•capitolo sesto•

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~Helais

"Treno per Rays Taylors Lakes". Quei posti erano strepitosi. C'erano laghi, corsi d'acqua, spiagge e posti diversi da dove ero abituata ad abitare. -Oh...è uno scherzo..- chiesi ai miei compagni -Ehi bellezza, ti sembra uno scherzo? Dai su che perdiamo il treno, fantasticherai più tardi!- rispose, quasi  scocciata, Janny tirandomi per un braccio. Avevo sicuramente un sorriso da ebete sul volto dato lo sguardo del controllore dei biglietti. La tappezzeria del treno era, perlopiù, verde e rossa. I sedili nelle cabine erano piuttosto comodi, anche se era difficile osservare fuori a causa della patina di grasso che ricopriva gli spessi vetri. C'era odore di vecchio, anche se l'arredamento era abbastanza nuovo. Mi accomodai accanto ad Adam, mentre Janny e Matt si sbaciucchiavano sul sedile di fronte ai nostri. Sembravano decenni che non si baciavano. Erano talmente avvinghiati, che sembravano la stessa persona. Stavano per togliersi le tonsille a vicenda per quanto pomiciavano. -Ma non potete andare da un'altra parte a fare le vostre cosette- chiese Adam con finto ribrezzo -Sta zitto Levine!- lo azzittì Matt con un dito. -Piccola, aiuto- mi implorò Adam all'orecchio. Ridacchiai alla sua espressione -Andiamo a prendere una boccata per il corridoio?- proposi.     -Se vuoi anche sotto le rotaie, ma non qui!- approvò Adam raccapricciato. Iniziai a ridere e lui di conseguenza. L'autista andava come un pazzo, non si riusciva a stare in piedi senza ondeggiare come un ubriaco. -Non vedo l'ora di arrivare- disse Adam cingendomi le spalle -Anche io!-. Il treno fece un movimento brusco, e, per paura di cadere, mi sorressi alla balaustra della finestra. I miei occhi finirono sulle colline verdi che si allontanavano dietro le rotaie. Il sole rendeva tutto più luminoso. -Waw...- sibilai tra le labbra. -Bello vero?- chiese Adam. -Già..- risposi. Appena distolsi lo sguardo dal paesaggio mi girai  trovando a pochi centimetri di distanza da me, Adam. -Ci divertiremo un sacco lì..- mi disse.   -Sono felice di stare con te- continuai io. Mi stampò un bacio sulla guancia e mi prese la mano, quasi come fossi la sua ragazza. Non mi dava fastidio, anzi, mi faceva sentire sua. Il corridoio sapeva di roba vecchia e impolverata per questo tornammo in cabina. Matt e Janny erano seduti agli antipodi del piccolo rettangolo che occupavamo. Janny guardava fuori con un espressione truce e Matt guardava per terra quasi imbarazzato.  -Okay,...che é successo qui, in nostra assenza?- chiese Adam serio. Nessuno dei due rispose. Incombeva il silenzio e dopo poco Adam sputò con sarcasmo -Parliamo la stessa lingua? No, il dubbio sorge spontaneo ragazzi!-    -Ti interessa così tanto?!- chiese infastidita Janny. Adam alzò le mani in segno di resa -Fai conto che non abbia parlato...- Far ragionare Janny, era come parlare con un muro, quindi provai con Matt. -Ei, che è successo?- chiesi a voce bassa -Niente, niente- rispose scuotendo la testa Matt. -Hai addirittura il coraggio di dire niente?!- incalzò Janny -Tesoro io ti ho chiesto scusa, sei tu che non vuoi ascoltare..- prese le difese Matt     -Ma noi comuni mortali possiamo sapere?- Chiese Adam -ZITTO ADAM!!- Gli urlò in faccia Janny -Mi ritiro..- dichiarò Adam ridendo -Ei, cosa é successo Janny?- provai a chiedere. -Mi sono...scordato di comprare un regalo per i nostri 4 anni...- dichiarò Matt sconfitto. Ma Cristo. Io credevo chissà cosa! Avevo la prova, che, per stare insieme alla mia migliore amica, dovevi essere il suo schiavo plebeo, e soccombere alla sua ira. -Janny...- la rimproverai - tutta questo casino per una cazzata?-   -Uhm...un giorno capirai..-  fece piagnucolando lei. Mi lasciai cadere sul mio sedile buttandon con forza aria dalle narici. Adam mi massaggiò le tempie dicendomi -Siamo tutti con te Helais..- gli diedi una pacca sulla spalla ridendo, e lui mi diede un bacio.

***

Finalmente eravamo arrivati. Dopo un'ora di stronzate come 'dai amore non succederà più' 'ti prego perdonami' da parte di Matt e Janny, erano tornati a pominciare. -Erano più carini quando litigavano..-commentò Adam con un sorriso. -Misà tanto che hai ragione- risposi divertita. La stazione sorgeva in mezzo al verde. Insipirai dal naso, e lasciai andare via l'aria dalla bocca, soddisfatta. Quel posto già mi piaceva. Presi la mia valigia e scesi dal treno aspettando anche gli altri. -Il posto dove dormiremo non é molto lontano- mi informò Adam -okay..- dissi con un sorriso. Ci incamminammo per una strada sterrata piena di ciottoli; ci impiegammo 5 minuti per arrivare al camping e Adam scelse un posto sotto un albero grandissimo e un ruscello a pochi metri. Sembrava quasi un sogno. L'aria era mite, e il posto strepitoso. Si sentiva profumo di salsedine, segno che a poca distanza c'era un lago salato. I miei occhi catturavano più particolari di una macchina fotografica. Vidi, tra una palma e un'altra, un'amaca bianca. Notai un rospetto marrone che saltellava accanto ai miei piedi per poi gettarsi nel ruscello davanti i miei occhi. Avevo voglia anche io di fare un bagno, magari più tardi. Matt e Adam cacciarono le tende e i sacchi a pelo per la notte dai loro borsoni super attrezzati. Iniziarono a piantare al suolo le tende, e, io e Janny cercavamo ramoscelli e pezzi di legno, per preparare un fuoco con cui avremmo, poi, cucinato. Era a quasi ora di pranzo, per questo dovevamo mangiare qualcosa.

Sono forte come un lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora