3-Tristezza

151 10 2
                                    

Il sole trapelò dalla finestra che aveva dimenticato di coprire con le tende, aprì gli occhi con fatica, erano ancora arrossati dal pianto di ieri...

Ieri, che giornataccia, anzi, che giornata di merda, Ryujin l'aveva lasciata e Yeji non poteva fare a meno che pensare a lei.

Mentre stava ripercorrendo con la mente i momenti che avevano passato insieme, si era addormentata e aveva sognato la prima volta in cui l'aveva vista; la ragazza si era svegliata con un misto di calore e vuoto nel corpo.

Si alzò dal letto controvoglia, andò nel suo bagno a lavarsi il viso e mentre si asciugava, il suo sguardo si fermò sul suo volto: aveva gli occhi gonfi e un po' arrossati, avevano perso quella brillantezza che li caratterizzava.

Yeji sbuffò, oggi sarebbe dovuta andare con i suoi genitori a comprare il necessario per il rientro a scuola ormai imminente.

La scuola, non voleva tornare a scuola e rivedere la ragazza dai capelli rosa e non poterla più abbracciare, non poterla più baciare, accarezzare, non poterla più amare.

Yeji si ritrovò a piangere, non aveva ancora realizzato pienamente ciò che era accaduto; si buttò sul letto a peso morto e si coprì il volto col lenzuolo, nessuno doveva vederla così, soprattutto perchè nessuno dei suoi genitori sapeva della sua relazione.

Sua madre entrò in camera "Tesoro, preparati che tra poco partiamo" la donna era vestita di tutto punto, nonostante ilvolto severo che incuteva timore a chi le si avvicinava, sua madre era una donna molto dolce, amava la sua famiglia e, anche se il lavoro la teneva impegnata anche fino ad orari inverosimili, faceva sempre in modo di esserci per chi amava.

"Amore, stai bene?" si avvicinò al letto e mise una mano sulla fronte di sua figlia per vedere se quest'ultima avesse la febbre

"Io non lo so, ho dormito male, forse ieri ho preso il raffreddore"

"Andate pure senza di me" aggiunse subito dopo la mora.

"Va bene tesoro, vuoi che ti portiamo qualcosa di speciale da mangiare?" le accarezzò la guancia la donna, si vedeva che era preoccupata per la ragazza, ma voleva darle fiducia e aspettare che fosse quest'ultima a raccontarle che cos'aveva per davvero.

Yeji sorrise dolcemente a quel contatto, amava sua madre, per lei era l'esempio lampante di una donna forte e indipendente che era riuscita a sfondare nel mondo del lavoro e aveva dimostrato che essere donna e avere una famiglia non ti rende meno valida; era la sua corazza.

"No grazie mamma, per ora sono a posto, nel caso mi preparo una scodella di noodles istantanei" la ragazza si girò dalla parte destra del letto, anche se voleva bene alla donna che l'aveva messa al mondo, adesso non voleva avere contatti con nessuno

"Va bene tesoro, riposati, ti voglio bene" le sorrise sua madre, in seguito uscì dalla stanza chiudendo la porta.

Yeji trasse un respiro di sollievo, ora era sola a tutti gli effetti e in un certo senso si sentiva bene in quella solitudine, come se quella sensazione la stesse cullando e trasportando in un baratro dal quale a fatica sarebbe uscita.

Sapeva che aveva fatto male ad affezionarsi così tanto a Ryujin, quasi come se fosse un'ossessione morbosa, forse era stato quello il motivo della loro rottura, però non capiva, magari nella loro relazione aveva messo troppo poco impegno o forse ne aveva messo così tanto da far sentire a disagio la ragazza dai capelli rosa.

Non lo sapeva e forse non lo avrebbe mai saputo.

Aveva bisogno di distrarsi, non poteva crogiolarsi nel mondo della disperazione per sempre, così decise di prendere il suo laptop dalla scrivania affiancata al letto e iniziò a guardarsi una dopo l'altra le puntate del Trono di Spade.

Quella serie tv era ottima soprattutto in una situazione come la sua, non c'era modo migliore di distrarsi dai propri problemi se non guardando robe violente su internet.

Era arrivata alla fine del terzo episodio della prima stagione quando sentì le sue palpebre pesati, era vero quello che aveva detto a sua madre, non aveva dormito bene, così decise di spegnere il pc e di provare di nuovo a dormire, tanto non avrebbe avuto le forze necessarie per fare niente in quella giornata.

Yeji chiuse gli occhi e si abbandonò al morbido cuscino, pensava che col fatto che fosse davvero molto stanca sarebbe sicuramente caduta in un un sonno profondo senza sogni, ma si sbagliava di grosso.

Nobody's like youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora