prologue

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"Come scusa?" gli chiesi agitata. La mia voce risultava terribilmente strozzata, colpa del suo sguardo intimidatorio che aveva posto su di me. Spostò velocemente lo sguardo verso il muro sporco dietro di me continuando ad ignorare la mia domanda. Sbottai frustrata battendo nervosamente il piede per terra.
"Alcune persone credono che gli occhi siano lo specchio dell'anima" dissa scandendo le parole lentamente, sempre senza guardarmi " I tuoi occhi parlano, più di quanto tu possa controllare" continuò posando adesso i suoi occhi su di me, studandomo il viso. Tutta la mia poca sicurezza parve sgretolarsi dopo la sua affermazione. Il mio labbro iniziò a tremolare, il fiato iniziava a mancare 'No'
'no'
'no'
mi tappai le orecchie nel misero tentativo di stoppare quelle voci nella mia mente.
Stavo impazzendo. Non riuscivo a controllarmi. Le lacrime avevano ripreso a scendere copiosamente sul mio volto ma non emettevo singhiozzi. Mi appoggiai sul muro freddo chiudendo gli occhi cercando di riacquisire un po' di lucidità. Improvvisamente sentii il suo respiro sul mio viso e poi mi sussurò "il dolore serve" smisi di respirare per qualche istante e lo guardai confusa, dove diamine vuole andare a parare? Poi si allontanò di qualche passo pronto ad uscire da quella stanza soffocante "il dolore serve" ripetè un altra volta, poi sospirò "almeno il vuoto si riempie"

Come as you are «ltDove le storie prendono vita. Scoprilo ora