"Sì, sì! Certo! Li voglio tutti quanti!" gridò Arrigo Gualtieri, sbracciando verso alcuni collaboratori ai margini del set "Però dovrete aspettare un momento perché qui è saltato tutto, santo cielo benedetto!" si lamentò, mettendosi le mani tra i pochi capelli che gli rimanevano sulla fronte fortemente stempiata e brizzolata. Sembrava un personaggio uscito da un film, talmente eccentrico ed energico da sembrare una caricatura di se stesso, un po' pingue e buffissimo. Era naturalmente invecchiato da quando Sibilla lo aveva incontrato per la prima volta, quando era solo una ragazza di diciassette anni, scappata di casa con un pugno di speranza infilato in tasca. Lo adorava e gli voleva un gran bene: quell'uomo, oltre ad essere una brava e genuina persona – nonché un genio –, le aveva seriamente cambiato la vita.
Quei tempi sembravano appartenere a un'altra vita: a volte ci pensava, non riuscendo a credere che di lì a qualche mese avrebbe compiuto già trent'anni.
Quel film lo avrebbero girato quasi interamente a Roma; le poche scene fuori dalla città erano già state girate nella settimana precedente. Era meraviglioso lavorare praticamente sotto casa.
Sibilla osservò un capannello di comparse farsi avanti, diramandosi ai lati della Barcaccia del Bernini, attendendo le indicazioni del regista; ormai sapeva bene cosa comportassero i problemi alle cineprese, quindi si mise a sedere a metà della scalinata di Trinità dei Monti, portando le gambe davanti a sé.
Il sole di luglio le picchiava in testa, ma era meglio non spostarsi di lì, era necessario che rimanesse in quella posizione per l'angolatura delle macchine da presa.
"Tutto bene?" chiese a una coppia lì accanto a lei che si era prestata come comparsa per la scena come centinaia di altre persone. I due, un poco imbarazzati e timidi, si sedettero, sorridendole:
"Sì, tutto bene, c'è solo un po' caldo" spiegò la ragazza: indossava un abito-camicia in cotone, un po' pesante per i trentatré gradi di quel tardo ed assolato pomeriggio di luglio, ma al suo ragazzo non andava molto meglio, incamiciato e con i pantaloni lunghi.
"Immagino, guardate lì come siete vestiti..." osservò Sibilla, sospirando internamente di sollievo per avere indosso una semplice sottoveste di seta che non nascondeva esattamente chissà che cosa, anzi. Come nel primo film di Gualtieri, doveva essere una sorta di donna-angelo, una specie di visione introspettiva del protagonista del film, pura ed estatica e la scelta dei costumi era ricondotta ad un simbolismo con l'opera di Tiziano Amor Sacro e Amor Profano, dove il primo era simboleggiato da una donna seminuda.
"Tu sei bellissima... come sempre" sospirò la ragazza e Sibilla le mise una mano sulla spalla per ringraziarla in amicizia. Guardò giù dalla scalinata e vide la sua assistente Caterina con un ombrello in mano che andava nella sua direzione:
"Caterina, potresti prenderne due? Anche dell'acqua e delle salviette, per favore" l'assistente annuì e tornò poco dopo con tutto quello che aveva richiesto "Grazie infinite, Caterina. Siedi qui accano a me".
Le prese dalle mani tutto quanto, quindi passò l'acqua e le salviette alla coppia:
"Bevete e rinfrescatevi un po', vi farà bene" disse, aprendo gli ombrelli, reggendoli buffamente entrambi per fare ombra alla coppia, a lei e anche a Caterina – che aveva tentato invano di reggere l'ombrello al posto suo. Sibilla adorava scherzare un po' sul set, prendersi poco sul serio e vivere con leggerezza i momenti più spossanti che – paradossalmente – molto spesso si identificavano con le attese lunghe anche delle mezz'ore intere tra un ciack e l'altro.
I giovani la ringraziarono e rimasero a parlottare per un po', Sibilla era molto curiosa e le piaceva sentire le storie degli altri, trovava prezioso e vitale ascoltare le vite e le esperienze delle persone. Il mondo per lei era composto da viaggiatori sulle soglie della vita – o almeno in larga parte, per le anime sensibili – ed ognuno aveva della conoscenza da trasmettere, che fosse alta o bassa, saggia o meno.
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In quei giorni felici arrivati con te
Fanfiction"[...] perché ti sento ancora qui, sulla pelle che invecchia, nel cuore che palpita e nell'anima che si strugge, in quei giorni felici arrivati con te..." Sibilla è una giovane e famosissima attrice italiana e internazionale, una parvenu dal passato...