capitolo 4

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Suonata la campanella dell'ultima ora chiesi a Rosy di spiegarmi di più su Luke e lei cominciò a spiegare «beh... Luke é un ragazzo particolare, molto attraente e furbo. Io non mi fido più molto di lui, era proprio un bravo ragazzo una volta»

Quella spiegazione mi lasciò confusa più di prima. Cosa voleva dire 'io non mi fido più molto di lui' e con 'era un bravo ragazzo'? «perché adesso non ti fido e tutte le cose belle di lui sono tutte al passato?» dissi perplessa. Mi accompagnò al bar dove mi dovevo trovare con Luke nel frattempo e mi raccontò la storia «io e Luke avevamo un bel rapporto, circa tre anni fa. Eravamo migliori amici e con noi anche Colin, il ragazzo moro. Poi lui voleva andare con tutte le ragazze e si avvicinava ad Ashton e Calum. Infine ci ha scaricati per andare a farsi tutte le ragazze innocenti. Beh.. non molto innocenti dopo lui»

Mi dispiaceva per Rosy e Colin, più che altro volevo capire se anche Ashton quindi era come lui. Eravamo arrivati al bar.

«va bene, ho capito. Starò attenta. Adesso devo andare, ti va se alle 16 vieni da me a ripassare il programma scorso?» dissi con preoccupazione, ma rimanendo disinvolta. «allora ci vediamo più tardi. Ciao» pronunciò guardando da un altra parte e poi guardando me per poi allontanarsi verso la sua macchina. Mi girai a vedere nella direzione dove stava guardando. Vidi Luke intento a tenersi il piercing fra i denti e avvicinarsi. Sorrisi quando me lo trovai a poca distanza e lo salutai «ciao biondino» e ammiccai.

Mi squadrò da capo a piedi e mi rispose con un piccolo ghigno malizioso «non dirmi che ti sei già scordata il mio nome. Anche perché una bellezza come te non me la voglio perdere». Se ci stava provando aveva l'approccio sbagliato. «ciao Luke. Chi ti ha detto che una come me andrebbe con uno come te?» e feci scappare una piccola risata facendolo innervosire, cominciando a giocare al mio stesso gioco «oh va bene scusa, me ne vado dai - si avvicinò alla moto e prese un casco fra le mani - sempre se tu non vuoi venire con me a fare un giro»

Stai giocando contro la persona sbagliata amico. Arriverai ad un passo al traguardo e ti verrà strappato davanti. Sei avvisato.

«accetto il giro. Dove mi porti?» risposi afferrando il casco e indossandolo mentre lui si metteva in sella. «pensavo di mangiare qualcosa sai, ho fame.» disse assicurandosi che fossi salita e stretta a lui per poi partire nel traffico di quella città.

Arrivammo ad un bar particolare, pieno di ragazzi, dove servivano dei piatti di pasta all'apparenza fantastici. Passò davanti alla fila e disse qualcosa al ragazzo che faceva il barista, un tipo carino della nostra età penso, e gli indicò di sedersi ad un tavolo all'angolo.

Ci sedemmo al tavolo e arrivarono due piatti di spaghetti con ragù e due bicchieri d'acqua. Era un bel posto. «wow, non immaginavo avvessi preparato un bel pranzetto così» affermai senza guardarlo mentre prendevo un po' di pasta. «perché non avrei dovuto?» rispose come se fosse ovvio. «voglio sapere chi sei. Chi sei per davvero. Nessuno me lo vuole dire. So solo che ci provi con tutte le ragazze.» dissi lasciando un tono quasi preoccupato che potesse farsi del male. Lasciò la forchetta nel piatto, alzò la testa e indurì la mascella. «tu sei tutte?» chiese osservandomi con fare duro. Mi intimorì tanto il suo modo, abbassai lo sguardo, buttai giù un boccone di pasta e pronunciai esattamente queste parole «no. Io non sono il tutte che vanno con te. Io non sono quella che ci casca. Solo che te pensavi fossi tutte.». Mi alzai dalla sedia e presi lo zaino, camminai verso l'uscita e una mano mi bloccò. Mi girai. «aspetta Leila. Non volevo farti arrabbiare.» disse lui. Lo fissai negli occhi con indifferenza, con la stessa indifferenza di un rapporto che non c'è, ma doveva nascere. «la risposta é no. Non sono come le altre. Io mi affeziono alle persone.»

Dissi quelle ultime parole e uscii dal bar lasciandolo in piedi ad osservarmi andare via. Chiamai Ashton che mi venii a prendere.

«cosa ha combinato Luke?» mi chiese il riccio trattenendo una risata molto evidente. «piuttosto te cosa fai per essere uno sciupa donne come lui? Sai mi hanno informata che da quando é cambiato Luke in un donnaiolo si é avvicinato a te..» risposi zittendolo e probabilmente facendolo arrabbiare, perché fermò la macchina e disse «se lui vuole essere un cretino non vuol dire che lo sia anche io. Ho fatto anche io le mie cretinate ma non sono come lui.»

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