Prologo: preciso che in questa storia i caratteri dei personaggi saranno leggermente diversi e che POTREBBERO ESSERCI PROBABILI SPOILER.
Ad ogni modo, non seguirò la trama del manga, la cambierò leggermente -perderanno la partita e basta, senza infortuni o altro
(non ho finito il manga, perché il mio cuoricino non è ancora pronto, SO COME FINISCE TRANQUILL*, conosco bene i personaggi e le vicende).
TUTTO QUELLO CHE SCRIVO L'HO PENSATO IO, NON L'HO COPIATO DA ALTRI (anche perché io non leggo quasi nulla su Wattpad); visto che già tanti hanno scritto ff è probabile che alcune cose siano simili.
I capitoli saranno in gran parte dal punto di vista di hinata (penso che l'ultimo lo farò con Kageyama),ergo non scriverò i nomi dei personaggi (tranne quando ovviamente ce ne sono tanti che parlano contemporaneamente); i dialoghi sono attaccati tra di loro, quando vedete lo spazio vuol dire che hinata sta pensando (boh per sicurezza ve lo dico).L'aria di gennaio è ancora fresca sulle mie guance, che arrossiscono appena metto piede fuori casa.
Oggi nevica, poco per fortuna.
È bianca.
Soffice.
Quieta l'animo.
Rabbrividisco al contatto del palmo con la strada.
La sento sciogliersi lentamente.
Piano piano diventa semplice acqua.Mammaaa, il fratellone è di nuovo triste!
Natsu mi riporta alla realtà.
A cosa stavo pensando? Non me lo ricordo.
Non ho più freddo alle guance perché sto piangendo; le lacrime scendono calde al contatto con la mia pelle raggelata.
Di nuovo.Brutta spiona!
Mi preoccupo per te e basta.
Beh allora tranquilla, sto benissimo.Sorrido.
Spero non si noti troppo sia falso.Devo andare ora, altrimenti farò tardi.
Vai in bici anche con tutta questa neve? Non lo vuoi un passaggio?
Tranquilla mamma, ha quasi smesso.
Ciao fratelloneee, torna presto così mi dai altre lezioni di pallavolo!
Va bene.Mi fa piacere che ti piaccia la pallavolo.
Sono sicuro che da grande diventerai molto più brava del tuo fratellone, Natsu. Vorrei lo sapessi.Mi chiamo hinata shojo e la mia squadra ha appena perso le nazioni
Per colpa mia.16 Gennaio
Come ogni giorno, mi reco a scuola in bici.
Passo il solito bivio.
Poi il solito incrocio.
Mi fermo allo stesso semaforo.
E due chilometri più avanti c'è la mia scuola.
Però non è un giorno come gli altri.
Oggi non ci sarà il solito allenamento.
Non vedrò i miei compagni al club.
Non sentirò il profumo della palestra.
Ma soprattutto, non schiaccerò ad una sua alzata.La scuola è ancora piena di striscioni del nostro club: VOLA.
La prima ora passa e non me ne rendo neanche conto; tra una lezione e l'altra continuano ad arrivare persone che nemmeno conosco per congratularsi per la partita.
"Potrete riprovarci l'anno prossimo"
"Siete stati bravissimi, ma loro erano troppo forti"
"Ci saranno altre occasioni, vi rifarete"Non ci saranno altre occasioni, non con questa squadra: era con loro che volevo giocare ancora, segnare, far fremere il pubblico per la tensione, alzare il trofeo. Erano loro.
Dovevo solo riuscire a segnare.Hinataaaaa
Tanaka senpai, non ti avevo sentito scusa
Sovrappensiero?
Un pochino forse, ma è normale no?
Per i primi giorni sì.Guarda alla finestra in direzione della palestra: sono sicuro che anche lui come me vorrebbe solo correre lì
Lui come l'ha presa invece?
Uhm? Kageyama dici?
E chi sennò.Mi sorride; già, tutti loro lo sanno, me ne ero dimenticato.
Non troppo male.
Il grande re non è abituato a perdere, deve essere stato un duro colpo per lui. Dovresti stargli vicino: in questo momento sei la persona migliore per lui.Mi appoggia delicatamente la mano sulla spalla e se ne va.
Vorrei concordare con lui, ma non posso; ora come ora sono la persona peggiore per Kageyama. Sta così per colpa mia, perché ho sbagliato; se lo lascio in pace, magari, tra un po' riparleremo, almeno.
Non posso pretendere che agisca come se nulla fosse successo, non ci riesco neanche io, e più ci penso, più sono dell'idea che non avrei dovuto giocare io quell'ultima azione.
Non dovevo.
Non dovevo.Ho bisogno di aria.
Nel cortile vicino alla palestra non c'è quasi nessuno, come al solito. Sento di nuovo le guance umide; magari è perché provo nostalgia verso quel posto, perché mi ci sono allenato per molto... no, non è vero. Sto solo ripensando a Kageyama.
Di nuovo.Sento dei passi e mi affretto ad asciugarmi le poche lacrime, sarebbe troppo imbarazzante.
Non riesci a stare distante da qui neanche quando è chiusa eh?
Penso sia più forte di meSorrido. Sugawara è tra tutte le persone quella con cui ho più voglia di parlare, come se potessi dirgli tutto.
Prima ho visto Tanaka.
ah
E mi ha detto che ti ha visto pensieroso.
Può essere.
Eddai, non starai mica ripensando alla partita vero?
Non è che sia così semplice non farlo.
Eppure non è neanche la prima volta che perdi; mi pare che vi avessero stracciato al vostro primo torneo delle medie.
Scusa, questo dovrebbe consolarmi?
Mmm non so, ma almeno ora stai ridendo un po'.
Difficile non farlo, eravamo proprio scarsi.
Non fa bene tenersi tutto dentro, lo sai no?
già...come immaginavo è riuscito a tirarmi su il morale; Sugawara senpai è una persona fantastica: ascolta tutti, da consigli... eppure ha pure lui i suoi problemi.
Vorrei essere un po' come te, senpai, voglio essere anche io una persona sulla quale si può contare.Hinata?
Le sento di nuovo, impazienti di uscire: non ci riesco, non posso trattenerle ancora.
Ehy Hinata, tutto appost-
PERCHÉ, PERCHÉ, PERCHÉ.... perché è successo.... tutto questo....
Hinata...Dovrei portargli più rispetto, è un mio senpai prima che un mio amico; ma nonostante ciò, non riesco a smettere di piangere. Mi fa male il petto, voglio urlare, liberarmi di questo peso.
Pensi davvero...
Quella voce...
che piangere risolverà qualcosa?
Angolo autrice
oh aiuto nella mia testa è way better, perché mi immagino i personaggi che parlano con toni diversi in base alla situazione e questa non è una cosa che si può scrivere uffa.
Anyway, uhm spero non sia troppo male come inizio; I mean, spero non sia troppo lento (?), boh in ogni caso pensavo di scriverla in circa 10-12 capitoli.
e nulla, grazie se perdete tempo a leggerla <3
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what about us (kagehina)
FanfictionL'amore è la più saggia delle follie, un'amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire. W.S.