Capitolo 15

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Scarlett pov's

“quattro anche io devo dirti delle cose” dico staccandomi dall’ abbraccio per poterlo guardare negli occhi, metto le mie mani sulle sue guance e guardandolo seriamente “sono una divergente” dico, spalanca leggermente i suoi occhi ancora lucidi e gli scappa una piccola ed impercettibile risata “lo so è strano ridere dopo che tu mi hai detto una cosa così importante però è che anche io lo sono” e per quanto ridere per ciò non è un motivo valido mi lascio contagiare dalla sua risata

Quando ricordo che devo ancora dirgli di Derek mi riprendo e continuando a guardarlo dico “immagino che vorrai sapere anche ciò che hai visto” lui all’inizio mi guarda confuso poi capendo annuisce “bè io e Derek siamo entrambi ex eruditi e stavamo insieme inoltre lui era anche il migliore amico di mio fratello, anche se devo dire che ora faccio fatica a chiamarlo Derek, negli eruditi il suo nome era Sebastian”

“perché ho l’impressione che tu sia ancora innamorata di lui e viceversa” io scoppio a ridere e lui mi guarda perplesso “guarda che parlo seriamente” dice con una faccia infastidita e imbronciata ed io rido ancora più “oh ma andiamo” mi urla “okay non alzate la voce però mi diverte il fatto che tutti continuate a ripeterlo, è come se tutti gli parlaste tranne me”

Lui sorride e mi abbraccia ed io dopo avergli baciato appoggio la testa sulla sua spalla mentre il mio volto è girato verso lui, alcuni minuti dopo ci stacchiamo per andare nella camerata e rimaniamo in silenzio durante tutto il tragitto però non è uno di quei silenzi freddi da cui non vedo l’ora di andartene, è un silenzio tranquillo e pieno di pace in cui ci teniamo per mano e di tanto in tanto ci lanciamo qualche sorriso

Appena entriamo nella camerata sciogliamo le nostre mani e andiamo verso i letti, come se fossimo sincronizzati ci togliamo entrambi le scarpe ed ancora con i vestirti dell’allenamento ci sdraiamo, appena chiudo gli occhi un rumore me li fa riaprire “no, non ci credo” “ dico facendo affondare ancora di più la testa nel cuscino, ho un déjà-vu, Derek è sulle scale che mentre sbatte la torcia sulla ringhiera delle scale

Sospiro e mi metto seduta sul letto rimettendomi le scarpe guardandolo mentre urla agli altri “forza muovetevi, in piedi” mi alzo con quattro andando verso Derek mentre dietro a noi c’è un Eric abbastanza assonnato, ma che cerca di non farlo vedere, mentre tutti gli altri non si fanno problemi a mostrarlo “seguitemi” ordina Derek ci lasciamo portare da lui ed arriviamo al tetto lui si mette accanto a William che a sua volta accanto ha i nati intrepidi che stanno facendo l’iniziazione con noi

“sta arrivando” dice William appena vede il treno arrivare e tutti noi saltiamo dentro il vagone

“siete qui perché ora giocheremo a ruba bandiera, un gioco che si farà sempre durante ogni iniziazione, faremo ci saranno due squadre e vincerà chi prenderà per primo la bandiera della squadra avversaria” dice Derek mentre William ha appena buttato sul pavimento un borsone pieno di fucili “non ci sono dei veri proiettili, ma delle freccette che vi faranno provare lo stesso dolore di quando si viene colpiti da un proiettile” continua Derek che con un cenno decide di far partire William per formare le squadre

William con la mano mi indica per poi dire “con me” Derek lo guarda infastidito, ma non ribatte “Eric” dice l’altro capofazione , mentre mio fratello sembra aver già scelto chi sarà il prossimo in squadra con lui “quattro” non ascolto più gli altri nomi sapendo già che non li ricorderò, appena fatte le squadre oltre a me, William e quattro ci sono due ragazze ed un ragazzo che fanno l’iniziazione con noi ed altre due ragazze con tre ragazzi interni, noi siamo i secondi a saltare ed avevamo già pianificato le squadre che avremmo fatto una volta scesi, faranno tutti la guardia alla bandiera da postazioni diverse mentre io, quattro e mio fratello andremo a cercare la loro bandiera

Stiamo tutti cercando un posto dove la bandiera non si possa vedere visto che entrambe le bandiere sono fosforescenti, all’improvviso quattro attira la nostra attenzione, ha trovato un posto dove nasconderla, è tra i rami di un albero abbastanza grande e pieno di foglie, non si vedrà, “ognuno vada al suo posto e voi due con me” io e quattro lo seguiamo e decidiamo di dividerci quando sentiamo alcuni rumori da parti differenti

Continuo a camminare cercando di non fare nessun rumore, ma appena sento il rumore di alcune foglie che vengono schiacciate mi giro puntando il fucile sulla fronte di chiunque sia, non riesco a vedere bene chi sia davanti a me, ma dalla corporatura noto che è un uomo che però non accenna a fare nessun movimento, quando la luce della luna si fa più intensa mi fa distinguere alcuni tratti

Derek

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