POV Alice
"Carlisle?" mi sentivo stringere il cuore in una morsa, fra poco si sarebbe scatenato l'inferno,
"Ho cercato di convincere il direttore, ma nulla da fare, non intendono evacuare l'edificio." Esmee stava parlando docilmente con la recepsionist, tentando di far richiamare questo signor Borgues, il direttore.
"Ma, come...non capiscono la gravità della situazione!" esclamai interdetta, la donna si voltò stranita,
"Alice..." Carlisle mi afferrò le spalle,
"Devi capire, gli umani non si fidano affatto degli altri, e per di più siamo 5 sconosciuti venuti a predire un incendio che avverrà a distanza di un ora senza il minimo straccio di prove per loro, non possono crederci" mi guardò preoccupato,
"Signori devo pregarvi di lasciare l'hotel..." una guardia in giacca di pelle scura si avvicinò con fare minaccioso,
"Ah bene, non vi sembra esagerato!" disse Bella rivolta alla receptionist,
"Signorina si allontani..." la guardia si diresse da lei ed Esmee,
"Non siamo piromani, volevamo solo avvisarvi..." scongiurò Edward speranzoso guardando profondamente la donna alta e bionda, davvero gradevole che lo scrutava con un briciolo di malizia, l'effetto non ebbe il successo sperato. Fummo fuori in 5 minuti, non potevamo certo costringerli con la forza.
"40 minuti!" ero fuori di me,
"Dovevamo venire prima! Dovevo capirlo prima quando sarebbe avvenuto l' incendio! Dovevo vederlo chiaramente..." Esmee fermò il mio andirivieni continuo, mi posò una mano sul braccio e disse:
"Non sei da sola..." la guardai irritata, lo vedevo che non ero da sola, forse se non ci fosse stata tutta quella gente avrei visto più chiaramente, li avrei fermati, non dissi una parola,
"Non sei da sola certo!" Jasper mi guardò sorridendo,
"Nella visione non non eravamo presenti, eri da sola...ora invece, siamo qui...siamo in 5...ci saranno forse 70-100 persone qui dentro, possiamo salvarle, appena vedremo una scintilla, Alice...hai già cambiato il futuro..." sospirai di sollievo per un attimo,
"Forse si..." mi fermai,
"Ma non riesco a stare qui senza far niente, per i prossimi 37 minuti!"
"Beh, a meno che tu non voglia saltare alle finestre e portare la gente giù senza motivo per loro e farci arrestare tutti, non vedo altra soluzione..." disse Edward, lo fulminai con lo sguardo,
"Okay, allora dividiamoci, ognuno di noi sorveglierà un lato dell'edificio, e alla minima traccia di fumo o quant'altro interverrà..." esortò Carlisle, annuimmo,
"Alice tu sta con Jasper..."
"Dividerci, significa essere in 5 posti contemporaneamente...non a coppie...sarebbe inutile..." replicai,
"Ha ragione" confermò Bella,
"Sta attenta però" Jasper mi baciò fugacemente le labbra mentre con le dita stringeva un lembo della mia camicia,
"Ohh..."
"Che hai ?" stavo barcollando,
"Nulla nulla, te l ho detto sono distrutta, dopo che avremo lasciato questo posto dormirò tutto il giorno..." gli sorrisi cercando di scrollarmi di dosso quella fiacchezza,
"Posso stare tranquillo?"
"Vorrai dire, posso stare lontano da te?!...Beh no...ma ora si, vai, sto bene..." rise,
"Aaandiamo..."Edward sbruffando lo tirò via, si diressero l uno nel sottotterraneo, vicino al generatore, l'altro nella zona parcheggi all'interno dell'edificio,
"Okay, io andrò nella hall... non preoccupatevi, prenoterò una super stanza e mi faranno restare, Bella tu va al 2° piano, è quello centrale, l'incendio potrebbe partire da lì..." continuò Carlisle,
"Io andrò alle cucine" disse Esmee, poi guardarono tutti me,
"Io, voglio...devo capire cosa succederà nella stanza 202...."deglutii, annuirono.
Ognuno di noi aveva un compito, sorvegliare una data zona, ce l'avremmo fatta, in fondo un gruppo di vampiri poteva salvare tutti prima che l'incendio avesse la meglio, dovevo tranquillizzarmi, entrai dall'ingresso posteriore, non volevo incrociare altri esseri umani, presi le scale, in un lampo fui al terzo piano, mi bloccai, 12 cuori battevano nelle stanze del corridoio dov'ero giunta, due cuori lenti e soffocati arrancavano nella 212, due vecchietti sulla 70ina, un cuore temprato ma non affaticato faceva attività nella 205, respiri goffi e accelerati invadevano la 208, sorrisi imbarazzata, due giovani innamorati erano lì. Ad un tratto sentii un battito vivo, fresco, giovane, pulsante vitalità, familiare, seguito da una voce squillante e vellutata, si rivolgeva ad un adulto, una donna, forse la madre, sicura ed entusiasta,
"Lucy, anche domani ci andrò...ho perso la testa forse, ma ci andrò!"
"Solo perchè sono la tua migliore amica 18enne non significa che ti appoggerò!" disse scherzando quella che credevo fosse l'adulta, la madre...per un attimo avevo accantonato il pensiero dell'incendio, ma di lì a poco quelle due giovani ragazze sarebbero potute morire, così come la coppia di innamorati, i docili vecchietti, il fisicato lì vicino, no no...l'avrei impedito.
"Cosa faccio? Busso, aspetto, vado via?" sussurrai alla porta 202, bussai,
"Un momento!" rispose la voce vellutata della ragazzina, avvertivo passi lenti provenire dalla moquette, all'improvviso cambiarono direzione e invece di dirigersi da me si spostarono a sinistra,
"No!" non ci pensai due volte, con un calcio energico sfondai la porta, tuttavia non feci altro che peggiorare la situazione, la vampata di fuoco uscì dalla stanza invadendo il corridoio e le altre stanze, un fumo denso, nero come la pece, impediva di respirare, smisi di farlo, la vista si offuscò,
"no no , non ora..!" barcollai, di nuovo quella sensazione orribile di svenimento, frattanto la ragazza più grande aveva raggiunto le scale, ma non vedevo l altra, la ragazzina, quella che sembrava essere mia sorella, orde di gambe e braccia invasero il corridoio destro, a quanto pare l'incendio proveniva dal secondo piano poiché intravidi il condotto della stanza 202 proveniente dal basso ruggire lingue di fuoco implacabile, pensai a Bella, era di sotto,
"Alzati!" gridai a me stessa sconvolta, lo feci, trovai la forza, andai nella stanza, la ragazzina era svenuta,
"Non sei lei, le somigli tanto ma non sei Cynthia..." le dissi, tanto non poteva sentirmi, la presi tra le braccia, non c era via di fuga dall'esterno, la calca invadeva le scale, era bloccata, l'ascensore fuori uso, mi diressi vicino al balcone della stanza, giù c'era parecchia gente, impaurita che scrutava le fiamme uscire dal tetto, dovevo saltare, o volare via, mi avrebbero vista, ma dovevo salvarla, salvarli tutti. Decisi di farlo ugualmente, la ragazza sembrò rinvenire,
"C-cosa succede? Chi sei?" tremava,
"Andrà tutto bene, ora salteremo e sarai salva..." sentii un fruscio, le ali si aprirono involontariamente, coprii gli occhi della ragazza, troppo debole per muoversi, tentavo di farle rientrare senza successo, forse era il troppo calore,
"Ah, al diavolo!" le spiegai e mi lanciai fuori dalla finestra, mi videro, questo era certo, due uomini invitarono gli altri a guardare nella mia direzione, feci tutto il più velocemente possibile, adagia la ragazza dietro un tram fermo, a 30 metri dal motel, gridai più forte che potevo aiuto e mi fiondai velocemente tra le nuvole, tutto in 10 secondi, ma qualcuno mi aveva vista era inevitabile, tornai dal tetto nell' edificio, qualsiasi cosa vedevo muoversi l'afferravo, la portavo in salvo, in punti diversi, velocissima, in tutta quella frenesia, con l'arrivo dei vigili del fuoco potevo riuscirci, vidi Jasper, Edward, fare la stessa cosa, a volte a velocità umana a volte a velocità totale, alcuni applaudivano, benedivano il cielo, una bambina mi vide al terzo piano, era l'ultima ancora cosciente, spalancò due occhioni color cioccolato e sorrise,
"Mamma mamma, un angelo viene a salvarci!" allargò le braccia e mi si fiondò al collo, la presi, la madre sbucò da un pezzo di calce enorme che le schiacciava la tibia, lasciai un attimo la bambina,
"O mio Dio...cosa cosa...sei?" vedevo nei suoi occhiali il riflesso delle mie iridi, il blu era così intenso che avrebbe illuminato una stanza buia, riuscì a sbloccarle il piede, non mi toglieva gli occhi di dosso,
"Siamo morte è così!?" chiese tremante ma mi porgeva la mano quasi felice,
"No no...vi porto fuori siete vive..." ormai aveva capito che ero reale, cosa potevo fare? Evitare di parlare, le portai fuori, stavo per tornare dentro,
"Grazie, forse ho le allucinazioni, o forse è tutto reale, grazie...grazie....hai salvato ma figlia, grazie, grazie..."
"Mammina certo che è reale, vedi è un angelo..." sorrisi a quegli occhioni e volai dentro,
"Alice!" era Jasper,
"Che fai? Mettile dentro...ti hanno vista?" lo abbracciai, "Hey è finita, i pompieri stanno spegnendo l'incendio, non è rimasto più nessuno, ce l'abbiamo fatta, grazie a te, non è morto nessuno...",
"Si...ma non riesco...a mettere via le ali..." mi accarezzò i capelli,
"Non importa, okay? Andremo via dal tetto, sul retro..."
"No devo parlare con quella ragazzina, ci deve essere una ragione se era nella mia visione, se ho salvato prima lei..." annuì,
"Quando riuscirai a..." la bloccai,
"no Jazz, ora...non cap..."
"Alice?" una voce conosciuta mi arrivò all'orecchio, la ragazzina era davanti a Carlisle,
"Carlisle ma?"
"Voleva parlare con l'angelo mi ha detto, mi ha visto ecco saltare dalla finestra, dal terzo piano e..."
"ho minacciato di raccontarlo alla polizia se non m avesse portato da te" concluse lei fiera,
"Stai bene? Eri a mala pena cosciente prima..." Jasper mi strinse la mano,
"Sono passati 30 minuti, aveva solo bisogno di ossigeno..." mi disse Carlisle, eravamo lì da mezz ora ad evacuare esseri umani, accidenti.
"Cavoli..." la ragazza era sempre più eccitata, avvicinandosi,
"Non hai paura di me?" le chiesi
"Non lo so..." si fermò,
"Non avrei mai creduto che...gli angeli esistessero....siete anche voi così?" scrutò Carlisle e Jasper,
"Emm...non proprio.... meglio non saperlo.." disse Carlisle risoluto,
"Mi hai salvato la vita, volevo ringraziarti..." mi porse la mano,
"Gyselle...sono Gyselle Brandon..." mi paralizzai,
"Hey, che ha?" cominciai a tremare,
"Nulla..." tentai di dissimulare,
"E' che, abbiamo lo stesso cognome... hai una parente di nome Cynthia?" chiesi roca,
"Si , è mia nonna..." mi voltai, non riuscivo a parlare, a pensare, cosa avrei dovuto fare,
"Sua nonna era la sorella di tua nonna..." disse Carlisle, la ragazza annui,
"Oh quindi siamo pro-cugine forse...o non so..." sorrise,
"E' incredibile, tu non sei sconvolta da quello che vedi? " mi voltai sbalordita,
"Io...non lo so, mi sembra di conoscerti". Poi all'improvviso il pavimento sotto di noi cedette in un attimo, come, l'incendio era passato, non c era più fumo o scricchiolii,
"Gyselle!" fortunatamente il secondo piano era sgombro,
"Sangue....Jasper non ti avvicinare..." non stava succedendo, la macchia rossa sul pavimento si allargava a vista d'occhio, mi avvicinai a Carlisle che le teneva una mano premuta sull'addome, tentava di fermare l'emorragia,
"Resisti tesoro ok?" le mie mani tremavano mentre tentavo di afferrare le sue, Carlisle ordinava a Bella di portargli qualcosa o di chiamare i medici nell'ambulanza, poi parlò a me, non capivo, sentivo solo un rimbombo, mi sentivo legata a quella piccola umana in modo indissolubile, non potevo lasciarla li, dovevo fare qualcosa,
"Alice Alice!" gridò lui fuori di se,
"Riprenditi! Devi andare via, arriveranno i soccorsi, altrimenti non potremo salvarla..." scossi il capo,
"Io resto..." Jasper provò a tirarmi da dietro,
"A-alice t-tu puo...puoi guar-rirmi come pr...prima g-giusto? Salvami.." la voce della ragazzina che era vellutata ora era a mala pena udibile per essere chiamata voce, era pallida, perdeva conoscenza a tratti.
"Non posso farlo, non so come aiutarti piccola..." una rabbia incontrollabile iniziò ad invadermi,
"Oh, no diamine..."
"Carlisle? Cos'ha? Che c'è? Carlisle!" tolse le mani dalla ferita, non ricacciava più sangue,
"Non sento il battito, non respira...è morta" un lampo blu invase tutto il mio corpo, volevo distruggere tutto, tutti, fuggire via, sbattei le ali più forte che potevo e mi fiondai nel cielo.
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NON SO PIU' CHI SONO (an Alice Cullen's story)
FanfictionNon sempre la parola fine presuppone che una storia sia finita. Ed è questo il caso di Alice Cullen: ha sconfitto i Volturi, ha salvato la sua famiglia, conosce in parte il suo passato...ma davvero crede di conoscere se stessa? Davvero è una vampira...