È tutto un malinteso.

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"Bella lei è Sophy, Sophy lei è Bella"

Liam attirò la mia attenzione, ma ancor di più l'attirò quella dolcissima ragazza che stava al suo fianco. "Piacere, sono Bella. Non ho nulla di buono. In poche parole, sono un disastro. Ho mille difetti,ma sono tanto dolce"

"Smettila di dire così"-mi ammonì Liam dandomi un colpetto con il gomito. "Sta scherzando"-disse a Sophy ridendo.

"Ciao, sono Sophy, e sono sicura che diventeremo ottime amiche"-mi rassicurò e sfoggiò uno dei più bei sorrisi che avevo mai visto.

Ero entusiasta. Avevo fatto nuove amicizie. Ma lei non era una qualunque,  lei era speciale. C'era qualcosa in lei che ricordava tanto me stessa, qualcosa da cui lei voleva scappare, proprio come me.

Era bellissima. Aveva un folta chioma bionda che le circondava lo splendido viso che si ritrovava. Due occhioni verdi e un sorriso smagliante. Cavolo! Era davvero bella come ragazza.

La campanella suonò e fu l'unico suono che mi distolse dai miei pensieri. Le ore di lezione sembravano interminabili.

"Signorina Johnson"-"Signorina, mi sente?"-era la voce del mio professore. Merda. Mi ero addormentata. "Non è corretto quello che ha appena fatto, non si dorme in classe"

"M-mi scusi prof., ieri sono andata a letto tardi e.."

"Per questa volta chiudo un occhio, ma la prossima volta, anzi spero non ci sia una prossima volta. Ma almeno, non si faccia scoprire"-sorrise, mi guardò e ritornò in cattedra.

Adoravo il professore Smith. Ci sapeva davvero fare con gli alunni. Per quanto riguarda me..beh, avevo fatto una pessima figura. Dovrei leggere di meno la sera e andare a letto prima. Ma cavolo, adoro leggere. "Uno splendido disastro" è il libro che sto leggendo per ora. Ogni volta che ci penso, mi ritrovo in mezzo ad una marea di pensieri. Abby  e Travis sono i protagonisti. E cavolo, questa storia lascia proprio senza fiato. Quanto vorrei che anche io, prima o poi, trovassi il mio Travis. Bello, sexy, dolce, insomma perfetto.

"Bella, aspetta, fermati"

Mi girai e vidi Sophy che correva impaziente verso di me. Sorrisi.

"Hey Sophy! Dimmi, è successo qualcosa?"

"Uh, ehm, volevo sapere che facevi adesso, dato che è finita scuola. Pensavo se ti andava di venire con me a fare un po' di shopping."

"Oh Sophy, la trovo un'idea solendida, ma avevo detto a mia madre che l'avrei accompagnata a farsi una visita. Mi dispiace, sarà per un'altra volta." Non si mostrò per nulla affatto triste, anzi, capì il mio problema e acconsentì senza obiettare.

"Va bene Bella, ma la prossima volta non accetto un no"- scoppiò in una sonora risata, mi diede un bacio sulla guancia e si avviò verso l'uscita.

Era davvero una dolcissima ragazza. Speravo veramente di riuscire a tenemela stretta, poichè di certo non passava inosservata.

Stavo per uscire così che potevo avviarmi verso casa, quando il ragazzo con i capelli color grano, le braccia pompate e il corpo pieno di tatuaggi mi si fermò davanti. Okay. Fin qui tutto normale no? Si, tranne per il mio battito accelerato e le mie guancie che pian piano stavano prendendo fuoco.

"Ciao Bells"-sorrise e wow, aveva un bellissimo sorriso.

"Ancora con questo stupido nomignolo?"-chiesi divertita

"Nulla è stupido se fuoriesce dalla mia bocca. Mi piace e poi credo sia adatto a te"

"Si, lo penso anch'io"-dissi in modo ironico e scoppiammo in una rumorosa risata. Come faceva ad essere così bello anche mentre si dimenava su e giù in preda ad una risata isterica? Di certo non saprei darvi la risposta.

"Vuoi che t'accompagni?"

"Uh, non ti preoccupare, non abito molto distante da qui!"

"Cosa? Come faccio a non preoccuparmi? Qui le ragazze come te le fanno a polpette"

"Ehmm, che vorresti dire?"-sorrisi

"Andiamo Bells, intendo le ragazze, come dire, belle come te, ecco!"

Un bruciore mi si diffuse in un attimo in tutto il corpo e non potei fare a meno di sorridere imbarazzata.

"Dai salta su, non vorrei che ti succedesse qualcosa"

Accosentii senza esitare. Aprì lo sportello, il tettuccio della sua Porche e sfrecciammo a tutta velocità verso casa mia.

"Allora? Dove siamo diretti?"

"Fra due isolati, c'è casa mia"-risposi

"Penso di aver capito"-sorrise confuso. Non aveva capito lo si notava dal suo sguardo. Cavolo, non avevo mai visto un sguardo confuso più dolce di quello suo.

"Che fine ha fatto la ragazza della festa?" Chiesi dubbiosa

"Quale di tutte"

"Ah, perché ce n'è più di una? Non sbagliano le voci che circolano su di te, allora!" Non capivo perché, ma il suo intervento mi diede un fastidio enorme.

"Ahahah. Si in effetti sono, diciamo, il play boy della scuola. Sai devi sapere, io mi scopo le ragazze, tutte quelle che cadono ai miei piedi, il che devo dire sono davvero tante"-disse con un'aria molto modesta-"Ma non voglio nulla di serio, capisci?"

"Si capisco, capisco anche che pensi che io sia una delle tue prossime puttanelle da 'una botta e via'."

Un senso di rabbia si diffuse in tutto il mio corpo. Tutto ciò che pensavo su di lui in un attimo incominciò a dissolversi. Pensava davvero che io fossi una puttanella che si scopa magari sul sedile posteriore di una macchina e poi deve essere costretta a dimenticare tutto il mattino seguente? No. Si sbagliava, e pure tanto.

"Ferma la macchina"-dissi arrabbiata.

"Che cosa? Bells, che stai dicendo?  Cos' hai capito?"

"Non ci vengo a letto con te. Scordatelo"

"Che cazzo blateri? Io non ti voglio scopare! Voglio solo essere tuo amico."

Amico. Suonava così male, eppure non capisco perché.

"Lascia che ti spieghi"

"Non voglio spiegato nulla. Non ti voglio parlare. Sono arrabbiata, anzi di più. Ferma la macchina, voglio scendere."- non sapevo più cisa pensare. Ero nervosa e delusa e il bello è che non sapevo nemmeno perché gli stessi dando tanta importanza.

"Bells, lascia che ti spiego, hai capito male, è tutto un malinteso"

"Me lo spiegherai dopo, adesso non ho voglia"

Scesi dalla macchina e chiusi con tutta la forza che avevo la portiera della macchina. Senza girarmi, mi incamminai verso casa mentre sentivo le lacrime bruciarmi gli occhi.

Resta anche domaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora