questo idiota ebbe l'idea di violentare Levi e farsi uccidere da lui, provocandoti solo un'amnesia. Stanca di questi fallimenti, Petra si mise in contatto con Grisha per ricattarlo: o lui si sarebbe preso Eren - completamente menefreghista nei tuoi confronti, tant'è che è stato lui ad abbandonarti - o lei avrebbe detto a tutti della mia esistenza, rovinandogli così la reputazione. Per sicurezza Petra minacciò pure il giudice che presediette la sentenza, garantendole l'incolumità della fidanzata se avesse ceduto Eren alla famiglia Yager. Tutto sembrava essere tornato nella normalità, fino a quando non ti fidanzi con Levi e lo metti incinto. Adesso è incazzata più che mai e intende eliminare te e il bambino. Per questo vi ho prelevati però separati; tu al momento sei a casa mia, mentre Levi è a casa vostra con due miei colleghi a proteggerlo".
"Perché ci stai aiutando?", domandò Eren.
"Perché-".
Il telefono di Zeke squillò, obbligandolo a rispondere, lasciando il vivavoce.
"Pronto?! Zeke ci sei?!", disse una voce sconosciuta dall'altra parte del cellulare, probabilmente un collega di Zeke.
"Ci sono ci sono. Che succede?".
"Il piano è saltato! Petra ha scoperto tutto e-".
Due colpi di pistola, e la voce smise di parlare, sostituita da una ben più conosciuta.
"Complimenti Zeke, grazie a te due persone sono morte. Ora ne moriranno altre due. Dì a quel ragazzino di trovarsi un altro da ingravidare".
E la chiamata terminò.