27 OTTOBRE 2020
Convivevano di nuovo da un paio di settimane. Erano le 11 di sera e si stavano sparando la terza puntata di seguito di una serie tv con cui si erano chiusi. Seduti sul divano, leggermente distanti uno dell'altro. Brando stava stravaccato a gambe aperte e mano abbandonata sull'inguine, dove ogni tanto si dava una sistemata. Poggiava un braccio sullo schienale, allungato dietro la nuca di Fabio, lui ci si appoggiava appena mentre guardava la tv senza troppa attenzione. Era preso da altri pensieri.
Ad un tratto il telefono di Brando, poggiato sul bracciolo del divano dal lato di Fabio, iniziò a vibrare ripetutamente per l'arrivo di svariati messaggi. Entrambi si voltarono a guardarlo, richiamati dal suono, e dopo un secondo il proprietario premette il pulsante di stop sul telecomando, mettendo in pausa la serie, e si allungò di traverso sulle gambe di Fabio per prendere il telefono.
"Chi è?" Gli chiese distrattamente il ragazzo, trattenendo un piccolo sbuffo di risata per l'espressione ridicola con occhi chiusi e bocca aperta, in cui avevano stoppato il protagonista "Nic" fu la laconica risposta del riccio, che aggrottava le sopracciglia nel leggere il contenuto dei messaggi.
Fabio sentì Brando che poggiava la pancia sulle sue cosce, sdraiandosi definitivamente sulle sue gambe, mentre iniziava a digitare una risposta "Nic che s'accolla con... robe varie, aspe che je rispondo" aggiunse. L'altro annuì e sospirò mettendosi ad aspettare.
Sullo schermo, accanto alla rotella che avvisava da quanto il video fosse in pausa, facevano bella mostra di sé la data e l'ora. Fabio inspirò ed espirò profondamente rileggendo la data.
Non che non lo sapesse che giorno fosse... ma avercelo lì davanti agli occhi aumentava i pensieri che gli affollavano la mente.
Fabio sbuffò leggermente quando vide un 3 comparire sulla rotellina dei minuti che il video era stato fermo. Gettò un'occhiata a Brando, ancora concentrato sul suo telefono
"oh!" lo chiamò ridacchiando "te levi??" gli disse mollandogli un paio di sculacciate scherzose, data la posizione in cui stava "si un attimo... mo me tolgo" ribattè lui senza scomporsi minimamente. Fabio attese ancora un minuto ma niente. Sbuffò più sonoramente e si sporse in avanti, poggiandosi con le braccia sulla schiena di Brando come fosse stato un tavolino. Gli puntò un gomito sui reni per portarsi una mano sotto al mento, rivolgendogli ancora un'occhiata.
Il protagonista della serie ancora se ne stava paralizzato con quell'espressione ridicola.
Fabio riprese a rimuginare ancora. Dopo qualche altro secondo si tirò di nuovo indietro contro lo schienale del divano. Le braccia ancora allungate sopra al riccio che sembrava star scrivendo al suo amico Nic il seguito di -guerra e pace-
Con la testa poggiata allo schienale e lo sguardo un po' perso nel vuoto, gli parcheggiò con disinvoltura le mani sul sedere e iniziò distrattamente a dargli delle pacchette leggere, alternando le mani come se stesse suonando un tamburello. Brando alzò gli occhi dallo schermo dopo qualche secondo, girandosi divertito verso di lui
"oh! Che c'hai preso gusto Fedè?" scherzò. Fabio sorrise "colpa tua che mi metti il tuo bel culetto sotto al naso" replicò. Brando scoppiò a ridere, mollò il cellulare di nuovo sul bracciolo e si tirò su da lì "ma che sfacciato" commentò divertito, mentre si sedeva sui talloni accanto a lui "mo t'aggiusto io a te" aggiunse mentre gli serrava il viso tra le mani e lo tirava verso di sé. Spinse la bocca sulla sua, iniziando a baciarlo da subito in modo irruento. Schiuse le sue labbra quasi con prepotenza mentre lui iniziava a rispondere al bacio con la stessa passione, afferrandogli i polsi tra le mani. Fabio sorrise contro le sue labbra quando lo sentì che iniziava a spingere con la testa per convincerlo a stendersi. Non era certo la prima volta che iniziavano a guardare la tv e poi quella rimaneva ferma in pausa, con un malcapitato personaggio x che restava immobilizzato, a reggere la candela a loro che facevano l'amore sul divano. Cominciò ad opporre una finta resistenza. Brando spingeva da una parte e lui dall'altra, entrambi nel tentativo di far stendere l'altro sotto di sé. Fabio lo faceva tanto per giocare. Lo sapeva che Brando comunque era più forte di lui e, non appena avesse voluto davvero, ci sarebbe stato ben poco da fare. Dopo un paio di secondi infatti, il riccio staccò le mani dal suo collo e gliele piantò tutte e due sulle spalle, caricando con tutto il peso per spingerlo giù, e lui glielo lasciò fare.
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Come lei
RomanceQuinta one shot ambientata dopo non avere paura. In realtà cronologicamente è la prima: è ambientata un mese dopo la fine del capitolo 18. Come al solito NON E' OBBLIGATORIO AVER LETTO LA LONG PER CAPIRLA. E' arrivato il momento per Fabio di condivi...