Remus non riusciva a crederci, sperava che fosse tutto un incubo; sperava di risvegliarsi tra le comode e calde coperte del suo letto a Grimmauld Place, tra le grandi e confortevoli braccia della persona più importante della sua vita, della persona che aveva amato di più al mondo; quella persona che aveva amato dal primo momento in cui i loro occhi si erano incontrati.
Si ricordava benissimo il momento in cui i loro sguardi s'incontrarono per la prima volta; occhi negli occhi lui con gli occhi grigi in cui ci vedevi il mare in tempesta, occhi furbi, vispi e pieni di vita, ma anche tristi perché portavano dentro di essi le torture subite da coloro che si definivano genitori; con quelli suoi miele, occhi curiosi, intelligenti e amorevoli, ma che conoscevano la sofferenza delle lunghe notti di luna piena, della bestia che diventava in quei momenti, ma in fondo con la consapevolezza di essere fin troppo docile per essere definito tale.
Non poteva dimenticare il sorriso che li fece quando per la prima volta entrò dentro allo scompartimento dove si trovava lui, un sorriso arrogante che però non l'aveva infastidito come pensava, anzi lo avevano intrigato; con quell'aria da duro, da strafottente lo aveva attirato.
Nel momento in cui Remus lo guardò per la prima volta capì che ormai non c'era più via di scampo, il suo cuore aveva perso un battito davanti quegli occhi, quel sorriso, quei lunghi capelli corvini, quei lineamenti ancora delicati, da bambino, li aveva rubato il cuore già dal primo momento, ma lui ancora non se ne accorse; non aveva mai avuto un amico a causa dei continui trasferimenti per il suo piccolo problema, perciò pensò subito che fosse questo il motivo, ma negli anni a venire si dovette enormemente ricredere.
Passarono tutto il viaggio in treno assieme a due ragazzini, James e Peter, che arrivarono successivamente; quel giorno capì che non si sarebbero mai più separati, erano diventati amici dal momento in cui si erano seduti vicini e gli amici non si separano mai aveva detto James quando scesero dal treno per dirigersi verso le porte del luogo che avrebbero chiamato casa.
Quando furono tutti e quattro smistati nella stessa casata era stato il secondo momento più bello della sua vita, dopo la conoscenza di Sirius e degli altri due.
Da quella sera divennero inseparabili; tutti e quattro sempre insieme, sempre l'uno con l'altro, a coprirsi le spalle, ad alzarsi il morale a vicenda nei momenti del bisogno, a ridere, scherzare, mangiare, piangere, studiare; erano inseparabili, una cosa sola.
I primi anni li passarono tranquilli, l'unico avvenimento importante fu la scoperta del piccolo problema peloso di Remus; ma dal terzo anno iniziarono i problemi, Remus capì di amare Sirius quando quest'ultimo iniziò ad uscire con una ragazza, Marlene, ricordava come li vedeva camminare insieme, mano nella mano, felici e spensierati, ricordava come si fermassero nei corridoi per scambiarsi effusioni; e ricordava come il suo corpo, la sua mente e la sua anima reagivano a quella vista, ricordava il lupo in se stesso reclamare ciò che era suo; perché per il lupo Sirius era di sua proprietà; dal momento in cui Remus vide Sirius, anche il lupo in se si legò irrimediabilmente al ragazzo e a quello non c'era modo di scampare; ogni volta che incontrava i due nei corridoi Remus scappava in lacrime reclamando il suo letto e la solitudine. Sirius li mancava come l'aria; per due anni lui e Remus erano stati inseparabili, quasi due fidanzati e all'improvviso tutto era finito; ricordava come quell'anno si allontanò quasi del tutto dai suoi amici, dai malandrini, così si facevano chiamare.
Il fidanzamento di Sirius con Marlene durò solo fino all'inizio del quarto anno quando i due si lasciarono definitivamente rimanendo amici, dopo la rottura Sirius tornò a stare sempre con i malandrini e ritornò ad avvicinarsi a Remus, ma lui non era dello stesso avviso, infatti poco dopo l'inizio del quarto anno Remus iniziò ad uscire con una ragazza di nome Mary, era molto gentile e carina, si trovava molto bene con lei, si assomigliavano caratterialmente ed avevano stessi hobby; ricordava come Sirius divenne scontroso nei confronti di tutti, ma soprattuto di Remus che ferito dal comportamento dell'amico si allontanò ancora di più; conobbe il motivo per cui l'amico si comportava in quel modo solo l'anno successivo, quando Remus si lasciò con Mary ed i malandrini tornarono ad essere uniti.
Il quinto anno fu un anno molto importante per tutti loro, principalmente perché quell'anno terminarono la mappa del malandrino che avevano iniziato a creare durante il terzo anno, ma anche perché Sirius, James e Peter divennero animagus per aiutarlo durante la luna piena; da quel momento il gruppo dei malandrini divenne ancora più unito e ogni mese organizzavano l'avventura che avrebbero avuto durante la luna piena successiva.
Inoltre ricordava benissimo che quell'anno durante una festa nel dormitorio di Grifondoro, a cui i malandrini ovviamente parteciparono, Remus venne a conoscenza del motivo per il quale il suo migliore amico si era comportato in malo modo con lui l'anno precedente, ovvero per gelosia, perché si Sirius era completamente geloso di Remus ed a quella rivelazione quest'ultimo non poté fare a meno, grazie a qualche bicchiere di Whiskey incendiaro,di buttarsi tra le braccia dell'amico e baciarlo appassionatamente; quello fu un altro dei momenti più belli della sua vita a cui se ne aggiunsero numerosi negli anni successivi; fino a quella fatidica notte.
Ricordava benissimo il momento più brutto della sua vita; ancora più brutto del giorno in cui venne morso da Fenrir Greyback; la notte in cui la sua vita si sgretolò in mille pezzi, la notte in cui perse tutte le sue certezze, la notte in cui perse le persone più importanti della sua vita, la notte in cui perse i suoi unici veri amici, la notte in cui perse il suo unico grande amore; non era servito a niente provare a difenderlo, a dire che era innocente, lo portarono via davanti ai suoi occhi; con le lacrime che offuscavano la sua vista e il rumore del suo cuore sgretolarsi Remus sentì solo la sua voce, bloccata da un lieve singhiozzo urlarli ti amo Remus, con la voce inclinata dal pianto e con i singhiozzi che fuoriuscivano dalla sua gola gridò prima di vederlo scomparire davanti i suoi occhi un ti amo Sirius.
Da quella notte passarono dodici anni, dodici anni di infelicità, dodici anni di tristezza e solitudine, dodici anni in cui quasi riuscirono a convincerlo della colpevolezza del suo amato Sirius, ma il suo amore per lui andava oltre tutto questo e nel momento in cui si rincontrarono era come se quei dodici anni non fossero mai passati; quando si rincontrarono fu il momento più bello che avesse vissuto negli ultimi dodici anni.
Ricordava come si erano amati nei successivi due anni, ricordava tutte le promesse, tutti i ti amo sussurrati nel silenzio della loro camera, ricordava i gemiti sommessi, le parole dolci, le carezze, i baci, le risate, ricordava tutto e non l'avrebbe mai dimenticato, non avrebbe dimenticato la sua dolce risata, non avrebbe dimenticato i suoi dolci sorrisi, non avrebbe dimenticato i suoi lunghi capelli corvini, non avrebbe dimenticato quegli occhi grigi che tanto amava, non avrebbe dimenticato i belli e brutti momenti vissuti insieme.
In quel momento lo avrebbe voluto seguire oltre il velo, andare lì da lui, dall'uomo che amava, avrebbe voluto un ultimo abbraccio, un ultimo bacio, un'ultima carezza, ma non poteva andarci; doveva proteggere Harry, doveva aiutarlo, doveva prendersi cura di lui per Harry, per Sirius e per se stesso; perché Harry aveva bisogno di Remus come Remus aveva bisogno di Harry perché entrambi avevano bisogno di Sirius.
L'ultimo pensiero che Remus dedicò a Sirius guardandolo in viso mentre attraversava il velo fu: non ti dimenticherò mai, ti ricorderò sempre, ogni giorno, ogni notte, ogni attimo, ricorderò il tuo viso, i tuoi occhi, i tuoi capelli, tutto di te; sarai il primo pensiero appena mi alzerò la mattina e l'ultimo a cui penserò la sera prima di addormentarmi; sarai l'unica persona che amerò nella mia vita anche se mi sposerò e avrò dei figli; tu sarai sempre la persona che avrò amato fino alla fine. La persona che avrò amato per SEMPRE.Angolo autrice
Beh che c'è da dire... ho pianto per tutto il tempo in cui l'ho scritta, ma devo ammettere che mi sento comunque molto soddisfatta; è la mia prima one-shot, quindi spero che non sia deludente; ovviamente spero che vi piaccia anche se vi farà piangere; e niente commentate e votate.
Un bacio
Ginny.
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Ricordi // wolfstar
FanfictionOne-shot su una delle mie ship non-Canon preferite la Wolfstar.