𝕏𝕀𝕀. 𝚈𝚘𝚞'𝚛𝚎 𝚗𝚘𝚝 𝚠𝚛𝚘𝚗𝚐.

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«Izuku» chiamò Shōto bussando alla porta prima di aprirla appena, facendo capolino all'interno. «Posso parlarti?»
Izuku si voltò a guardarlo sorpreso, ma annuì, non era da lui essere così composto, normalmente irrompeva nella sua stanza senza preoccuparsi minimamente di chiedere il permesso. «Certo, entra.»
Aveva passato tutto il pomeriggio a provare una nuova tecnica che se fosse riuscita sarebbe stata una svolta enorme per lui, senza però alcun risultato. In quel momento, per la disperazione si era abbandonato sul letto, riguardando per la millesima volta i video su vari eroi dell'anno precedente, con l'intenzione segreta di sbavare sulle riprese di Shōto, ma per qualche motivo si era ritrovato a guardare e riguardare quelle di Katsuki.

«Di cosa volevi parlarmi?» Chiese mettendo da parte il cellulare in fretta, quando Shōto si sedette accanto a lui sul suo letto, quel letto che non era solo più suo da settimane ormai.
«Ti ricordi un paio di settimane fa, quando ti ho lasciato da solo a medicare Katsuki per rispondere ad una telefonata?» Chiese e lui annuì, se lo ricordava perfettamente. Era stato un momento molto intimo, che non avrebbe  potuto dimenticare facilmente.

«Quando sono tornato, la porta era socchiusa e vi ho sentiti parlare...» continuò Shōto con tono cauto.
Izuku sentì le guance andare in fiamme e si tirò a sedere immediatamente. «Cos'hai sentito?» Chiese boccheggiante, con lo stomaco stretto in una morsa.  Non aveva detto niente che Shōto già non sapesse, ma il modo in cui si era aperto con Katsuki lo aveva fatto sicuramente sembrare patetico e miserabile. Per non parlare di quanto doveva essere sembrato disperato parlando di lui.

«Quasi tutto in effetti...» confessò lui per poi sollevare una mano ad accarezzargli la guancia con premura. «Mi dispiace che tu abbia dovuto affrontare cose così terribili, non avevo idea che la tua vita fosse stata così difficile» aggiunse, lo sguardo carico di compassione e amore.
«Oh... non... non ti preoccupare per quello, è passato» rispose lui, cercando di sembrare indifferente, come se quei ricordi non lo facessero ancora soffrire profondamente e vergognare per ciò che era.

«Perché non me ne hai mai parlato?» Chiese senza interrompere il contatto tra di loro.
Izuku si strinse nelle spalle. «Non ce n'era motivo. Ora sei qui con me... ed è tutto ciò che conta.» mormorò incapace di guardarlo negli occhi, le guance tinte di rosa per l'imbarazzo nell'ammettere quelle parole.

«Ma ne hai parlato con Katsuki.»

«Con lui... è diverso.» ammise, sorprendendo anche se stesso. Non riusciva ancora a capire affondo cosa fosse ciò che lo legava al ragazzo. Sì, si conoscevano da tantissimo, ma nell'ultimo periodo sentiva come se il loro fragile legame si fosse in qualche modo rafforzato, una connessione in qualche modo speciale. Sentiva di potersi aprire con lui, di potersi fidare.

«Perché? È perché è un omega come te?»
Izuku si strinse nelle spalle. «Forse... non lo so. Ma sembra cambiato rispetto a prima. Da quando è venuto qui è diverso e sento... come se ora ci fosse qualcosa in comune tra di noi.»
«Me?» Chiese Shōto sorridendo appena, forse cercando di alleviare la tensione. Izuku lo ringraziò con lo sguardo e gli restituì una piccola risata.
«Sicuramente tu sei una cosa che abbiamo in comune» concordò con tono leggero, ma Shōto si fece di nuovo serio.

«Lo sai che questo, tutta questa situazione, non l'ho cercata. Non lo avrei mai fatto di proposito» lo disse con voce greve, la fronte corrugata.
«Sì, lo so» annuì lui in risposta. Shōto gliel'aveva ripetuto decine di volte, ormai, ed era evidente che per lui quello fosse di fondamentale importanza e non voleva che ci fossero fraintendimenti.

«Ormai non posso cambiare ciò che ho fatto e non chiederei mai a Katsuki di interrompere la gravidanza...»

«Perché, è quello che vuoi?» Chiese lui, sconvolto alla sola idea. Non aveva nemmeno mai pensato che Shōto avesse potuto prendere in considerazione quell'idea.
«No! Assolutamente no, sono felice per questo bambino, ma al tempo stesso non voglio che nessuno di voi due soffra per causa mia. So che sono un egoista, ma non posso lasciare lui e non voglio lasciar andare te.» Mentre lo disse, Izuku riuscì perfettamente a vedere la battaglia interiore che lo divorava.

𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖 ~ Threesome||TodoBakuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora