4:26 A.M.
Mi giro e rigiro nel letto, in cerca di una posizione comoda per poter finalmente dormire. Il sonno quella notte mi aveva decisamente abbandonato e non avendo nulla da fare, la mia mente ha iniziato a vagare. Odio pensare di notte, perché quando il sole tramonta e il buio diventa padrone del cielo, tutti i nostri pensieri più oscuri, tutti i sentimenti sepolti riaffiorano, si mescolano con il nero della notte, e ti colpiscono facendoti cadere a pezzi lentamente, rendendola una tortura così lieve, come un battito di ali dell'angelo più puro, eppure così dolorosa. Perché la verità è che quando la notte si innalza, l'oscurità avvolge il nostro cuore. E stava succedendo anche a me. Ma tanto che senso aveva opporsi a tutto ciò.
Dentro di me sto ancora cercando la risposta a quello sguardo, a quegli occhi verdi penetranti. Avrei tanto voluto chiedergli il perché. Oppure sono io che vedo emozioni inesistenti negli occhi delle persone, cosa probabile, ma andiamo, conosco Haz da tutta la mia fottuta vita, ormai so capire bene cosa prova. Mio Dio, ne uscirò pazzo, e questo è sicuro. Basta voglio concentrare i miei pensieri su altro, ad esempio è da tanto che non vado a casa a trovare la mia famiglia, dovevo assolutamente rimediare, soprattutto perché mi mancano e voglio stare con loro più tempo possibile, la vita è troppe breve per avere rimpianti. Sarei anche dovuto andare a fare visita alla mamma, una volta tornato a Doncaster, e le porterò dei gigli bianchi, i suoi preferiti. Mi manca come l'aria nei polmoni, mi manca un pezzo di me, non so se mi sentirò di nuovo del tutto completo. E' facile fingere un sorriso, e far finta che vada tutto bene, come se non avessi mai perso la persona più importante della mia vita. Era più di una mamma, era la mia migliore amica, il faro che mi illuminava la giusta via, la mia roccia. Le sue braccia erano il posto più accogliente in cui io sia mai stato. Ma le ho promesso che avrei vissuto una vita per due di noi. L'avrei resa orgogliosa di me. Piangersi addosso può servire a sfogarsi durante i primi mesi, ma sono sicuro che lei vorrebbe che la ricordassi con il sorriso sulle labbra.
Con questi pensieri in mente mi alzo e vado a farmi una doccia, ormai sono le sei meno dieci e Liam e Zayn ancora dormono abbracciati, quindi cerco di non fare rumore nel camminare verso il bagno, e una volta raggiunto chiudo a chiave la porta dietro le mie spalle. Mi spoglio ed entro nella doccia, sentire l'acqua calda scorrere sulla mia schiena ha subito un effetto calmante per la mia mente. Ora sono solo con il vapore, uniti come una cosa sola. Il tempo passa, e me accorgo solo quando vedo le mie dita raggrinzirsi, odio quando succede, ma passo praticamente le ore in doccia, quindi ormai ci posso solo fare l'abitudine. Esco e mi rivesto abbastanza velocemente, non provo neanche a rendere decente l'ammasso di capelli che ho in testa, tanto so che sarebbe una battaglia persa in partenza. Raggiungo la cucina e noto che sono già le sei e tre quarti, mai stato così mattiniero in tutta la mia vita. Mi preparo la mia solita tazza di the e la bevo contemplando il vuoto più totale. Una volta finito prendo le chiavi ed esco di casa, un po' di aria fresca mi avrebbe di sicuro aiutato.
Cammino osservando il mondo attorno a me, le auto che sfrecciano sul nero asfalto, i bambini ancora troppo assonnati per poter andare a scuola, le persone che prima di andare a lavoro si fermano a fare colazione al bar o a scambiare quattro parole con un amico. Insomma, la quotidianità mi avvolge. Guardo la gente e provo ad immaginare la loro storia, è una cosa che ho sempre fatto, sin da bambino mi concentravo sugli altri per cercare di evadere dal caos dentro di me. Noto una donna con un sorriso grande tanto l'anello, probabilmente di fidanzamento, che porta al dito. Stringe la mano di una donna di qualche anno più grande di lei. I loro volti hanno espressioni spensierate, sembrano così felici e mi trattengo dall'andare a fare loro le mie congratulazioni, perché sono proprio una bella coppia. Nonostante le occhiate stranite che ricevono se ne fregano, e continuano a guardarsi vicenda con gli occhi che brillano di gioia. Probabilmente si sentivano osservate e si girano verso di me, forse ormai stanche di sentirsi giudicate, allora regalo loro uno dei miei sorrisi più sinceri, le loro facce sembrano urlare "grazie" e non posso esserne più felice. Ma sono costretto a distogliere lo sguardo visto che sto per andare a sbattere contro un palo.
Continuo la mia passeggiata fino al parco, praticamente deserto, e mi siedo su una delle panchine in legno. E' da così tanto che non esco da solo con Harry e ne sento la nostalgia. Quando eravamo solo noi due, ne abbiamo combinate così tante, troppe oserei dire, ma quando sono con lui, è sicuro che la noia non mi tocca minimamente. Non ci penso due volte e gli invio un messaggio
From LouLou =)
Hey Hazzie, ti va se oggi pomeriggio ci vediamo? xx.
Di sicuro non mi aspetto una risposta immediata, sono sicuro del fatto che stia ancora dormendo, e non gliene faccio una colpa. Magari sta anche abbracciano il pupazzo enorme a forma di panda, uno dei tanti regali che gli ho fatto il giorno del suo undicesimo compleanno. Mi ricordo tutt'ora il nome assurdo che gli aveva dato, andiamo, quale Panda poteva chiamarsi Lewis?
Il parco inizia a riempirsi di persone, e controllando il mio telefono noto che sono già le otto e mezza, quindi decido di alzarmi ed incamminarmi verso casa. Passando davanti a un negozio di giocattoli per bambini noto un giocattolo, e sento le lacrime che vogliono scendere dai miei occhi, ma le ricaccio indietro. Stessa automobilina, stessi colori, stessa marca. Allora i miei piedi si muovono da soli ed entro nel negozietto, pieno di scaffali con bambole, personaggi dei cartoni, peluche, puzzle, libri da colorare, trottole, il paradiso di ogni bambino. "Salve" mi accoglie la voce di un signore che avrà circa una trentina d'anni, "come posso esserle utile?" continua "Buongiorno, desidererei quella macchinina verde, con le fiamme viola sul lati, esposta in vetrina" chiedo cortesemente "certo, aspetti un secondo" dice sparendo dietro una porta, attendo guardandomi bene intorno quando sento qualcosa che mi tira la maglietta, abbasso lo sguardo e vedo una bambina, di quattro o cinque anni, guardarmi con degli occhioni "Ciao piccolina, come ti chiami?" chiedo abbassandomi sulle ginocchia "Lara" risponde con una voce dolce come il miele più pregiato "Eccom-, ehy Lara che ci fai lì, non infastidire il signore" dice l'uomo di prima, riprendendo gentilmente la bimba, probabilmente sua figlia, giudicando dalla somiglianza. Lei corre nel braccia del padre, che la accoglie sollevandola e mettendola seduta sul bancone. "Sono 20,50£" dice rivolgendosi a me, mi avvicino e prendo i soldi dalla tasca del pantalone e glieli porgo. "Me la può incartare? Sa è un regalo" rispondo "Certo, mi dia un minuto" e nel mentre avvolge la confezione con la carta colorata la bimba torna a guardarmi "Sei molto bello" esordisce dopo averci riflettuto a lungo, interrompendo il silenzio "Oh grazie, anche tu, scommetto che sei una principessa e vivi in un maestoso castello" la mia risposta scatena la risata del padre, e un sorriso a trentaquattro denti sul volto della bimba "Ecco a lei" dice il proprietario del negozio dandomi il pacchetto "E' stato un piacere, buona giornata" dico uscendo.
Proseguo la mia strada, più felice di prima. Arrivo a casa e getto le chiavi sulla ciotola posata sul mobile posto vicino all'ingesso, e appendo la giacca all'attaccapanni. Trovo Zayn e Liam intenti a fare colazione "Buongiorno piccioncini" esordisco facendo prendere loro un lieve spavento "Giorno" rispondo in coro, palesemente assonnati. Decido di non disturbarli più di tanto e mi reco in camera mia con l'intento di studiare un po', visto che avevo uno degli esami più importanti dell'anno alle porte, ma dopo i primi capitoli, sento la testa sul punto di esplodere. Quindi accantono l'idea. Prendo il telefono e mi accorgo che Harry mi ha risposto.
Hazza :3
Buongiorno sweetcheecks, per me va bene, ci sentiamo oggi pomeriggio. xx
E giuro di aver sentito il mio cuore fare una capriola.
NOTA AUTRICE
Ehyy, spero possiate perdonare la mia assenza, ma sono stata piena di impegni. E ho notato che "Feelings Buried" è #1 - romantic e COOOOSAAAAA, vi giuro che fatico davvero a crederci e sono ancora convinta che sia un Bug di Wattpad.
Non so come dirvi grazie, anche se non rispondo a tutti i commenti li leggo sempre, e mi fate SEMPRE sorridere, vi amissimo
Come sempre ditemi cosa ne pensate di questo capitolo e spero di pubblicare al più presto il prossimo
-All the love. M
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Feelings buried // Larry Stylinson
Fanfic16 Settembre 1997 Louis William Tomlison ha ormai 5 anni, e sta frequentando il suo ultimo anno di asilo, quando per puro caso, incontra un bimbo di soli 3 anni.Il suo nome resta da subito impresso nella mente di Louis, lui si chiamava Harold Edward...