Liberio segue la macchina di Tommaso fino a una zona a sud-est di Pisa.
Abbandoniamo i veicoli in un parcheggio non troppo distante dalla meta, poi ci avviamo verso un gruppetto di edifici abbandonati che scorgiamo in lontananza.
«È laggiù» dico non appena la nonna mi fa un cenno d'intesa. «Tommy, puoi riportare Saul alla macchina? Se succede qualcosa... troverò il modo di avvisarvi.»
«Di cosa cazzo stai parlando?» replica mio fratello. «Perché devo tornare alla macchina? Io vengo con te!»
Lo guardo male. «Scordatelo...»
Mi accorgo che Tommaso sta per aprire la bocca, così gli scocco un'occhiata glaciale per farlo tacere.
«È una follia... A questo posso pensare benissimo da sola.»
«Se la polizia non arriva, non puoi fare tutto da sola!»La polizia...
Ho provato a richiamarla, ho tentato anche coi carabinieri, ma non si sono fidati...
Mi hanno chiesto prove, e cos'avrei dovuto dire? Che parlo coi morti? Allora sì che mi avrebbero dato della pazza! E ormai, anche se m'inventassi qualcosa, non mi crederebbero comunque.Nadia prende un respiro molto profondo, e tenta di dire, con una brutta smorfia: «Tu credi che... Oh, accidenti a me! Tu credi che Harry Potter avrebbe mai trovato tutti gli Horcrux senza Ron, Hermione e Silente? Pensi che sarebbe mai sopravvissuto se sua madre non avesse dato la vita per lui, se Piton non si fosse sacrificato, e se Hagrid non lo avesse protetto?»
La guardo a bocca aperta. «Che cosa?»
«OK, senti... Tu sei Harry, no? E noi siamo... l'Esercito di Silente...»
Continuo a fissarla, colta alla sprovvista.Alberto mi batte la mano sulla spalla. «Roberta e Bianca sono anche nostre amiche, e tu non puoi fare tutto da sola. Hai bisogno di noi.»
«M-ma Saul...»
«Chiudi il becco!» Mio fratello mi supera repentino. «Non voglio ascoltare più discorsi simili! Andiamo!»
Sgomenta, rimango a fissare Tommaso che lo raggiunge e lo affianca, subito seguito da Edoardo, poi da Alberto e Nadia.Liberio mi stringe la mano. «Sai una cosa? Forse tu hai sempre creduto di avere solo tre persone che ti vogliono bene. Ma non è esattamente così.»
Scuoto la testa. «Libe, i-io non ho idea di cosa stia per succedere... Io...»
Come faccio a spiegare quanto il mio cuore batta all'impazzata, che mi sento il fiato corto, la gola e la pancia gelate, che le gambe mi tremano talmente tanto che mi sento sul punto di collassare, che la bile sembra andare in su e in giù come su un'attrazione da luna park?
Come faccio a spiegare qualcosa che sto provando per la prima volta, e che è agghiacciante?
È orribile, è come se... è come se fossi già morta...Liberio mi accarezza il viso. «Credo di capire ciò che provi. Sto sentendo lo stesso.»
«Non posso permettere che Saul venga con noi... Se gli succedesse qualcosa, io...»
«E se succedesse qualcosa a te, come pensi che l'affronterà? Vuole proteggerti, esattamente come tu vuoi proteggere lui.»Lo guardo negli occhi, accesi di paura. È terrorizzato, ma verrà, e mi resterà accanto...
Mi passa le dita tra i capelli. «Ti amo, Irene.»
Accidenti, se crede che questo servirà a ricaricarmi le batterie... ci ha visto proprio giusto!
Il mio ragazzo mi ama!
Scherziamo? Anche io amo lui.
Sono così tanto vicina al pericolo da rendermi perfettamente conto di cosa veramente io provi per lui!
Senza la sua presenza sono attiva quanto lo è un telecomando Wii senza pile! Se non fosse per Liberio, sarei vuota come un corpo baciato dai Dissennatori!
Liberio è la mia anima, se perdo lui, io non sono più niente.
Eppure non posso impedirgli di seguirmi, perché sarebbe altrettanto disperato nel perdere me.
Ci proteggeremo a vicenda.
In qualche modo riesco a sorridere, e mi allungo sulle punte per baciarlo. «Ti amo anch'io, Liberio.»
Ci stringiamo forte la mano, ci guardiamo ancora negli occhi, e poi ci avviamo al seguito del gruppo.*
Gli angeli mi fanno strada fino alla via che porta verso gli edifici interessati. Nonno Gigi mi fa cenno di avvicinarmi alla chetichella, così passiamo rasenti ai muri delle altre strutture abbandonate, finché non scorgo in lontananza due tizi dalla faccia arcigna, seduti sul marciapiede e intenti a fumare.
Michele indica il capannone alle loro spalle. «Il posto è quello, stanno facendo la guardia.»
Spiego la situazione agli altri, mentre ci tiriamo indietro affinché quei due ceffi non ci sentano.
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Il Paradiso a casa mia
Teen FictionDopo la scomparsa della madre a causa di una malattia, Irene è caduta nella confusione più totale. Vuole isolarsi dal resto del mondo, non tollera che gli altri provino pietà per lei, ed è diventata molto nervosa e facilmente irritabile. E soprattut...