Louis non era molto sicuro di quello che stavano per fare, nonostante Harry gli avesse più volte assicurato che i suoi genitori fossero comprensivi e per nulla chiusi di mente. "Mi ripeti come si chiamano?" chiese per la quinta volta al riccio che gli stava accanto con le mani sul volante. "Mia mamma Anne, il mio patrigno Robin e mia sorella Gemma." "Anne, Robin, Gemma. Ci sono. E vivono a Holmes Chapel? Non avevi detto che eri nato nel Redditch?" chiese. "Si, sono nato lì, ma i miei si sono separati quando avevo 7 anni e mia madre ha portato me e Gemma nella casa dove vivono ora. Gemma ha solo un anno meno di te." "Mmm... Se ti assomiglia così tanto come mi hai detto potrei quasi farci un pensierino..." riflettè lui malizioso. "LOU" Harry gli diede uno schiaffetto sul braccio. "Sto scherzando, Hazza. Noi due non siamo nemmeno fidanzati veramente..." Quelle parole ferirono entrambi, anche se nessuno dei due lo ammise.
Casa Styles era una semplice villetta a schiera e faceva parte di un complesso di altre casette identiche. Aveva un giardinetto davanti e un dondolo sull'atrio. "Anne, Robin, Gemma" Harry sentí Louis mormorare tra sé e sé e sorrise.
Suonarono al campanello e dopo poco un uomo sulla cinquantina andò ad aprire. "Ciao, Robin" salutò Harry, e Louis sorrise. "Salve". "Ciao ragazzi, che bello avervi qui" disse Robin. "Tesoro, falli venire in cucina!" gridò una donna da dentro. "Avete sentito Anne" rise Robin. "Entrate. Ah, Louis, tu dormirai con Harry, abbiamo aggiunto in camera sua il materasso della camera degli ospiti." "Va benissimo, grazie mille" rispose lui.
"Poi ti faccio fare un giro della casa" sussurrò Harry all'orecchio del liscio.
"Harry! Louis! Che bello vedervi insieme!" Anne era una donna molto entusiasta e abbracciò subito sia il figlio che l'altro ragazzo. "Salve Anne" disse cordiale il maggiore. "HAR! Non saluti la tua sorellona?" trillò una ragazza saltando addosso al riccio. Louis scoppiò a ridere, rimanendo anche stupito dalla straordinaria somiglianza con Harry. "Ciao Gemma" dissero insieme i due fidanzati. "Ciao Louis" salutò lei. Poi lo guardò bene. "Har, non mi avevi detto che era così carino!" sussurrò, abbastanza forte però da farlo sentire anche al diretto interessato. Louis rise, mentre Harry si lamentò. "Mettetevi insieme allora, se entrambi vi trovate così carini a vicenda!" disse alzando gli occhi al cielo, per poi mettersi a ridere anche lui.A pranzo andò tutto bene, fino a quando Anne chiese ad Harry da quanto fossero fidanzati. Harry arrossì e guardò Louis, mentre lui faceva lo stesso. "Noi-noi stiamo-insieme da... Due mesi?" lo disse con un tono che sembrava una domanda. "Si, si, due mesi, noi-" "Ah, caspita, inizia ad essere una cosa seria allora" rispose Gemma. "Si-no-si... Esatto" disse Harry. Louis lo guardò storto e quegli occhi di ghiaccio non passarono inosservati. "Che c'è, ragazzi? Avete litigato?" chiese Anne. "Noi? No-no-cioè si-assolutamente no, mamma." Harry faceva sempre più fatica a mentire, ricevendo così gli sguardi arrabbiati del liscio. "Va bene, siamo sazi, Harry andiamo, così mi fai vedere la casa, va bene?" disse dopo momenti di silenzio Louis, ad un tratto. "Eh? Oh, okay..." mormorò il riccio, in imbarazzo. "Va-va bene, a dopo, ragazzi" disse Robin, tentennando. Lui e Anne si scambiarono un'occhiata preoccupata, mentre Gemma li osservò andare via.
"Che cazzo fai?" gli chiese rabbioso Louis, una volta che furono in camera di Harry, con la porta chiusa. "Mi spiace, io non-non so mentire..." provò a dire l'altro. "Non me ne fotte nulla se non sai mentire, impara!" gridò lui. "Lou-Louis, shh, ci sentiranno... E non dire quelle parole..." Harry sussurrava, mentre le guance gli si arrossavano. "Mi dispiace, Haz. Solo che... Non voglio rovinare tutto." "Tutto cosa, Lou? La nostra finta relazione? La nostra amicizia? Cosa, Lou? Noi non siamo niente, sbaglio? Lo dici sempre, sbaglio?" Ora era Harry a gridare arrabbiato, mentre le lacrime gli scorrevano sulle guance. Lui se le asciugò con un gesto veloce della mano. " Stai piangendo... " mormorò il maggiore. " Sì, e sono lacrime per nascondere la rabbia, perché in questo momento avrei tanta voglia di tirarti un cazzotto... Ma non qui, con i miei genitori e mia sorella, perché loro mi credono un bravo ragazzo, e IO SONO UN BRAVO RAGAZZO! Ma con te... Non lo so, forse è perché mi piaci o perché ti detesto, ma con te è diverso. Quindi ti prego, esci dalla mia vita!" gridò ancora lui, piangendo sempre più copiosamente. Louis lo guardò ferito. " Haz..." " Non chiamarmi, Haz, cazzo! Sei contento, eh? Hai visto che cosa mi hai fatto?" Il riccio si accasciò a terra, scosso dai singhiozzi. Louis gli si avvicinò piano e lo abbracciò, lasciando che il più piccolo gli si accoccolasse sul petto. Quando sentì che il suo respiro si era calmato, si staccò da lui e gli prese il volto tra le mani. Fece in modo che si guardassero negli occhi, verde nel blu, come la prima volta, per poi parlare. "Anche per me con te è diverso, Haz. Migliore. Mi hai cambiato la vita, anche se non lo dimostro e non lo dico. Haz, io... Io ti amo." Gli occhioni verdi del riccio si spalancarono a questa affermazione, le lacrime ancora presenti che luccicavano. "A-anche io ti amo, Lou." E il bacio che si diedero, casto ma passionale, fu il loro primo vero bacio, e sentirono che qualcosa era cambiato.

STAI LEGGENDO
Con te è diverso
FanficLouis è il classico cattivo ragazzo, frequenta amicizie poco raccomandabili e se ne frega di tutto e di tutti. Fino a quando non incontra gli occhi ingenui e verdi di Harry, un ragazzino di due anni più giovane. E perché improvvisamente sembra che a...