🌬️Buon Compleanno~ capitolo 16

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canzone del capitolo:
Another Love di Tom Odell

Luglio, in assoluto il mio mese preferito. Caldo, molto caldo, ma amavo il sole. Talmente caldo che spesso non si respirava, ma per questo c'era la sera. Nonostante il pomeriggio mi sentissi morire per l'afa la sera usciva sempre un vento piacevole, che mi accarezzava i capelli ogni volta che mi affacciavo alla finestra di camera mia. Luglio era anche sinonimo di compleanno, avrei finalmente compiuto diciotto anni. In realtà non mi importava realmente ma facevo sempre finta che mi piacesse festeggiare il giorno della mia nascita come una bambina. Detestavo il fatto di crescere, stava accadendo tutto troppo velocemente, e detestavo ancora di più il fatto di essere diventata diciottenne. Dovevo però sforzarmi di essere felice mentre Scott e Isaac mettevano le candeline sulla torta del supermercato che sarei dovuta andare a comprare. Mia madre era ovviamente a lavoro, nemmeno facevo caso alle volte in cui era presente ai nostri compleanni, ma non era importante che ci fosse. Lavorava duro per il bene di noi figli, e considerando che era arrivato anche Isaac, aveva una bocca in più da sfamare.

Ad ogni modo, la mattina del mio compleanno uscii di casa alla ricerca del supermercato più vicino in cui comprare una torta al cioccolato e delle candeline. Era circa una settimana che non vedevo gli altri, ma l'inizio di luglio aveva portato pigrizia e voglia di riposare. Scott mi aveva promesso che assieme ad Isaac mi avrebbe accompagnata al mare, erano anni che non vi andavo ed ero così in trepidazione. Dopo la "spesa" saremmo partiti e molto probabilmente avremmo divorato insieme la torta sulla spiaggia, solo noi tre.
Ero in ritardo, avevo perso ore a scegliere cosa indossare durante il mio primo giorno di mare dopo anni e anni di assenza, non ricordavo la sensazione di piacere che poteva essere provata non appena inalavo anche solo un po' di quell'aria pura e ricca di salsedine, potevo solo immaginarlo.
Decisi di prendere una scorciatoia, da quando ero diventata un licantropo avevo scoperto tutte le strade secondarie che ti permettevano di giungere in quasi tutti i luoghi della città con un netto anticipo, del resto ero completamente una frana al volante e le gambe erano il mio unico mezzo di trasporto per spostarmi nella città. Avevo provato più di una volta a prendere il foglio rosa ma ero totalmente imbranata e distratta, allora provai con la moto. Lì me la cavavo abbastanza bene ma mio fratello non mi avrebbe mai permesso di usare il suo gioiellino, così mi limitavo a correre o camminare per le strade della contea, anche quando ero in ritardo e nessuno poteva accompagnarmi.

Se avessi percorso qualche chilometro nel bosco sarei arrivata al supermercato con almeno dieci minuti d'anticipo piuttosto che utilizzando una normale strada. Così mi addentrai fra gli alberi fitti della riserva naturale e una volta uscita dovetti passare per una strada completamente deserta, in realtà era sempre deserta. Era probabilmente un vecchio deposito d'auto d'epoca non più funzionanti, o magari ci era diventato, in fin dei conti non mi sembrava un deposito o una discarica. Fra le tante auto malandate una catturò la mia attenzione. Era di un blu cupo e molto sporco. Lessi la targa sicura di averne riconosciuto il modello. 5HPQ349, era il pick up di Theo. Decisi di non perdere altro tempo e in circa due minuti mi ritrovai davanti alle porte scorrevoli del supermercato. Percorsi le varie corsie e gli scaffali fino a quando non giunsi in corrispondenza di quello di dolci e merende. Scelsi la torta confezionata da comprare, una al doppio cioccolato, poi passai alle candeline. Non era il massimo ma potevo accontentarmi di una piccola torta dal sapore chimico e per niente naturale e gradevole come quello di una fatta in casa. Sorrisi pensando a quanto potessero essere significativi questi piccoli gesti.

Dopo aver fatto questo piccolo "servizio" mi incamminai verso casa certa di essere in tempo, cosa che in realtà ero davvero.
Mentre percorrevo la strada che avevo passato poco prima il mio sguardo continuava a posarsi ininterrottamente sull'auto di Theo, ancora nell'esatto punto in cui l'avevo notata qualche minuto poco prima.
Ripensai a come lo avevo trattato, al fatto che fossi stata davvero esagerata, che non avrei dovuto urlare come avevo fatto. Ero in uno stato di confusione interiore, mi aveva tradita, aveva spifferato il mio segreto a Liam, con il quale non avevo ancora parlato, e aveva tentato di fare il finto tonto. Aveva assunto un comportamento imbarazzante e ingiusto nei miei confronti ma del resto io avevo fatto lo stesso con lui. Mi vergognavo così tanto.
Feci un respiro profondo e decisi di andare verso di lui, non gli avrei mai chiesto scusa, era stato lui ad aver commesso il grosso errore, ma comportandomi così avevo dimostrato di essere più infantile di lui.
Raggiunsi la sua auto e notai che il finestrino sul davanti era rotto. Non mi aspettavo di certo di trovarlo ma se non fosse stato lì gli avrei mandato un messaggio per dimostrargli che probabilmente anche io avevo sbagliato a trattarlo in quel modo. Bussai al finestrino ma non ottenni nessuna risposta, solo dopo iniziò a giungere alle mie narici quell'odore metallico che mi fece sperare che tutto fosse uno scherzo, che nulla fosse vero. Spostai lo sguardo sui sedili posteriori e lo vidi. Disteso con una coperta sporca di rosso sulle gambe. Strabuzzai gli occhi, capii subito quello che era successo. Tentai di aprire la sua auto attraverso il finestrino rotto, mi sentivo una contorsionista mentre aprivo le varie porte. Non sapevo nemmeno io perché lo stessi facendo, non volevo deludere Scott ma allo stesso tempo forse volevo ringraziarlo per ciò che lui aveva fatto a me. Non lo avrei lasciato morire.

I Hate You~ Theo Raeken Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora