Aveva schivato il proiettile, questo era poco ma sicuro. Anzi, probabilmente era stato più pericoloso di un vero proiettile. Aveva rischiato di avere un partner! Cioè, lui era Gavin Reed, odiava lavorare in team! Erano pazzi, dannatamente pazzi, se pensavano che sarebbero riusciti a convincerlo.
Per di più il partner in questione era un androide. Era vero che, dopo la rivoluzione degli androidi, le nuove leggi, la devianza legalizzata e tutto ciò che ne era conseguito, volente o nolente, Gavin si era abituato (per un po' aveva anche avuto una cottarella per Connor, alias RK800, primo, e per ora, unico androide detective della DPD), però era comunque pericoloso affibbiare il nuovo modello a lui. Meglio darlo in prova a qualcuno più... affidabile?
Fortunatamente era stata Tina a salvarlo. Era diventata da poco una detective e aveva bisogno di un partner, quindi si era beccata lei la palla al piede. Inoltre, in questo modo, anche il tostapane avrebbe fatto un po' di gavetta.
Quindi sì, tutto è bene quel che finisce-
"Mi scusi, è questa la scrivania della Detective Cheng, giusto?"
Gavin alzò lo sguardo dal computer e lo vide.
... porca puttana, ma chi-?
RK900.
Gavin guardò a bocca aperta l'androide.
No, ma dai! Non me ne va mai bene una!
Era dannatamente fantastico. Alto, moro, occhi azzurri, labbra carnose e soprattutto un fisico perfetto.
Gavin, calmo, non fare cazzate "Sì, è questa." disse indicando la scrivania alla sua destra.
"Ok, grazie." rispose l'androide gentilmente.
"Di niente." Da quando sono diventato educato? Con svogliatezza tornò a compilare i moduli.
"Lei è il detective Reed, giusto?" continuò l'androide, incurante del fatto che Gavin dovesse lavorare.
"Riconoscimento facciale?" domandò cercando di concentrarsi contemporaneamente sui documenti e sulla sua salute mentale.
"Targhetta." rispose indicando la targhetta sulla scrivania di Gavin.
L'uomo fissò confuso RK900 "Ma allora che cazzo di domanda è? Cioè, c'è scritto, perché devi chiedere conferma? Pensi che io abbia ucciso il detective Reed e mi sia appropriato della sua scrivania?" Ok, sono tornato alla normalità.
"È da poco che mi hanno attivato, sinceramente non sono ancora bravo nel intavolare conversazioni... a meno che non siano interrogatori, in questo sono il migliore."
Sbruffone "Regola numero uno, non dire ovvietà, è strano." l'androide annuì, accettando il consiglio "Piuttosto, tu come ti chiami?" Continuo a pensare che sia una cazzata mettere comunque la targhetta con il modello e non con il nome. Possono dire quello che vogliono, ma se io vedo un modello non capisco qual è il suo lavoro... e soprattutto, che senso ha? A rigor di logica mi dovrebbero tatuare in fronte 'Detective Reed' o un acronimo stupido tipo 'DR200'.
"Mi chiamo Conan." disse sorridendo.
"Cavolo sono veloci quelli della Cyberlife!" disse Tina arrivando con una tazza di caffè in mano e interrompendo la conversazione "Io sono Tina Cheng, tu?"
"Conan."
"Piacere Conan. Vedo che hai già incontrato Gavin." Tina lanciò uno sguardo di intesa a Gavin, uno di quelli che dice 'Hai visto che figo?!?!' Gavin annuì, confermando le due constatazioni di Tina. "Beh, immagino tu abbia bisogno di una scrivania, ma purtroppo c'è solo questa" disse indicando la scrivania davanti a quella di Gavin "Non è un problema Gavin, vero?"
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Mille e un reed900 One shot
ChickLitSemplicemente delle storie One shot di Conan e Gavin. Questi due personaggi sono estrapolati dal fantastico gioco "Detroit: become human". Sono rispettivamente un androide (detective) e un umano (detective) le cui storie non sono per niente approfon...